I Tesori di Palazzo Lascaris
Interno di Palazzo Lascaris

Lo storico edificio barocco che ospita la sede del Consiglio regionale del Piemonte custodisce alcune interessanti collezioni d’arte

Affreschi

 

Dodici affreschi ubicati nella sala delle “Storie di Sansone”, attribuiti a Giovanni Antonio Recchi e realizzati fra il 1666 e il 1672. Le dodici scene con Sansone riprendono alcuni capitoli del libro dei Giudici della Bibbia.

Dodici affreschi nella sala delle “Virtù teologali e arti liberali”attribuiti alla bottega di Giovanni Antonio Recchi (1666-1672).

 

Sculture antiche

Due statue in stucco dello scultore luganese Giovanni Battista Barberini vissuto nel Seicento. Si tratta di Alessandro magno e Giulio Cesare.

 

Arazzi dal Cinquecento al Settecento

“Costruzione del mausoleo da parte di Artemisia” e “Costruzione del tempio di Diana a Efeso da parte di re Creso”, 1595 circa, due arazzi  facenti parte della serie delle “Sette meraviglie del mondo antico”, ciclo che ebbe fra i committenti Caterina de’ Medici, manifattura di Bruxelles, Jacob Geubels arazziere e cartone della bottega dell’incisore Maarten van Heemskerck.

“Doni del popolo ebreo a Giuditta” situato sullo scalone d’onore del palazzo è il meglio conservato. Di manifattura fiamminga, 1570-75 circa, Bruxelles o Oudenaarde.

“Apollo consola Ciparisso dopo l’uccisione della cerva sacra”, seconda metà del XVII secolo, manifattura fiamminga.

“Sosta di caccia presso un’osteria con insegna della stella” e “Festa campestre presso un’osteria con insegna della luna”, databili terzo quarto del XVIII, manifattura di Bruxelles, firmati dall’arazziere Franz Van der Borght e tratti dai dipinti di David Teniers.

 

Dipinti

“Giacobbe e Labano”, scena bibilica, copia antica da Piero da Cortona(1596-1669), l’originale si trova al Louvre.

“Paesaggio” del pittore fiammingo Pieter Rysbraeck (1655-1729).

“Angelo ceroforo”, scultura di fine Seicento in legno dorato, di scuola romana collegata a modelli berniniani.

“Carità”, statua in bronzo replica di un celebre gruppo dello scultore francese Paul Dubois (1829-1905), fusione di Ferdinand Barbedienne.

 

Opere del Novecento

Filippo De Pisis Natura morta dipinta fra il 1949 e il 1950

 

Collezione Sperati d’arte fra ‘800 e ‘900, donata alla Regione Piemonte da Luisa Sperati, figlia di Emilio Sperati, fonditore e collezionista d’arte.

 

Fra le principali opere in collezione si ricordano:

 

Quatto dipinti datati 1894 di Lorenzo Delleani “Paesaggio campestre, il “Rustico del Santuario d’Oropa”, il “Torrente Mucrone”, la “Fossa di Morozzo”.

“Viole”, acquarello di Giovanni Segantini, firmato, 1875-1878.

Due dipinti di artisti russi della seconda metà dell’Ottocento:

“Cacciatori nella steppa russa”, 1880, firmato da Alexei Danilovic Kivshenko

“Alba nella foresta” di Semen Platonov, seconda metà del XIX secolo/inizio XX secolo.

Due opere del divisionista lombardo Emilio Longoni: “Paesaggio” e “Testa d’angelo”, pastello databile 1897 circa.

Sette incisioni all’acquaforte, degli anni ‘20 del ‘900, di Ernesto Bazzaro, che fu anche scultore.

“Marina”, di Leonardo Bazzaro, fratello di Ernesto.

“Ritratto di ragazza” dello scapigliato Virgilio Ripari.

Tre opere di Adolfo Dalbesio (1860-1915) fra cui la tempera “Porta antica di Lanzo torinese”.

Un “Paesaggio” di Leonardo Bistolfi (1859-1933).

Un raro “Paesaggio” di Cesare Biscarra, raffigurante il Colle della Maddalena, del 1903.

“Calvario” e “Primo dolore” del piemontese Giuseppe Bottero (1846-1927).

Due paesaggi di Giovanni Giani, uno dei quali “Marcita. Palude e alberi” firmato e datato 1885.

Due pastelli di Andrea Tavernier: “Leda con il cigno” e “Casta Susanna”, di inizio Novecento, di forte inclinazione liberty e simbolista.

“Ritratto della signora Sperati” (firmato, 1902-1903 circa) e “Ritratto di Luisa Sperati” (firmato e datato 1903), opere di Cesare Ferro Milone (1880-1934).

“Paesaggio montano” di Mario Reviglione, firmato, 1920 circa.

Del torinese Giovanni Grande “ritratto di Emilio Sperati”, firmato e datato 1921.

Otto tele di Alessandro Lupo (1876-1953) realizzate fra il 1915 e il 1925, fra cui “Bambina con le galline”, 1917, di efficace colorismo, “Veduta di piazza San Marco, 1921, di impronta impressionista e “Lo studio del pittore”, firmato e datato 1913 e ridatato nel1917.

“Barche” di Felice Vellan, firmato e datato 1927.

 

I Bronzetti della collezione Sperati

“Slitta” di Paolo Troubetzkoy, 1900-1910

“Trofeo” e“Bagnante che si toglie una spina dal piede” di Odoardo Tabacchi, di richiamo liberty.

“Varo di una nave” ideato da Giovanni Battista Forchino e fuso da Sperati.

“Testa di donna” di Arturo Stagliano.

“Busto di una fanciulla di Gressoney” di Edoardo Rubino, 1897.

“Scugnizzo” del celebre Medardo Rosso, 1900-1920.

“Bambino sul cavallo a dondolo”, di Leonardo Bistolfi, 1880-90.

“La Spagnola” di Davide Calandra, 1898 circa.

“Ritratto di Luisa Sperati giovinetta”, busto bronzeo realizzato dal padre Emilio, 1900/1905.

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Articolo pubblicato il 08/02/2012