Il "Trattato" di Beppe il Matto
Il Matto nei Tarocchi

Curiosa disamina dell'attuale situazione polico economica

QUESTO TRATTATO NON E’  CERTO UN “PLAUSO” PER IL GOVERNO, O PER I GOVERNI PRECEDENTI CHE’ NON HANNO SAPUTO (HO VOLUTO ) FARE LE NECESSARIE RIFORME ( DI GIUSTIZIA E DI EQUITA’ SOCIALE ) NECESSRIE AL BENESSERE DEL PAESE 

QUESTO TRATTATO “ RIFORMA DELLE PENSIONI” ( scritto in burletta alla Pirandello)  E’ IL PRIMO DI CINQUE  RIFORME  FONDAMENTALI PER IL PROGETTO  (CRESCI ITALIA).  INOLTRE E’ BENE PRECISARE CHE NON HA ALCUN COLORE POLITICO NE’ DI DESTRA NE’ DI SINISTRA O DI CENTRO, MA E’ SEMPLICEMENTE IL PENSIERO DI UN GRUPPO DI AMICI DI LIBERO PENSIERO ( non politicizzati ) CHE PENSANO CHE CON QUESTE CINQUE  RIFORME, POTREBBE ESSERE DAVVERO AVVIATO IL PROGETTO DI  “ CRESCI ITALIA”.

   RIFORMA DELLE PENSIONI  (sottoscritto primo trattato)

   RIFORMA DEL LAVORO 

   RIFORMA SINDACALE

   RIFORMA DELLA LIBERA CONCORRENZA 

   RIFORMA DEL’ARTICOLO UNO DELLA  “COSTITUZIONE                                                                                   

                                                                             TEMA

 A  -  SE UNO STATO (PAZZO O CHE IMPAZZISCE) DISTRIBUISCE ESENTASSE ANNUALMENTE,      DUECENTO MILIARDI DI EURO A DIECIMILA PERSONE, CHE HANNO CIASCUNA UN REDDITO NETTO ANNUO DI CENTOMILA EURO COSA OTTIENE ?.                                                                                                                               B -  SE UNO  STATO ( COME SOPRA) DISTRIBUISCE  ESENTASSE ANNUALMENTE, DUECENTO MILIARDI DI EURO  A PERSONE POVERE COSA OTTIENE ? DIMMI QUALI E PERCHE’ CI SONO DELLE DIFFERENZE E APPUNTO DA TALI DIFFERENZE COSA  OTTIENE ?

                                                                      SVOLGIMENTO

NON LO SO’ NON VEDO LE DIFFERENZE FORSE PER QUESTO, MI CHIAMANO  GIANNI RINCO (RICOGLIONITO)

VEDI GIANNI: SE DAI DEI SOLDI A CHI NE HA  GIA’  TANTI, LI METTE ASSIEME AGLI ALTRI PERCHE’ NON PUO AUMENTARE IL SUO TENORE DI VITA CHE E’ GIA ALTO. PERCIO’ NON LI SPENDE MA LI AMMUCHIA.

SE INVECE LI DA AI POVERI (CHE SONO TANTI) QUESTI LI SPENDONO TUTTI  PER COMPERARE LE TANTE COSE CHE  SERVONO  DETERMINANDO COSI’ LA CRESCITA DEI CONSUMI , QUINDI LA CRESCITA DEL PIL.  INOLTRE I MAGGIORI CONSUMI RICHIEDONO MAGGIORE IMPIEGO DI MANO  D’OPERA PERCIO’ PIU POSTI DI LAVORO (CHE A LORO VOLTA PORTANO A  MAGGIORI CONSUMI) E MENO DISOCCUPATI.  INOLTRE E NON ULTIMO, IMAGGIORI CONSUMI PORTANO NELLE CASSE DELLO STATO UN MAGGIORE IMPORTO DI I.V.A. E MAGGIORI VERSAMENTI ( FINTI CONTRIBUTI ) DA PARTE DEI NUOVI OCCUPATI . PERCIO’ PER LO STATO DARE DEI SOLDI AI CETI SOCIALI MEDIO BASSI E’ UN BUON INVESTIMENTO.

