"Le parole del Prefetto Manganelli (“c’è chi vuole il salto di qualità, si parla di assassinio e solo per fortuna finora non c’è stato il morto”) destano sconcerto e preoccupazione, soprattutto perché, da anni, siamo soli a denunciare i pericoli insiti nei messaggi e nelle attività del cosiddetto Movimento NO TAV".

Così ha esordito Agostino Ghiglia ricordando preoccupato:

"Una pericolosità che oggi tutti testimoniano ma... non con la stessa coerenza: Fassino condanna ma "ospita" i baschi i quali, in locali comunali, questa sera illustreranno pratiche di autogestione e resistenza.. (per non parlare dei centri sociali occupati, tra cui Askatasuna definito “catalizzatore della protesta più violenta con il contributo di gruppi insurrezionalisti”..), mentre il PD condanna ma molti suoi sindaci sfilano a fianco dei delinquenti e sostengono il NO TAV Plano alla Presidenza della Comunità Montana".

A fronte di affermazioni del Prefetto Manganelli giudicate inquietanti, Ghiglia ha sottolineato:

"Occorre non solo una presa di coscienza finalmente collettiva ma un'azione risoluta dello Stato contro gruppi e gruppuscoli estremisti, tolleranza zero contro qualsivoglia illegalità e applicazione senza sconti della legge. Nulla hanno a che fare con il dissenso le manifestazioni e le azioni da guerriglia urbana messe in atto ad ogni pié sospinto da quei facinorosi che operano nell’illegalità, con un senso di impunità tale da impedire ad un magistrato, in più occasioni e in diverse città, di parlare in pubblico.  Per questa ragione non si può e non si deve arretrare di un passo nella lotta per la difesa della legalità, in Val Susa come in ogni città d’Italia".

Ghiglia ha concluso affermando:

"A tal fine, per sapere quali attività di prevenzione e quanto personale vi sia impiegato, ho presentato un'interrogazione urgente al Ministro dell'Interno".