Convegno sulle: “Malattie infettive. Tubercolosi, paura o pericolo?”
Il tavolo dei relatori

All'Hotel NH Ambasciatori l'importante appuntamento con i cittadini

Il quotidiano online “Civico20 News” in collaborazione con l’Associazione “Borgo Dora” hanno organizzato un convegno su di un tema quanto mai spinoso dai risvolti inquietanti e poco chiari; dal nome:

“Malattie infettive. Tubercolosi, paura o pericolo?”

Sotto l’attenta moderazione di Massimo Calleri, direttore del quotidiano Civico20 News, affiancato dall’Avvocato Denisa Calleri, portavoce dell’Associazione culturale Borgo dora, si sono avvicendati gli esperti del settore:

Prof. Giancarlo Pavetto Specialista in Ortopedia e Traumatologia, è stato uno dei fondatori del C.T.O. di Torino. 

Dott. Maurizio Onoscuri Pneumotisiologo presso l’ospedale S. Luigi di Torino.

Dott. Nicola Ferraro Direttore del mensile “Torino Medica”.

Dott. Severino Bruna Pneumologo  specializzato in tisiologia e malattie dell’apparato respiratorio. Cavaliere del Lavoro, è autore di numerose pubblicazioni scientifiche.

Ognuno, nel suo ambito, ha ben approfondito il tema proposto dandoci la possibilità di avere una chiara visione della malattia e delle sue problematiche purtroppo spesso sottovalutate dai media. 

La TBC alla fine del 1800 e nei primi decenni del 1900 era la principale causa di morte in Europa, stroncando centinaia di migliaia di giovani vite. Il miglioramento delle condizioni di vita e la scoperta dei farmaci antitubercolari hanno ridotto moltissimo la diffusione e la pericolosità della malattia nel mondo occidentale. La tubercolosi è una malattia contagiosa che si diffonde per via aerea mediante un microbo, il Mycobacterium tubercolosis da Robert Koch che lo scoprì nel 1882. Il contagio può avvenire da un individuo malato, tramite saliva, starnuto o colpo di tosse. Quando un organismo viene a contatto con il bacillo tubercolare presente nell'aria il suo sistema immunitario produce specifici anticorpi e mette il germe sotto controllo impedendone la crescita e la diffusione. Il bacillo può così rimanere per anni in uno stato inattivo. Questa condizione di presenza inoffensiva del bacillo in un individuo viene chiamata "infezione tubercolare". Le persone con infezione tubercolare non presentano sintomi, non sono malati, non possono in alcun modo trasmettere la TBC agli altri. Si calcola che solo il 10-15% delle persone infettate dal batterio sviluppa la malattia nel corso della sua vita. La tubercolosi e’ una malattia fortemente associata alle condizioni in cui vivono le persone. L’abbassamento delle difese immunitarie, infatti, può dipendere dal fatto di vivere in condizioni igieniche molto scarse e di soffrire di uno stato di malnutrizione e cattive condizioni generali di salute. 

I sintomi della Tbc sono tosse, perdita di peso, dolore toracico, febbre e sudorazioni. Il test più utilizzato per evidenziare l’infezione tubercolare si esegue inoculando nella cute del braccio una sostanza, la tubercolina. Una risposta positiva comporta la necessità di eseguire una radiografia toracica per verificare la presenza della malattia a livello polmonare.  

Nonostante sia una malattia prevenibile e curabile, la Tbc costituisce oggi una delle emergenze sanitarie più drammatiche, tanto da essere stata dichiarata emergenza globale nel 1993 dall’Oms poiché tende a interagire in modo drammatico con il virus dell’Hiv e la combinazione delle due infezioni è letale: una malattia accelera il decorso dell’altra. L’Hiv indebolisce il sistema immunitario. Chi è sieropositivo e viene infettato da tubercolosi si ammala di Tbc molto più facilmente di chi è infetto ma non sieropositivo. La Tbc è infatti la principale causa di morte tra le persone sieropositive. In Africa, l’Hiv è il fattore che di fatto ha determinato l’incremento della Tbc negli scorsi 10 anni, ma non si dimentichi che anche nei paesi dell’Europa dell’est l’incidenza di tale malattia è ampia e sottovalutata.

Il dibattito che è scaturito da questa esposizione ha messo in evidenza molti dubbi e preoccupazioni.

Il Prof. Severino Bruna, smorzando gli allarmismi, ha cercato di dare una linea guida nella ricerca dei gruppi a rischio nelle carceri, nelle comunità e nelle scuole per poter così avviare controlli mirati e così scongiurare il diffondersi di tale morbo; mentre ’intervento del Dott. Nicola Ferraro ha spostato l’accento sulle lacune e sull’indifferenza dell’attuale classe politica, a suo avviso, sprovvista di tecnici competenti.

La mancanza di personale, questo volta in ambito medico, è stata sottolineata anche dal Dott. Maurizio Onoscuri che, come operatore ospedaliero, denuncia le difficoltà del settore a causa delle minori assunzioni.

Certamente tale convegno non si poneva e non poteva risolvere un problema così serio ma, come conclude il Dott. Giancarlo Pavetto, ha voluto lanciare un sasso nello stagno, ovvero nell’indifferenza che può portare verso gravi conseguenze.

Per questo il direttore Massimo Calleri ha auspicato una continuazione di questo incontro sperando in una sempre più larga partecipazione di pubblico e di specialisti. 

 

(Servizio fotografico di Maria Luciana Pronzato: dall'alto a sx Andrea Gunetti, Massimo Calleri, Giancarlo Pavetto, Denisa Calleri, Severino Bruna, Nicola Ferraro, Maurizio Onoscuri, gli interventi di Mauro Bonino a sx, di Giancarlo Micono a dx, nella foto a dx della platea in centro in prima fila si riconosce Natalino Gori, Presidente dell'Associazione Culturale Borgo Dora - I Residenti di Torino)

 

 

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Articolo pubblicato il 26/02/2012