HAI CAPITO ORA LA DIFFERENZA TRA DARE SOLDI AI RICCHI, O DARE SOLDI AI POVERI-

GIANNI: SI HO CAPITO PIU O MENO, QUELLO CHE NON HO CAPITO TRA LE ALTRE COSE, E’ PERCHE’  SCRIVI FALSI CONTRIBUTI

CARO GIANNI:  PER SPIGARTI PERCHE’ FALSI CONTRIBUTI  E’ ABBASTANZA CONPLICATO, PERCIO’ DOVRO’ PARTIRE DA MOLTO LONTANO SEGUIMI CON MOLTA ATTENZIONE. PERCHE’ TI DEVO PARLARE DI DEMOCRAZIA E DI DIRITTO.

IL DIALOGO(monologo) di (Beppe il matto e Gianni rinco:

Beppe tenta di spiegare a Gianni perché il nostro sistema così detto democratico non funziona bene.

GIANNI- allora spiegati meglio perché non ho capito bene

BEPPE – perché alla parola democrazia bisogna associare la parola equità sociale perciò dovrebbe essere( DEMOCRAZZIA DI EQUITA’ SOCIALE ) purtroppo non è così.

Vedi Gianni: l’attuale sistema democratico è come un bel palazzo costruito sulla sabbia senza le adeguate fondamenta e perciò destinato a crollare se non si prendono per tempo le necessarie misure di stabilità e cioè dotarlo di adeguate fondamenta che nel nostro caso sono le “EQUITA’ SOCIALI” che sono fondamentali per l’inizio di una vera DEMOCRAZIA DI EQUITA’ SOCIALE.

Gianni -  E allora cosa bisognerebbe fare per avere questa cosiddetta DEMOCRAZIA che secondo te sarebbe: le fondamenta del grande palazzo senza le quali è destinato a crollare

Beppe -  caro Gianni, hai mai sentito parlare di CASTE di LOBBY o cose del genere? Le CASTE sono rappresentate da persone o associazioni di persone,  che hanno in mano il potere sia POLITICO che ECONOMICO del paese. Esse sono, come è giusto che sia, le classi dei privilegiati;  questi privilegi sono dovuti al fatto che  si sono assunti delle responsabilità  o a fronte di aver messo a frutto una intelligenza geniale  o di aver rischiato dei capitali (forse ereditati) nel rischio di impresa e così via: per questo è giusto che godano (FINO A UN CERTO PUNTO) dei privilegi che sono il frutto della loro operosità. Senza l’impegno di persone operose non ci sarebbe : ricerca e progresso tecnico scientifico che dovrebbe significare benessere per tutti;  ho parlato di privilegi che sono il frutto della loro operosità, e non di privilegi EREDITARI e neanche di privilegi pensionistici che sono il frutto di una errata interpretazione tutta a vantaggio della CASTA.  Errore che, per convenienza, nessuno di loro rileva, facendoli così diventare degli emeriti ladroni,a danno della povera gente.  Sempre quelli della CASTA che sono degli emeriti ladroni, promuovono delle leggi in materia pensionistica per cui  chi più versa contributi più alta sarà la sua pensione. E chi è che versa i contributi più alti se non quelli che hanno stipendi più alti e cioe quelli delle CASTE? Sempre loro si fanno delle leggi a loro esclusivo vantaggio, derubando legalmente (poiché le leggi le fanno loro) la sempre più povera gente indifesa. Sembra che nessuno abbia interesse a difendere i più deboli,i disoccupati (che saranno sempre di più) e gli indigenti. Mentre questi sono il collante per le adeguate fondamenta del palazzo traballante.

