L’EDITORIALE della DOMENICA di CIVICO20NEWS – Enrico S. Laterza : Immondiali! (In memoria della mantellina messianica)

Dal Qatar a Strasburgo, da Torino all’Arabia, “dall’uno all’altro mar”, ricordiamo che il Pallone globale inizia l’anno nuovo con i vecchi vizi

Orfani del king Pelé e di sir Vialli, a circa un mese dal termine del Big Show, quindi con un po’ di di-stacco, ci sia consentito rilevare che degli immondi Mondiali di Calcio di Doha (cui i nostri azzurrognoli milionari coi tacchetti si sono prudentemente tenuti alla larga…) resterà ad imperituro marchio iconico l’indelebile imago triumphans del capitano argentino, il messianico Messi, addomesticato leoncino bianco-celeste, che alla spettacolare cerimonia di premiazione, dopo la vittoria nella finalissima contro i galletti blu francesi, precedenti titolari dell’ambito trofeo – costretti ad abbassare la crestina soltanto ai rigori –, innalza festante l’aurea coppa e ne sbaciucchia la splendente testa sferica, indossando il nero trasparente bisht, tradizionale mantello ismaelita, che l’ineffabile emiro Al-Thani, suo Signore e Padrone (essendo proprietario del PSG, in cui gioca pure il transalpino Mbappé), gli aveva appena infilato sulle spallucce attaccapanni (fors’anche colla pulce-nell’orecchio sussurratagli dall’Infantino Presidente FIFA), mentre Macron – o micron – impersonava il ruolo di zerbino consolatorio.

A significare il possesso da parte degli sceicchi sul Pallone globale. (“O ci obbedite o ve lo buchiamo!”)

E adesso l’acerrimo nemico, “rabbonito”, del piccolo Principato mediorientale, il serenissimo saudita Salman (accusato dagli USA di aver avallato l’assassinio e lo smem-bra-men-to del cro-ni-sta Kha-shog-gi, salvo poi esser “graziato” da Biden con l’immunità/impunità diplomatica) vuole ospitare a-tutti-i-costi a Riad il prossimo World Club Championship, tanto da assoldare a suon di petrodollari (una maomettana montagna di verdoni, che Renzuccio se li sogna!) il mitico “Re Mida” CR7 (un brand, ormai, più che uno sportivo, in grado di ingrassare o ridurre sul lastrico imprese economiche di notevoli dimensioni): insomma, Paesi arabi di dubbia fama in materia di rispetto delle libertà e dei diritti umani cercano di ripulirsi il look tramite il lavacro epidermico (sepolcri imbiancati!) garantito dalla scintillante pubblicità delle competizioni internazionali maggiormente prestigiose e “in vista” sull’immenso scenario planetario. Astuta strategia propagandistica.

I timidi rugli dell’Ursula dell’Ue, così dannatamente turbata dal “lieve” sgarbo socio-culturale della kermesse organizzata dal ricchissimo staterello disneyano affacciato sul Golfo Persico, han ben presto smascherato nel dietro-le-quinte la loro ipocrita inconsistenza e si sono letteralmente ammutoliti e squagliati di fronte alla connivente indulgenza dimostrata dagli adepti dell’idolo Denaro (Messina?), quando gli inquirenti belgi han dichiarato di avere scoperto la rete corruttiva (presunta, naturalmente) che il Qatar (nonché il Marocco, i cui vivaci simpatizzanti, ad ogni passaggio di turno, devastavano gioiosamente il centro-storico di Bruxelles) avrebbe intrecciato (col condizionale, ovviamente) per esercitare indebita influenza e pressione sulle inerenti scelte del Parlamento Europeo; alle ventilate ipotesi di limitazioni ai lobbisti negli ambienti del Palazzo di Strasburgo, i candidi nababbi con la kefiah minacciano ritorsioni sulle forniture di gas, che ci serve per sopperire alle carenze derivate dalle sanzioni inflitte alla matrigna Russia di Ras-Putin (e a noi stessi, con acrobatico autogol!).

