Torino – Una mostra alla Pinacoteca Albertina dedicata al Neoclassicismo

Il periodo storico tra Settecento e Ottocento studiato documentato attraverso documenti progetti di celebri personalità come: Alessandro Antonelli, gli scultori Ignazio e Filippo Collino, partendo dalle teorie di Laurent Pécheux

Dopo lo strepitoso successo della mostra, “Disegnare la città L’Accademia Albertina e Torino tra l’Eclettismo e Liberty”, che ha avuto un’eco internazionale grazie agli elogi del Wall Street  Journal e di altre importanti testate giornalistiche.

La Pinacoteca Albertina ritorna,  fino al 23 giugno 2023,  con un’altra importante esposizione,”Neoclassicismi a Torino. Dal Settecento al giovane Antonelli”,  su progetto di Paola Gribaudo, proponendo tesori normalmente non visibili al grande pubblico.

L’esposizione, presenta  tesori normalmente conservati nel caveau dell’Accademia Albertina delle Belle Arti e punta in particolare l’attenzione sul rapporto tra Torino e  Roma nei decenni tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, inoltre grazie al prestito delle meravigliose vedute torinesi di Luigi Vacca - della Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo e all’Archivio Storico della Città di Torino -  rendono  un racconto completo del progetto espositivo.

All’iniziativa esponenziale, partecipa anche l’Università degli Studi di Torino, con il patrimonio artistico del suo rettorato , l’Associazione Guarino Guarini e SIAT – Società degli Ingegneri e Architetti in Torino - , il Museo Storico Reale Mutua.

Partner della mostra è anche Pfatisch 1915 con i suoi capolavori di cioccolato.“La prima opera è un carnet de voyage, disegnato a partire dal 1753. L’autore  è Laurent Pécheux, all’epoca un ventiquattrenne pittore di Lione che aveva raggiunto Roma per la sua formazione artistica. Dall’Apollo del Belvedere al Laocoonte, dall’Ercole Farnese al Gladiatore combattente dei Principi Borghese, Pécheux disegna velocemente - scrive Enrico Zanellati  , coordinatore del progetto espositivo -  sul suo taccuino tutto ciò che nella Roma di metà Settecento è testimonianza della grandezza del mondo classico, tralasciando invece le sculture di Bernini e le altre opere d’arte del Barocco. È una scelta che deriva dall’adesione di Pechéux alle idee di Winckelmann e di Mengs, che hanno dettato le basi del Neoclassicismo . Sono, le teorie che Laurent Pécheux porterà nell’Accademia quando nel 1777 ne divenne il direttore e che continuerà a guidare il suo lavoro fino al 1821, quando morirà a Torino all’età di novantuno anni”.

Dopo il periodo napoleonico, a presiedere l’Accademia  Reale di Torino è Filippo Asinari di San Marzano che fu ministro plenipotenziario dei Savoia al Congresso di Vienna. Il suo busto, opera di Giacomo Spalla, dimostra l’influenza esercitata da Canova e Thorvaldsen sugli artisti torinesi del primo Ottocento.

Altrettanto significativi sono i cantieri degli architetti che furono vicini all’Accademia negli anni della Restaurazione: dalla Gran Madre di Ferdinando Bonsignore ai progetti di Giuseppe Maria Talucchi: tra questi la “Rotonda” al centro del cortile della Accademia Albertina, recentemente restaurata con il Sostegno della Compagnia di san Paolo. Allievo di Bonsignore e Talucchi  fu Alessandro Antonelli, di cui si conservano i progetti per una nuova cattedrale in Piazza Castello, insieme a tanti altri meravigliosi disegni originali.  

Una suggestiva scenografia dell’esposizione, vengono mostrati le straordinarie incisioni del piemontese Luigi Canina che  inviò da Roma per guidare questi cantieri delle  opere neoclassiche che stavano sorgendo a Torino. Il  visitatore è accompagnato  per le sale alla visita alla mostra con  l’elegante e raffinato  catalogo edito dalla casa editrice Gli Ori di Pistoia, con i testi di Enrico Zanellati, Barbara Stabielli, Antonio Musiari, Rosalba Stura, Francesco Poli, Francesca Bocasso, Elena Gianasso e Carlo Ostorero.

Descrizioni immagini:

Foto  locandina della mostra 

Foto 1 Luigi Vacca “Veduta di Torino Nord”, 1818-1822. Tempera,acquerello, pastello su carta,Torino, Archivio Storico della Città in comodato dalla Fondazione Compagnia di San Paolo © Archivio Storico della Città di Torino

Foto 2 Luigi Vacca  “Veduta di Torino Est” 1818-1822 Tempera, acquerello, pastello su carta,Torino, Archivio Storico della Città in comodato dalla Fondazione Compagnia di San Paolo © Archivio Storico della Città di Torino

Foto 3 Luigi Vacca “Veduta di Torino da Ovest”, 1818-1822 Tempera, acquerello, pastello su carta,Torino, Archivio Storico della Città in comodato dalla Fondazione Compagnia di San Paolo © Archivio Storico della Città di Torino

Foto 4 Luigi Vacca “Veduta di Torino Sud” 1818-1822 Tempera, acquerello, pastello su carta,Torino, Archivio Storico della Città in comodato dalla Fondazione Compagnia di San Paolo © Archivio Storico della Città di Torino

Foto 5 Alessandro Antonelli, Progetto per Piazza Castello, 1831

Foto 6 Foto copertina catalogo

Le immagini che documentano il testo sono state tratte dal catalogo della mostra:

“ Neoclassicismi a Torino. Dal Settecento al Giovane Antonelli”,  Via Accademia Albertina 8 Torino, fino al 25 giugno 2023, visitabile tutti i giorni , escluso il mercoledì  dalle 10.00 alle 18.00 (ultimo ingresso 17.30). Per informazioni: 011.0897370, www.pinacotecaalbertina.it

 

 

 

 

      

 

 

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Articolo pubblicato il 13/11/2022