Gianni  non sei stato molto chiaro, però qualche cosina la ho capita e cioè che secondo te  i ricchi e le CASTE che non hanno bisogno di rubare  rubano (sapendo di rubare) ai poveri bisognosi  morti di fame e barboni  privandoli dei loro diritti pensionistici. Come è possibile tutto ciò,vuoi spiegarti meglio?

Vedi Gianni,  la società è come una grande famiglia. Lo stato è il grande padre,che deve provvedere ai bisogni di tutti i suoi figli,lasciando loro la facoltà e il dovere di provvedere a se stessi, attraverso il lavoro e la libera iniziativa, per cui ogni cittadino onesto può inziare la sua corsa verso un maggiore benessere, e a volte  verso l’arricchimento. E’ doveroso pertanto, che ogni figlio che raggiunge un maggiore benessere,versi alla famiglia, e cioè allo STATO una aliquota del suo benessere, (cioè pagare le tasse) affinchè  possa provvedere al mantenimento dello stesso (STATO) e anche al mantenimento dei suoi figli meno fortunati o meno intelligenti. Ti ho spiegato tutto questo, per farti capire come secondo me dovrebbe funzionare uno stato democratico. Ma questo non spiega come e perché avviene il furto da parte dei RICCHI a danno dei poveri. Cercherò di spiegartelo, visto che sei meno rinco di quanto sembravi inizialmente, come segue.

  L’IMPRESA

  COME SI DETRMINA IL COSTO DI UN PRODOTTO

  CHI VERSA I CONTRIBUTI

  PERCHE’ SIA IL SISTEMA RETRIBUTIVO  CHE QUELLO CONTRIBUTIVO SONO ENTRAMBI  UNA TRUFFA

  PERCHE’ L’ATTUALE SISTEMA PENSIONISTICO IMPEDISCE UN MAGGIORE SVILUPPO

  CHI TRAE UN INGIUSTO PROFITTO DAL’ATTUALE SISTEMA PENSIONISTICO 

   LA NECESSARIA RIFORMA DEL SISTEMA PENSIONISTICO

  ASSEGNAZIONE DELLE PENSIONI

  PERCHE’ LA RIFORMA DEL SISTEMA PENSIONISTICO PROMUOVE LO SVILUPPO E AUMENTA IL P.I.L.

10°  PIU’ ORDINE PUBLICO E MENO CRIMINALITA’

 

  L’IMPRESA.        Nasce per spirito imprenditoriale, per creare profitto e  per produrre e commercializzare un prodotto. Anche quando si tratta di una impresa di servizi.

  COME SI DETRMINA IL COSTO DI UN PRODOTTO.       Si determina con soli due voci.  ENTRATE E USCITE . Le ENTRATE, sono il ricavato dalla vendita del prodotto. Mentre le USCITE sono i costi per produrlo. Nella voce USCITE si sommano tutti i costi.  Citiamo alcune di esse.  Paghe dei dipendenti, versamento dei contributi, materie prime, energia impiegata,ammortamento dei capitali impiegati, ecc. ecc.

  CHI VERSA I CONTRIBUTI.       IL lavoratore non ha mai visti ne toccati quei soldi, ma li vede apparire in busta paga.  Allora li versa l’impresa ? No non li versa neanche l’impresa, poiché l’impresa non è un ente di beneficenza, ma e nata per creare profitto, senza il quale non si ammoderna, non diventa competitiva e per questo muore. Quindi il profitto è essenziale per qualsiasi tipo di impresa. Ma allora chi versa i contributi ? Li versa l’impresa ma solo in modo FIGURATIVO come partita di giro, poiché i soldi che versa vanno sulle voci costi  che concorrono a determinare il costo del prodotto. E chiaro che senza questa voce il prodotto costerebbe meno, perciò in ultima analisi. I CONTRIBUTI LI PAGA IL PRODOTTO. E QUINDI IL CONSUMATORE. Perciò tutti non solo chi lavora, ma anche i disoccupati gli indigenti e i meno intelligenti, versano i contributi pensionistici.