Che nel settore del soccer viga una legislatura ad hoc, parecchio ammansita, specialmente nella Penisoletta dello Stivaletto, lo palesa il lassismo applicato dai tutori dell’ordine rispetto ai tifosi-teppisti che si dedicano, con implacabile solerzia, allo svago domenicale della folle mattanza e distruzione irrefrenabile (laddove ai raver tossico-musicomani andrà invece assai maluccio); a ciò si aggiungano le abnormi norme approvate dal dragoniano fascinoso Gran Governo di Giorgina & Giorgetti, volte a favorire gli sbilanciati bilanci delle prodighe squadre di Serie A, attraverso la comodissima ra-te-iz-za-zio-ne spalmata dei rim-bor-si, la proroga delle esclusive tivù o la reclamizzazione del bet game (l’azzardo che provoca l’allegra ludopatia), emendamenti fortemente desiderati – e prontamente incassati – dal senatore laziale Lotito. A pagare questi sconticini agli spreconi in erbetta indovinate chi sarà? Le tasche di Pantalone, per cambiare. L’auspicata cattiveria di Crudelia Melòn si è accanita e scaricata sui carburanti e sugli scioperati speculanti (e petulanti) benzinai, sugli sfaticati percettori del reddito-di-cittadinanza, sui migranti naufragati e sulle pietose o-enne-gi “negriere” che li ripescano, traghettano e sbarcano, non sui faraonici extra-profitti dei giganti assicurativi, energetici e farmaceutici… 

L’unica duramente punita sembrerebbe essere la “furbetta” Juve spendacciona degli Elkagnelli, forse svantaggiata dall’occhiuta curiosità indagatoria di una “prismatica” Procura torinese (o torinista?!?) straordinarimente dinamica e severa, se paragonata, ad esempio, alle omologhe di Milano, Roma (“Porto delle Nebbie”) e Napoli. Ai subentranti vertici del team bianconero, recentemente nominati, consiglieremmo di svignarsela: spostare armi-e-bagagli, baracca-e-burattini nella fiscalmente paradisiaca Amsterdam (lido in cui già felicemente traslocarono Exor e l’Accomandita di famiglia, la holding della scarlatta Ferrari perdente, la FCA/Stellantis cadente eccetera eccetera) ed iscriversi al torneo olandese.

Trattando, però, di cosucce meno succose – per l’italico popolino bovino vaccinato e adulterato –, in occasione del Giorno della Memoria, ricordiamo che, a quasi otto decenni da quel 27 gennaio 1945, data in cui gli inenarrabili orrori dell’Olocausto furono svelati, fotografati e filmati ad Auschwitz-Birkenau dalle truppe sovietiche, i cosacchi post-comunisti e il neo-nazista Wagner Group, vili aggressori, emuli dei flagellanti Unni di Attila, non cessano di martoriare l’eroica coriacea Ucraina, massacrando, bombardando e radendo-al-suolo intere regioni. Saranno mai fermati?

Nel frattempo – pensate! – s’è instaurata un’usanza folcloristica molto divertente, diffusa dal Nord al Sud America: da Washington a Brasilia, pittoresche mandrie di elettori delusi dal responso delle urne si recano in transumanza golpistaviolare e vandalizzare gentilmente (spesso indisturbati) gli indifesi edifici delle Istituzioni democratiche. Speriamo che tale oceanica wave in voga approdi a breve sulla sponda Est dell’Atlantico!…

In sintesi, “dall’uno all’altro mar” dell’orbe terracqueo, il giovane 2023 inizia coi vizi vecchi dell’infamato 22. O peggio (ma come? “potrebbe piovere” – citando l’Igor di Frankenstein Junior –, anzi diluviare!): magari l’illuminato Imperatore mandarino Xi, magnanimo seminatore di coronavirus, un bel (o brutto) mattino si sveglia e scende dal giaciglio col piede sbagliato (o giusto, secondo lui) e brama conquistare l’attraente Formosa (Taiwan), stritolandola con tentacoli da kraken nucleare, ahiahiahi!

E, tra cataclismi e catastrofi, sempre impazzisce e gonfia il ribollente blob della maionese climatica surriscaldata, che ci sommergerà e friggerà

Niente di che.

 

Enrico S. Laterza

 

 

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Articolo pubblicato il 29/01/2023