Alfa Teatro - 23 e 24 marzo ore 21 “IL TARTUFO” di Molière
La platea dell'Alfa Teatro di via Casalborgone

In scena la Compagnia di Teatro d'Arte con la regia di Pierpaolo Congiu

Venerdì  23 e sabato 24 marzo alle ore 21.00 sul palco dell’Alfa Teatro di via Casalborgone 16/i a Torino, per l’appuntamento con “I Classici della Prosa”, andrà in scena una produzione della Compagnia di Teatro d’Arte, il progetto nato da un’idea di Marco Grilli in collaborazione con A.G.S. e Crab Teatro. Dopo Il Teatro Comico di Carlo Goldoni, La Bisbetica Domata di William Shakespeare, La Locandiera di Carlo Goldoni e Il Berretto a Sonagli di Pirandello, è ora il turno de IL TARTUFO di Molière, con la regia di Pierpaolo Congiu.

 

COMPAGNIA di TEATRO D’ARTE

 

Un progetto “stabile” volto a dare stabilità

Composta da giovani attori torinesi, la C.T.dA. nasce grazie ad un progetto di Alfa Teatro con la collaborazione di Crab Teatro. Sono sei le produzioni del primo anno per “fare il repertorio” e sono quattro i registi a dirigerle: Augusto Grilli, Marco Grilli, Pierpaolo Congiu e Antonio Villella. Saranno altre quattro le produzioni durante il secondo anno e altre due produzioni durante il terzo. Questo progetto è volto a costituire una compagnia professionale che abbia come sua specificità il repertorio classico, con allestimenti rigorosamente attenti alle note registiche degli autori. Al termine dei tre anni l’augurio è quello di avere preparato e formato buoni attori, e introdotto una compagnia sul mercato in grado di poter vivere del proprio spettacolo. Una grossa scommessa che siamo certi di vincere.

 

TRAMA

 

Tartufo è un mendicante molto devoto a Orgone, ricco nobile parigino all'epoca del Re Sole. Il suo affetto per il Tartufo è tale che lo promette come sposo alla figlia Marianna, che tuttavia è già fidanzata con Valerio. Tartufo, però, è segretamente innamorato della moglie di Orgone, Elmira, e a lei si dichiara. La donna, respingendolo, promette di non dire niente al marito a patto che Tartufo rifiuti di sposare Marianna, permettendo così il matrimonio con Valerio. Damide, figlio di Orgone, che ha ascoltato la conversazione nascosto in un armadio, esce allo scoperto con l'intenzione di denunciare tutto ad Orgone, affinché Tartufo non rimanga impunito. Orgone però non vuole credere alle accuse rivolte verso l'amico e, anzi, gli dona i suoi beni e la sua casa. Dopo questi fatti Elmira è intenzionata a far scoprire al marito la verità e lo convince a restare nascosto sotto un tavolo durante una sua conversazione con il Tartufo. Durante questa conversazione Elmira riesce a far confessare nuovamente il Tartufo riguardo al suo amore per lei alla presenza di Orgone che, compresa la verità, esce dal nascondiglio. Il Tartufo, smascherato, è però ormai proprietario di tutto, della casa e dei beni di Orgone ed è intenzionato a scacciare lui e la sua famiglia; inoltre lo denuncia al re per tradimento, accusando Orgone di avere tenuto nascosto a questo importanti segreti custoditi in una cassetta. Si reca così da Orgone con un ufficiale del re che, però, a sorpresa arresta il Tartufo; l'ufficiale spiega poi ad Orgone che egli è un noto truffatore e delinquente e che, andando a denunciare il nobile, si è in realtà svelato; il re quindi ha annullato il contratto con cui Orgone ha donato i beni all'impostore.

 

NOTA DI REGIA

 

Nella casa del buon Orgone si è insediato un intruso: il suo nome è Tartufo, e grazie alla sua capacità di persuasione ha soggiogato il padrone di casa alla sua volontà, e la fa da padrone.

Tartufo è un ipocrita, e sotto il velo di un gran fervore religioso nasconde una grande bramosia di potere. Riuscirà la famiglia di Orgone a smascherarlo e a liberarsi di questo lestofante?

Chi non ha mai avuto la voluttà di abbandonarsi a credere che qualcuno possa arrivare dal nulla e  salvarci?

L’ipocrisia, si insinua dunque nelle sottili crepe della famiglia, la dove i rapporti sono ormai cristallizzati e non si riesce a rivitalizzarli. Quanto è difficile amare veramente coloro che ci sono vicini, e accettarli fino in fondo per come sono.

Con Tartufo, ancora una volta Molière ci parla di noi. Attraverso il gioco sublime della commedia, ci mostra quanto siamo piccoli, vulnerabili, e talvolta ipocriti. In fondo nella piéce, come nella vita, tutti sono spinti da un desiderio personale, e sono disposti a  pagare un altissimo costo pur di vedere questo desiderio realizzato.

La risata che suscita la commedia, è catartica e didattica. Ci mette in guardia, sul pericolo che si corre, quando la paura ci tocca a tal punto, che siamo disposti a credere a tutti i Tartufo che incontriamo.

Come sempre lo sguardo di Molière sulla famiglia ci fa vedere, come i meccanismi perversi si riproducono dal particolare al generale, e come la vigilanza nei confronti degli ipocriti, ieri come oggi, non può mai abbassarsi.

             

Pierpaolo Congiu

BIGLIETTO INTERO € 15,00 – RIDOTTO € 10,00

 

PRENOTAZIONI  011/8193529 info@alfateatro.com

 

 Alfa Teatro

Via Casalborgone, 16/I

10132 Torino

Tel. 011.19504896 – 011.8193529

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Articolo pubblicato il 16/03/2012