Problemi di pascolo abusivo in alcuni Comuni del Canavese
Mucche al pascolo

Il Consigliere regionale Roberto Tentoni chiede incontro con il Prefetto di Torino

Il Consigliere Regionale Roberto Tentoni chiederà nei prossimi giorni un incontro con il  Prefetto di Torino dottor Di Pace per presentare il problema relativo a un consistente numero di animali che si sposta in modo abusivo e non controllato fra i pascoli e i terreni di alcuni Comuni del Canavese.

 

E’ questo il risultato dell’incontro voluto ed organizzato da Tentoni e  svoltosi giovedì 15 marzo a San Benigno Canavese in presenza di una quindicina di Sindaci di Comuni canavesani, dei rappresentanti delle organizzazioni agricole e di dirigenti regionali dei settori Agricoltura,   Veterinaria e Sanità.

 

Gli amministratori presenti, a cominciare dal Sindaco di San Benigno  Maura Geminiani e dal suo predecessore e attuale Assessore Alberto Focilla, hanno ringraziato il Consigliere per la disponibilità e l’impegno ad affrontare il problema che riguarda la sicurezza, la sanità pubblica e la tutela delle aziende agricole e di allevamento sul territorio.

 

Dall’incontro è emerso che il problema è in primo luogo di ordine pubblico, poiché gli animali, circa 2.500 capi (in gran parte asini, ovini e pochi bovini), tutti di proprietà di una medesima famiglia di allevatori con allevamento stanziale sull’asta dell’Orco nei pressi del torrente Malone, si spostano in modo incontrollato sul territorio dei Comuni del basso Canavese, provocando da tempo danni e proteste.

 

Tale fenomeno non è normato in modo preciso e anche in altre Regioni, dove ci sono indicazioni legislative più chiare, come ad esempio in Emilia Romagna (legge 24 del 2004, che all’articolo 6 norma la fattispecie) la realtà non appare facilmente governabile.

 

La questione è delicata,  soprattutto nella situazione canavesana,  a causa del comportamento dei proprietari degli animali: più che di mandrie vaganti si tratta di pascolo stanziale non autorizzato che riguarda terreni sia di privati che demaniali e che richiederebbe una procedura d’urgenza a cura del Prefetto.

 

Già interpellato nel gennaio scorso dal Comune di San Benigno, aveva rimandato  a una competenza regionale che in realtà non parrebbe essere tale, come ha sottolineato anche Tentoni, trattandosi di un caso precipuamente di ordine pubblico.

 

Come rilevato del resto anche da  Barbero, segretario di zona  Coldiretti, anche altre soluzioni via via indicate, quale quella dell’accollamento di 10 capi per ogni allevatore, appaiono non praticabili.

 

Da parte loro i Comuni evidenziano anche le difficoltà a percorrere le vie del sequestro giudiziario o amministrativo o della confisca degli animali, che comportano  costi non trascurabili per il loro nutrimento o per avviarli alla macellazione, senza contare che anche la vendita dei capi di bestiame risulterebbe difficile trattandosi per lo più di asini, capre e pecore, quindi di animali di difficile collocazione commerciale.

 

Infine, anche il blocco dei contributi PAC agli allevatori non appare una misura di per sé incisiva se non inserita in una quadro di interventi che rimuovano il problema di fondo del pascolo non autorizzato, per il quale peraltro la legge 689/81 prevede  la confisca.

 

In conclusione, il Consigliere Tentoni, riprendendo le sollecitazioni di molti tra i presenti,  si è impegnato a richiedere al Prefetto un “Comitato di crisi “sulla questione, eventualmente con l’individuazione di un Commissario ad acta nominato direttamente dalla Prefettura.

 

Nell’incontro con il Prefetto, Tentoni vorrebbe chiedere anche il coinvolgimento  nel Comitato di Nas , Questura, Corpo  Forestale dello Stato,   Servizi di Veterinaria e Agricoltura, e  ovviamente la rappresentanza dei Sindaci.

 

“In questo modo- ha dichiarato Roberto Tentoni - dovrebbe essere affrontata in modo più diretto e appropriato la questione che da alcuni anni si ripropone periodicamente in autunno e in primavera e la cui soluzione non può più essere rinviata.”

 

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Articolo pubblicato il 28/03/2012