Bussone: “Denunciare i vertici BPER, banca che chiude 140 sportelli

UNCEM invita i sindaci e le Comunità a scendere in piazza: ”Danni per tutti i territori montani per i piccoli comuni”

Purtroppo siamo alle solite. Il sistema bancario italiano non intende svolgere l’attività al servizio del cittadino, anche se ogni pratica, pagamento ed operazione, deve transitare, per legge, tramite gli istituti di credito.

Ciò, a prescindere dai costi a carico del cittadino, le banche dovrebbero, di conseguenza rendere  operativo un servizio capillare, nelle zone in cui gli italiani abitano e lavorano.

Mentre nelle grandi città, le sedi principali dei nostri istituti di credito mantengono operativi numeri limitatissimi di sportelli con orari sempre più ristretti, necessità di prenotazione ed ogni altra diavoleria concepita per scoraggiare l’utenza, nei piccoli centri, ove il disagio è maggiore e non esiste la concorrenza, si ricorre alla chiusura degli sportelli.

La politica è sorda alle istanze del cittadino, ma è sempre prodiga nel rilasciare autorizzazioni di ogni tipo alle banche. Nei giorni scorsi è giunta una notizia che mina ancor di più la fiducia degli italiani nei confronti delle istituzioni. Protagonista negativa, nel nostro caso è la Bper

Ferma la presa di posizione dell’Uncem, che ha diffuso una lunga ed articolata presa di posizione: “Potessimo denunciarli, certo che lo faremmo. Non sappiamo chi siano e poco ci importa. La cosa grave, da denuncia, è che la chiusura di 140 filiali in tutta Italia con decorrenza 20 maggio 2022, 'a meno di sei mesi dall’ultima sforbiciata di 104 filiali e tuttora in assenza di un nuovo Piano industriale', come ci ricordano i Sindacati dei lavoratori, è un danno per i territori più fragili, per le aree montane e rurali del paese, per i piccoli Comuni.

Lo abbiamo detto e lo ridiciamo per l'ennesima volta ad ABI, Banca d'Italia, Consob, MEF e Parlamentari. Che le banche chiudono è il segnale di una sfacciataggine che un grande gruppo imprenditoriale orientato solo al profitto e alla finanza, esercita verso i territori.

C'entrano poco home-banking e altre soluzioni. Da denuncia è l'atteggiamento, il dire 'noi ce ne andiamo e manco vi ascoltiamo, manco ci confrontiamo perché voi siete niente".

“Se ne vanno sbattendo la porta, prosegue la dichiarazione de Uncem, e lasciando il cerino in mano ai Sindaci. Che devono rispondere alle arrabbiature dei concittadini. BPER, dopo Unicredit, Intesa San Paolo e cento altri. Restano le BCC, che anche sono in controtendenza e alle quali proponiamo di aprire nuovi sportelli dove i grandi gruppi hanno chiuso.

Resta e cresce Poste Italiane, anche grazie al patto fatto con Uncem e Anci alla luce della legge 158 sui piccoli Comuni. Restano e crescono i più lungimiranti. Se ne va chi non ha capito come è fatta l'Italia. Una vergogna. Da denuncia appunto, per comportamenti immorali. La meriterebbero si.

Intanto noi diciamo ai Sindaci di portare cittadini e Associazioni in piazze a protestare contro le chiusure. Servirà a poco, ma non stiamo certo zitti. Alziamo la voce contro chi prende in giro i territori e le comunità. Scendano in piazza e dicano NO alle chiusure. I danni per i lavoratori, per i cittadini, per mezzo Paese sono evidenti. Chi guadagna sono sempre le banche, a spese nostre. Dunque, spostino i conti i cittadini, cambino servizio. Scelgano solo chi c'è e chi rimane".

Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.

Civico20News seguirà gli sviluppi della situazione ad iniziare dalle eventuali reazioni dei sindaci.

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Articolo pubblicato il 20/04/2022