  PERCHE’ IL SISTEMA CONTRIBUTIVO E’ UNA TRUFFA-       Nella paghe ( anche esse scaricate come costi) ci sono anche quelle dei direttori e dirigenti vari, che sono molto più alte. (BISOGNA METTERE UN TETTO AGLI STIPENDI ) Facciamo un esempio. Se un operaio guadagna  1000   IL DIRIGENTE ne guadagna 10.000 – 20.000 – 30.000  percio’ i c0ntributi che vengono versati sono superiori di dieci VENTI TRENTA  volte, e perciò la pensione che percepira sarà dieci  VENTI TRENTA volte superiore a quella dll’operaio. in realtà sia l’operaio che il direttore non anno versato nulla di suo, in quanto sia le paghe che i versamenti vengono scaricati come costi (e percio contribuiscono a detrminare il costo del prodotto) che paga tutte le spese,riversandole poi sul consumatoRE ultimo. per cui a parita’ di versamenti (chè sono zero) il direttore oltre che fissarSi uno stipendio dieci venti trenta volte quello del’operaio,percepisce  indebitamente una pensione dieci venti trenta volte più alta, non commettendo alcun reato, poiché la legge glielo permette.  (ma l’appropriazione indebita è di persè un reato.)

  pechè il sistema contributivo impedisce un maggiore sviluppo.       essendo il sistema contributivo legato direttamente al lavoro e alla paga oraria, crea per chi a bisogno di mano d’operA (ANCHE saltuaria) molta burocrazia, per mettere il prestatore d’opera in regola con i libretti,al fine di versare i contributi( se pur virtuali) impastoiando così il mondo del lavoro. per cui il datore di lavoro sovracarico di burocrazia e dovendo perdere molto tempo per mettere in regola il lavoratore (anche per un solo giorno) decide di non richiedere la prestazione.   sembra poca cosa, ma non lo è. questa decisione, impedisce a un disoccupato il profitto di un giorno di lavoro, impedisce il prodotto di un giorno di lavoro e tante situazioni di (unora, un giorno, tre giorni dieci giorni o un mese) di mancato lavoro(E DI MACATO PRODOTTO) sommate contribuiscono alla  decrescita del  p. i. l.  E                         alL’incremento della recessione. NON SAREBBE FORSE PIU’ PRODUTTIVO SE LE IMPRESE POTESSERO RICHIEDERE LE PRESTAZIONI D’OPERA SENZA ESSERE SOGGETTE ALLE FORME BUROCRATICHE DOVUTE AL VERSAMENTO DEI CONTRIBUTI VARI, PER OTTENERE LA PENSIONE E LE PRESTAZIONI I.N.P.S. ( CHE COME ABBIAMO LETTO NEL CAPITOLO PRECEDENTE) VENGONO TUTTE SCARICATE DALLE IMPRESE, NELLA VOCE COSTI.  VISTO CHE TUTTI I PROVENTI DEI VERSAMENTI VENGONO SCARICATI SUL PRODOTTO, NON SAREBBE PIU’ OPPORTUNO TASSARE IL PRODOTTO ( TASSAZIONE CHE POTREBBE ESSERE PROGRAMMATA DI ANNO IN ANNO, ASSECONDO DEL FABBISOGNO DELLE ENTRATE) LIBERANDO LE IMPRESE E LO STATO DA TUTTA QUESTA OPPRIMENTE E COSTOSA BUROCRAZIA?

  CHI TRAE UN INGIUSTO PROFITTO DAL’ATTUALE SISTEMA CONTRIBUTIVO PENSIONISTICO-                       Traggono un ingiusto profitto, tutti quelli che percepiscono le cosiddette (PENSIONI D’ORO) e cioè i vari burocrati e tutti i dirigenti (POLITICI O D’IMPRESA E TUTTI I CITTADINI BENESTANTI) che per motivi di alto reddito,non avrebbero diritto a un trattamento pensionistico. In quanto Le pensioni sono lo strumento per permettere alle persone,( senza o con poco reddito ) di vivere una vita dignitosa. E non devono essere date a chi di pensione non ne ha bisogno. Mentre con l’attuale sistema tutti gli appartenenti alle varie CASTE che sono già di per se ricchi, percepiscono le PENSIONI D’ORO

