L’EDITORIALE DELLA DOMENICA DI CIVICO20NEWS - Francesco Rossa: Legge elettorale. Prevarrà il proporzionale?

Si cerca un accordo nella maggioranza, il centrodestra sembra compatto a difesa del maggioritario

Agli osservatori più accorti, non è sfuggito che il Consiglio dei Ministri si è riunito d’urgenza giovedì 19 maggio 2022, alle ore 18.24 a Palazzo Chigi. Il Presidente Mario Draghi, in 8 minuti, ha rappresentato ai suoi Ministri “la necessità di procedere, nel rispetto delle prerogative parlamentari, a una celere approvazione delle riforme collegate all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, con particolare riferimento al disegno di legge sulla concorrenza”.

 

Qual è la situazione? I partiti di governo che hanno il terrore di essere asfaltati dall’avanzata di Giorgia Meloni, tra beghe e polemichette, sono portati a fare flanella, relegando all’ultimo posto, le leggi da approvare nell’interesse per il Paese, nel contesto di una situazione economica nazionale ed internazionale, dalla prospettive incerte e dai risvolti sociali esplosivi.

 

Prevale comunque il terrore di tornare anzitempo a casa. Così giovedì sera, il Consiglio dei Ministri ha condiviso le comunicazioni del Presidente.

 

Per affrontare le elezioni in autunno o alla scadenza naturale della legislatura, nel corso della primavera del 2023, dopo la sforbiciata dei parlamentari, è indispensabile procedere alla ridefinizione dei collegi elettorale e nel contesto, riparlare del sistema elettorale, che tante scontentezze in questi anni ha provocato.

 

Mentre Mario Draghi fa la sua informativa alle Camere sugli ultimi sviluppi della guerra in Ucraina, e si ragiona sulle ulteriori bizze  di Giuseppe Conte dopo la dèbacle per la commissione Esteri del Senato, iniziano le fibrillazioni dei parlamentari, badando a mettere al sicuro la pensione, senza dar fuoco alle polveri prima di settembre.

 

Giovedì scorso, nel Transatlantico di Montecitorio, i più informati sostenevano che l’ipotesi del voto in autunno fosse solo uno spauracchio, piazzato ad arte per rimettere sull’attenti chi davvero crede di staccare la spina in piena crisi ucraina e con una legge di bilancio che solo Draghi potrà varare.

 

A prescindere dalla data di chiusura del parlamento, l’argomento della legge elettorale, tiene banco ed interessa a molti.

 

C’è chi è pronto a scommettere che non se ne farà nulla, si andrà a votare col Rosatellum rivisitato per il taglio dei parlamentari, assicura un parlamentare di maggioranza.

Non è d’accordo invece chi tifa per il terzo polo, quello che unisce i moderati e liberali e che punta a inglobare gli scontenti di Forza Italia, i delusi di Giuseppe Conte e chi nel Partito democratico non crede nell’alleanza con i 5Stelle.

 

“E’ tutto già deciso, a ottobre o al massimo a novembre si comincerà a lavorare sul nuovo sistema di voto che sarà proporzionale”, confida a un’agenzia stampa una fonte qualificata. “E’ per quel periodo ci starà anche Matteo Salvini”, taglia corto.

 

Per riformare la legge elettorale deve esserci un accordo in maggioranza o quanto meno la non belligeranza.

 

Letta lo auspica da mesi, Conte – che ha intensificato i contatti con il leader del Carroccio – vorrebbe riuscire a convincere Salvini, ma per ora non se ne parla.

Il centrodestra sembra compatto a difesa del maggioritario, anche se durante il vertice di Arcore – quello del non chiarimento – Meloni ha sentito puzza di bruciato soprattutto in vista delle elezioni politiche del 2023.

 

Il giro di boa per il segretario di via Bellerio, comunque, sarà condizionato dalle regionali di ottobre. Il resoconto dei voti che incasserà il partito lo farà virare, ovviamente, o verso il proporzionale o per mantenere lo status quo.

Tutto dipenderà – viene spiegato anche da alcuni leghisti – da quanto sarà il distacco tra Lega e Fdi e da quanto sarà forte la spinta dei governisti di Forza Italia.

 

Perché anche in casa di Silvio Berlusconi le acque non sono tranquillissime. Il caso di Maria Stella Gelmini ha aperto una turbolenza non da poco, allargando il divario tra moderati e filosovranisti.

 

Un quadro per nulla rilassato in tutte le forze politiche, con tensioni ampliate dalla campagna elettorale per le amministrative.

 

La previsione che si fa, è più cinica del previsto: “In entrambe le coalizioni – che siano di destra o di sinistra – i conti si faranno a ottobre”. Come sempre sarà il mero interesse di partito a decidere le regole del voto.

 

La legge elettorale determina esclusi o recuperati senza sforzo, considerato che tutti i partiti continuano ad essere sordi per la possibilità di reintrodurre le preferenze. Tanti o pochi che siano gli eletti, i leader li vogliono coesi ed obbedienti.

 

Di quel che pensa l’elettore, poco importa ai cinici politicanti. In modo particolare in questo periodo, ove ogni decisione politica può determinare fratture sociali, sprechi di denaro pubblico o miopia su provvedimenti che riguardano il futuro del Paese, ad iniziare dalla politica energetica.

Ecco quali sono le priorità per i nostri parlamentari!

 

L’anno scorso è stato sciupato in fibrillazioni per l’elezione del Capo dello Stato. Da qui ad ottobre tutti  i politici saranno protesi a capire cosa potrà determinare all’interno delle coalizioni, il voto alle elezioni amministrative parziali.

 

Poi a prescindere dalla posizione e dal convincimento dei partiti, si agirà per convenienza, o presunta tale.

 

Ma questo è l’agire delle banderuole e dei bacherozzi, non di leader politici responsabili, a capo di partiti che virilmente sappiano sostenere posizioni  chiare da sottoporre all’elettore.

 

Intanto gli italiani continueranno a trovarsi in balia della guerra, delle interruzioni ed i sabotaggi informatici, delle mascherine di prossima introduzione, nonché dell’inflazione galoppante.

 

Il Parlamento sarà impegnato per escogitare quanti innominabili potranno approdare a Roma e quanti dovranno tornare a casa, inventando formulette diaboliche.

 

Il diritto di voto e le leggi conseguenti, sono l’espressione più sacra della democrazia, ma da noi stanno diventando preda di una vergognosa conventicola di innominabili lobbisti?

 

Francesco Rossa - Condirettore Responsabile e Direttore Editoriale

 

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Articolo pubblicato il 22/05/2022