Non dimenticar le mie parole...

Canzoni «sempreverdi» nell’archivio della memoria !

Con Accendi la tua radio per favor...  Franco Clivio ha già ripercorso le onde dell'etere dall'EIAR alla RAI 

 

Ora sono protagoniste le parole delle canzoni, da riscoprire o di cui riscoprire l'eco dentro di noi.  E poi cantanti, parolieri, musicisti, passati dalla nostra città in cui tutto è nato.

Una storia di costume, completa come un'antologia, piacevole come un romanzo

 

Franco Clivio, Non dimenticar le mie parole... Canzoni «sempreverdi» nell’archivio della memoria

EAM SAGGI

Edizioni Angolo Manzoni

 

            “Non dimenticar le mie parole” scrive Alfredo Bracchi su musica di Giovanni D’Anzi. È una consueta canzone d’amore o vi si nasconde la speranza del paroliere che si faccia attenzione al testo?

La canzone è come una fotografia che fissa un momento: i vestiti, le acconciature, il trucco come la storia, la politica, il costume rappresentano un’epoca senza la quale non ci sarebbe la realtà di oggi.

Franco Clivio compone un garbato saggio, piacevolmente discorsivo,  sulla musica leggera degli anni Trenta - Cinquanta, specchio di due periodi storici e sociali fondamentali per l’Italia. Ampio spazio è dedicato ai testi delle canzoni, tanto da farne quasi un’antologia tematica.

           

Nei ricordi che ci portiamo dentro per tutta la vita c’è più d’una canzone legata ad un incontro, ad un momento lieto, ma anche ad una delusione. Risentendo quelle note e quelle parole la nostra mente ci fa rivedere, come in una sequenza  filmica, episodi vissuti, momenti particolari, che pensavamo solo nostri.

Basta un verso, una frase a suggerirci un motivo che continua ad essere presente, che fa parte del nostro modo di vivere. Le canzoni sono un appuntamento e una compagnia inseparabile.

È giusto ricordare quelle “sempreverdi” che hanno superato indenni la difficile prova del tempo e costituiscono un vero archivio della memoria, emotiva e culturale.

 

Franco Clivio, laureato in farmacia, è nato in provincia di Cremona, ma risiede a Torino dal 1946.

Negli anni ’60 e ’70 ha scritto i testi di alcune canzoni di successo, interessandosi poi ad approfondire alcuni aspetti del passato Ventennio con i volumi: Sole che sorgi,  Fògola 1995; Pippo non lo sa, Daniela Piazza 1998; e Nati con la camicia, Editrice Il Punto 2004 (II ed. 2010).

Per i tipi della Edizioni Angolo Manzoni ha pubblicato, nel 2000, Accendi la tua radio per favor... Qui radio Torino. Dall'EIAR alla RAI sulle onde dell'etere.

 

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Articolo pubblicato il 11/02/2012