Regione: Ordini del giorno sulla cittadinanza
L'Aula del Consiglio regionale del Piemonte

Sul tema sono stati presentati cinque documenti

Il riconoscimento della cittadinanza ai figli nati in territorio italiano da genitori stranieri è stato al centro di un vivace dibattito durante i lavori del Consiglio regionale.

 

Sul tema sono stati presentati cinque ordini del giorno, che verranno votati nella prossima seduta del Consiglio regionale.

 

Il primo documento, primo firmatario il consigliere Luigi Cursio (Idv):

 

"Invito il Parlamento a riprendere al più presto l'iter di revisione dei diritto di cittadinanza, al fine di giungere a una legislazione consona alle mutate connotazioni della struttura demografica del nostro Paese e rispettosa dei diritti di chi sul nostro suolo è nato e cresciuto e italiano si sente e deve essere al pari di ogni altro cittadino”.

 

Il secondo ordine del giorno, prima firmataria la capogruppo Fds, Eleonora Artesio, impegna il presidente del Consiglio regionale ad aderire ufficialmente, a nome dell’assemblea piemontese, alla campagna “L’Italia sono anch’io”, per i diritti di cittadinanza e il diritto di voto per le persone di origine straniera, lanciata in occasione dei 150 anni dell’Italia unita da numerose associazioni della società civile.

 

L’adesione del Consiglio regionale a questa campagna è oggetto anche del documento presentato dalla presidente Sel, Monica Cerutti, che chiede di valutare inoltre l’assunzione di tutte le iniziative di coordinamento con il comitato promotore nazionale.

 

Il presidente di M5S, Davide Bono, è invece il primo firmatario dell’ordine del giorno che impegna il Consiglio, come insieme di rappresentanti di Partiti e Movimenti regolarmente eletti a non strumentalizzare un tema così delicato come quello dell’immigrazione per fini elettorali ed impegna il Parlamento italiano ad affrontare quanto prima una revisione del Testo Unico sull’immigrazione partendo dalla legge di iniziativa popolare “L’Italia sono anch’io”, per arrivare ai nodi più gravi che comportano la morte di numerosi esseri umani nel tentativo di ingresso clandestino nel nostro Paese; impegna i rappresentanti dei Partiti e dei Movimenti presenti nell’Europarlamento a ricercare una sintesi tra le diverse politiche sull’immigrazione dei Paesi membri, partendo dal “Patto sull’immigrazione e l’asilo” del 24 ottobre 2008 e dal “Programma di Stoccolma” del 4 maggio 2010”.

 

L’ultimo documento, prima firmataria la presidente Mercedes Bresso (Uniti per Bresso), invita il Parlamento ad accogliere nel più breve tempo possibile l’appello del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che si è di recente espresso a favore della cittadinanza italiana per i figli nati in Italia da genitori stranieri.

 

Al dibattito hanno partecipato anche i consiglieri: Andrea Buquicchio (Idv), Michele Marinello, Federico Gregorio, Paolo Tiramani (Lega Nord), Nino Boeti, Stefano Lepri (Pd), Michele Formagnana (Gruppo Misto), Augusta Montaruli (Pdl).

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Articolo pubblicato il 23/02/2012