  LA NECESSARIA RIFORMA DEL SISTEMA PENSIONISTICO.       Con questa PROPOSTA DI RIFORMA viene eliminato il versamento dei contributi,perché viene tassato direttamente il prodotto. Ottenendo così una equità pensionistica. Inoltre si ottiene un notevole risparmio burocratico, liberalizzando in parte anche il mondo del lavoro. Purtroppo forse sono contrari tutti i poteri forti, (LE VARIE CASTE DEI PRIVILEGGIATI) che non anno diritto nè bisogno della pensione, ma che per puro egoismo, la INCASSANO, pur essendo a conoscenza (perché sono intelligenti e molto istruiti) del sopruso che una antiquata legge le permette, senza mai tentare di correggerla ,minando così la democrazia, con il placido  consenso dei  nostri illustri economisti che : O non pensano al diritto,e al’equità,o non le interessa, perché danneggia anche loro. Inoltre e non ultimo: Il maggiore afflusso di denaro nelle tasche dei poveri porta a un maggior consumo interno, che è l’ossigeno per le nostre imprese.

   ASSEGNAZIONE DELLE PENZIONI.         Con la presente RIFORMA DEL SISTEMA PENSIONISTICO  ogni cittadino al compimento del 60° anno di età avrà diritto alla pensione di anzianità (indipendentemente dagli anni  lavorativi ) che sarà pari al 80% dello stipendio medio degli operai e degli impiegati. 2°  Ogni cittadino al compimento del 18° anno di età, (sia egli studente o disoccupato) avrà diritto alla pensione che sarà pari al  60% della pensione di anzianità    Ogni cittadino fino al raggiungimento del 18% anno di età avrà diritto agli assegni familiari incentivati per ogni figlio.     non avrà diritto alla pensione il cittadino in età pensionabile, che ha un reddito annuo superiore di tre volte il reddito di pensione di anzianità: per il cittadino con  reddito intermedio,avrà una pensione decrescente. 5° al cittadino in età compresa tra i diciotto e i  sessant’anni, che rifiuta una offerta di lavoro (per motivi futili o comunque senza giustificati motivi, e nel’ambito territoriale di trenta Km dalla sua residenza abituale) le verrà riconosciuta una pensione pari al 20% della pensione di anzianità.  6° Tutti i cittadini hanno diritto alle prestazioni e cure gratuite del servizio di previdenza sociale I.N.P.S. che sarà di primordine.      Questo potrebbe “secondo mè” in linea di massima, essere un prospetto pensionistico, con delle basi di equità sociali.

  PERCHE’ LA RIFORMA DEL SISTEMA PENSIONISTICO PROMUOVE LO SVILUPPO E FA CRESCERE IL P.I.L. Abbiamo largamente illustrato come la riforma, porta piu soldi nelle tasche degli italiani,che consumeranno piu’ prodotti, a tutto vantaggio della produzione. Il prelievo fiscale da parte del’ I.N.P.S non subisce variazioni di rilievo, in quanto si tratta di togliere la pensione a chi non spetta, e darla a chi ne ha diritto.  Portanto il prelievo fiscale sul prodotto, in parte liberalizziamo il mondo del lavoro che è troppo impastoiato dalla burocrazia, in special modo per artigianato e  piccola e media impresa che sono le colonne portanti della nostra economia.

10°   PIU’ ORDINE PUBLICO E MENO CRIMILITA’          Con la riforma delle pensioni (equità di trattamento pensionistico) rendiamo giustizia ai cittadini, (meno fortunati o meno furbi) che avranno: un più elevato tenore di vita. Con questo otteniamo che ci sarà meno microcriminalità, che è quella che fa più paura, (non alle CASTE) ma ai normali cittadini, ottenendo così più ordine pubblico, e permettendo alle forze del’ordine, di impiegare tutte le sue energie alla lotta contro la grande criminalità.

