Libreria Linea 451: polo culturale di borgata in via Santa Giulia 40/a
Michele Berghelli

Al timone Michele Berghelli: una scelta di vita dopo l'impegno nel mondo del sociale

Perchè 451?

Questa è la domanda con cui abbiamo esordito nel nostro incontro con Michele Berghelli, titolare, per l'appunto, della libreria Linea 451 di via Santa Giulia.

"Nasce da Fahrenheit 451, libro di fantascienza scritto da Ray Bradbury che abbiamo scelto come filosofia di fondo, come ispirazione. Nel romanzo - ha illustrato Berghelli - si racconta della trasformazione delle persone in libri viventi per riuscire a salvare la conoscenza".

Un riferimento importante; ricordiamo che Fahrenheit 451 parla di un futuro in cui il leggere un libro è reato e viene istituito uno speciale corpo di Vigili del Fuoco per bruciare ogni scritto: di qui il titolo che ricorda il numero impresso sull'elmetto di Montag, il protagonista, e se vogliamo la temperatura di combustione della carta.

Michele Berghelli, classe 1972, è un testimone autentico di tutto ciò che è cultura e conoscenza e vive praticamente fra i suoi libri:

"Sì, praticamente la mia vita la passo qui perchè questa attività lo richiede; questa mia passione nasce da lontano, ovviamente dall'educazione e da alcune scelte di vita. Dopo diversi anni di operatività nel mondo del sociale e quindi sempre a contatto con la realtà ho deciso di intraprendere questa nuova avventura".

Una svolta legata non solo alla passione ma anche al desiderio di creare qualcosa di suo di cui occuparsi direttamente:

"Anche per non dover stare alle dipendenze di qualcuno  - ha proseguito Berghelli - e potermi quindi gestire in autonomia. E' pur vero che occorrono molti sacrifici, ma il risultato è impagabile".

Praticamente essere protagonisti di ciò che si fa anche in questo momento particolarmete duro per tutti; la libreria non comunque ha perso il suo importante ruolo nella vita di tutti i giorni perchè qui si trova tutto ciò che non si trova da nessun'altra parte:

"La libreria - ha aggiunto Berghelli - continua ad esercitare un ruolo ben preciso in quanto si è inserita all'interno di un quartiere e posso dire che sempre più persone fanno riferimento a questo spazio per cercare, per confrontarsi o per ricevere un consiglio. Il momento è quello che si sa, ma noi continuiamo anche se ora si arriva a fine mese proprio "al filo"; la situazione è difficile per tutti e quindi anche per i lettori, anche per coloro i quali potevano permettersi di più. I libri sono cibo per la mente, ma nel momento di ristrettezza economica è una delle parti che purtroppo si tagliano".

Però ciò che traspare dalle parole di Berghelli è la volontà di continuare:

"Certamente, continuo ad averla cercando di superare questo momento: prima o poi ci dovrà pur essere una svolta".

Si spera, naturalmente, in positivo anche per dare vita a nuovi progetti per il futuro:

"La libreria organizza e continuerà ad organizzare almeno un paio di incontri settimanali per la presentazione di libri con la presenza degli autori; ma anche convegni ed approfondimenti come pure mostre di vario genere. Questa è la direzione in cui mi sono orientato in un livello culturale di proposta sempre più alto nonostante la gratuità con cui metto a disposizione i miei locali".

Un'offerta per il territorio che può usufuire di incontri in modo libero:

"L'incontro con gli autori, in particolare, rende il momento molto più accessibile di quanto erroneamente si possa pensare: sembrano persone inarrivabili ed invece rivelano il loro aspetto comune e semplice che è sempre interessante da scoprire". 

Il nostro incontro con Michele Berghelli si è concluso con la visita alla mostra fotografica che ospita in questi giorni; con l'arrivederci ai prossimi appuntamenti culturali con Linea 451, ci siamo congedati da questo giovane imprenditore che ha scelto la cultura e la comunicazione per il prosieguo della sua attività lavoratitiva, del suo "esserci e non apparire".

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Articolo pubblicato il 09/03/2012