Il Duomo di Pinerolo: Storia, arte e grande bellezza
Facciata del Duomo con le proiezioni del periodo natalizio

Di Alessandro Mella

Passeggiando per Pinerolo, proprio nella piazza ove sorgeva l’appartamento dei Pellico di cui già parlammo in altro articolo, si incontra il maestoso duomo cittadino.

Un edificio sobrio ma incantevole e soprattutto ricco di storia e cultura, un vero scrigno di memorie cittadine. (1)

Le prime notizie su questa costruzione, detta un tempo Chiesa di San Donato essendogli dedicata, risalgono alla primavera del 1044 ma si presume che essa sia sorta sul sito di una precedente piccola chiesina locale. Fu edificata con tre navate in stile romanico lombardo ma nel XV secolo la struttura subì una prima opera di riconversione inserendo riferimenti al gotico ormai dominante e prediletto dalla società di quel periodo.

Anticamente esisteva anche un chiostro trecentesco che purtroppo fu abbattuto nel ‘600 per favorire la costruzione della cappella del rosario.

Tra i grandi rimaneggiamenti si ricorda anche la costruzione del campanile iniziata nel 1420 e terminata con la merlatura nel 1543 nonché lo spostamento della sacrestia avvenuto nel 1509.

Grandi mutamenti furono apportati nel corso del ‘700 anche in seguito all’istituzione della diocesi di Pinerolo, quando la chiesa acquisì il titolo di cattedrale, nel 1748.

Fu armonizzato l’edificio dandogli un’impronta barocca, gli interni furono ammodernati, l’altare maggiore modificato e grande spazio fu dato, nei decori, alla Casa di Savoia, da poco ascesa alla corona regia, ed al re di Sardegna Vittorio Amedeo III. Si rese necessario anche rialzare la sagrestia perduta nei bombardamenti dell’assedio del 1693.

Nel 1763 si rese utile, invece, innalzare il campanile per poter inserire le sospirate campane.

Non bastassero i tanti mutamenti imposti dalla politica, dai cambiamenti di gusti e stili e dai fatti bellici, seguì in epoca napoleonica il terremoto del 1808 che impose interventi di salvaguardia e la realizzazione ex novo di diverse parti danneggiate. (2)

Ulteriori migliorie furono apportate per tutto il XIX secolo e tramite queste si tentò di restituire alla struttura lo stile gotico originale e da tempo perduto. Del resto, che ci fosse un certo bisogno di intervenire lo si percepisce dalla pungente stampa dell’epoca:

Nel corso delle discussioni sui progetti della Giunta, si disse che quanto concerneva il Duomo era riserbato alla pietà dei fedeli. credo non sia necessario essere fedele per sentire pietà di quel mucchio informe e lurido di catapecchie che costituiscono il Duomo di Pinerolo o dintorni. Un allegro lanternino. (3)

Di questi lavori ottocenteschi diede cenno anche il celeberrimo Gustavo Strafforello nelle sue prodigiose opere quali “La Patria” edite sulla fine proprio dell’Ottocento. A riguardo, infatti, egli scrisse:

La cattedrale di San Donato già venne in gran parte restaurata in base al progetto dell’ing. conte Mella, modificato dall’ing. Pulciano, giusta le esigenze della primitiva architettura.

Sono terminati gli affreschi dell’abside, e si stanno compiendo quelli delle navate e delle colonne per opera dei valenti pittori Vacca e Rollino, con dipinti in cotto sui vetri dei pittori Sereno e Guglielmi.

La nuova facciata con affreschi degli anzidetti pittori, e fatta segno d’ammirazione per gl’intelligenti.

Il restauro della cattedrale ha dato motivo alla demolizione di vecchie case che la chiudevano a nord, ed alla costruzione di una elegante piazzetta. (4)

Notevole, proprio sopra l’ingresso, l’affresco sindonico dipinto a ricordo dell’ostensione pinerolese del 1478.

Dopo secoli il duomo o cattedrale di Pinerolo si affaccia ancora sulla piazza con le sue ricchezze culturali e storiche. Monumento quasi millenario a memoria di una comunità antica ed ancora piena di vita.

Alessandro Mella

NOTE

1) Molte delle notizie riportate in questo studio provengono dai pannelli informativi posti presso la piazza ed il duomo stesso.

2) L’impatto di quel sisma fu terribile. Il geologo Andrea Beretta così si espresse a riguardo: “Non dimentichiamoci che il terremoto del 1808, nel pinerolese, fu un evento di proporzioni devastanti e che provocò danni ingenti e molte vittime”. (La Stampa, 133, Anno CXXXVIII, 15 maggio 2004, p. 81).

3) La Lanterna Pinerolese, 24, Anno II, 16 giugno 1883, p. 3.

4) La Patria- Geografia dell’Italia, Tomo II, Provincia di Torino, Gustavo Strafforello, Utet, Torino, 1891, p. 295.

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Articolo pubblicato il 02/11/2022