 

Beppe  -  Allora caro Gianni popolo. Ti chiamo così perché, parlando con tè e come se parlassi al popolo. Sei riuscito a capire meglio, cosa bisognerebbe fare per iniziare a costruire, le basi per una VERA DEMOCRAZIA DI EQUITA SOCIALE ?

Gianni-     Ora capisco, perché ti chiamano Beppe il matto. Come puoi pensare, che le CASTE che hanno in mano il potere, (economico e politico) e che fanno le leggi, possano promuovere una riforma pensionistica che li penalizza? 2°  Mi fido di quello che tu dici, perché ti ritengo un (PAZZO GENIALE) ma non credi che in parlamento ci sia qualche persona onesta che ha sete di giustizia, e che possa promuovere queste leggi?.

Beppe-   Qualche persona onesta sicuramente c’e,  ma sa per esperienza che solo l’unione fa la forza,specie in parlamento. E Lui sa anche di essere isolato,e  sa anche che: Chi ci a provato a proporre qualche legge che in qualche modo,danneggiava le CASTE DEI PRIVILEGGIATI venne messo in condizione, di non poter nuocere,a gli interessi delle CASTE DEI PRIVILEGIATI, perciò (forse per codardia) mastica amaro e conserva il seggio, aspettando tempi migliori.      Caro Gianni, tu che per me rappresenti la media del’intelligenza del popolo ITALIANO, vedo che sei  meno ottuso o rincoglionito, perciò parlo con tè, ma vorrei parlare al POPOLO ITALIANO. Nella speranza che riuscisse a capire.         

Gianni -  SI caro Beppe. Ora dimmi se per ipotesi, venisse approvata una riforma del genere, come dovrebbe essere.

Beppe-   Sarebbe semplice: basterebbe avere un senso di giustizia,e dare la pensione a chi  ha  veramente versato i contributi, cioè ai consumatori che siamo noi tutti, salvo a chi della pensione non ne ha bisogno. E fare come fanno con i    FALSI INVALIDI  chiedendo ai tuttora pensionati delle varie CASTE, il rimborso delle somme INDEBITAMENTE INCASSATE, sarebbe una bella cifra  per le casse dello STATO.  Che risanerebbe il DEBITO PUBBLICO.

GIANNI ­-  Caro Beppe ora dimmi perché  fai tutto questo, e impieghi tanto tempo, per scrivere queste cose, invece di andare a pescare, come fanno molti dei tuoi coetanei. Forse pensi (scusami) di ricavarne un profitto?

BEPPE -    Un profitto penso di ricavarlo non certo in termine di arricchimento personale ma un profitto per tutti.

COLLEGANDOCI AL TEMA INIZIALE

·         ATTUALMENTE LO  STATO PAZZO  CON  L’ATTUALE SISTEMA DELLE PENSIONI, DISTRIBUISCE DUECENTO MILIARDI DI EURO ( cifra calcolata volutamente per difetto) ALL’ANNO ALLE  VARIE CASTE DEI PRIVILEGIATI  SENZA AVERE ALCUN RITORNO OCCUPAZIONALE O DI CRESCITA.

 

FORSE SU QUESTI ANTICOSTITUZIONALI ( a dir poco illeciti soprusi )  POTREBBE INTERVENIRE LA CORTE DEI CONTI.   MA ----------(ANCHE LORO FANNO PARTE DEI PENSIONATI D’ORO ):  BISOGNEREBBE VEDERE  SE HANNO IL CORAGGIO E L’ONESTA’ DI INTERVENIRE SU QUALCOSA CHE LI DANNEGGIA ECONOMICAMENTE.

                                        LA SPERANZA E’ L’ULTIMA A MORIRE 

 

                                                                                                                                                                                                    

                                                                                                       F.to  BEPPE IL MATTO

 

                  

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 20/02/2012