Storie di Pont Canavese (Torino)

Quando due fratelli Rastello sposarono due sorelle Rastello (Di Alberto Serena)

Era una domenica, quel 10 luglio del 1825, quando i due fratelli Rastello Carlo Domenico e Giuseppe Antonio si sposarono con le due sorelle Rastello Maria Francesca e Anna Maria, tutti e quattro nati a Pont Canavese.

I due fratelli Rastello avevano già in comune il giorno ed il mese di nascita, il 16 aprile, ma non erano gemelli, perché Carlo Domenico era nato il 16 aprile del 1803 e suo fratello Giuseppe Antonio il 16 aprile del 1800, figli di Giovanni Antonio e di Ubertina Maria Domenica Ceretto .

Le due sposine, Rastello anche loro, Maria Francesca nata il 21 gennaio del 1806 e sua sorella Anna Maria nata il 27 novembre del 1808 erano figlie di Giovanni Battista e di Cortese Maria Caterina.

Il doppio matrimonio dei quattro Rastello venne celebrato nella chiesa di San Costanzo dal vice curato Don Giovanni Domenico Michela.

Testimoni di nozze per Carlo e Maria Francesca furono Antonio Fiorio e Lorenzo Rastello e per Giuseppe Antonio e Anna Maria furono Davide Ceretto e Antonio Rastello.

Già dall’inizio del ‘700 erano tante le famiglie Rastello e la maggior parte di loro abitavano in una borgata pontese, Pianrastello.

I componenti di queste famiglie Rastello erano sempre più numerosi e per distinguersi fra loro, quando alcuni di questi si sposarono con dei componenti di famiglie come i Chiabotti o i Boggino, sorsero anche le famiglie Rastello Boggino e Rastello Chiabotti, che in seguito diventarono Rastel Bogin e Rastel Chiabot.

Le prime famiglie Rastello arrivarono a Pont, stabilendosi nella borgata che assunse il loro cognome, Pianrastello, intorno alla metà del 1500 da Forzo, una frazione di Ronco Canavese, dove erano già censite diverse famiglie Rastello, come quella di Martino Rastello, nato prima del 1565 e  padre di Antonio (1580), di Giovanni (1582), di Maddalena (1587), di Domenica (1588), di Giovanni Michele (1589), di Giacomo Rastello, nato nel 1595 , sposato con Michela Rastello, di Maria (1596) e di Agnese (1600).

La borgata Pianrastello sorge su un pianoro in posizione soleggiata; accanto al vecchio borgo costruito intorno alla cappella, si è sviluppata una recente edilizia residenziale.

Deve il suo toponimo al cognome Rastello molto diffuso in Pont e la cui presenza risale alla metà del 1500.

La cappella della borgata è dedicata a San Gennaro e fu costruita nella prima metà del 1600; Mons. Asinari la iscrive nel verbale del 1647, già dedicata al santo di Benevento.

Sulla presenza di questa devozione, quantomeno curiosa in un paese alpino ed unica in Piemonte, si possono azzardare alcune ipotesi:

1) La cappella sarebbe sorta per voto di un soldato napoletano arruolato nelle truppe francesi del Debrissac caduto da cavallo e rimasto miracolosamente illeso;

2) La devozione a San Gennaro sarebbe stata introdotta dai soldati napoletani, arruolati nell'esercito spagnolo durante le lotte fra Francesco I° e Carlo V°, che sarebbero rimasti indenni dalla peste che colpì il Canavese nel 1630.

La cappella è dedicata anche a San Giovanni Battista ed a Maria Ausiliatrice. Sicuramente la descrizione che Mons. Asinari fornisce circa la presenza di un'icona raffigurante la Vergine con San Gennaro e San Giovanni Battista, conferma che il culto del Santo di Benevento era già molto radicato.

La devozione a San Gennaro è molto viva in tutti i borghigiani che celebrano con grande solennità il loro patrono e abbinano alle funzioni religiose una festa campestre che offre vari momenti di divertimento a grandi e bambini.

In occasione della patronale del 2001 è stato posto in atto un gemellaggio fra Pont e Napoli che ha visto la presenza di delegazioni ai rispettivi festeggiamenti” (fonte “Comune di Pont Canavese”).

Un’altra versione sulla storia della nascita del nome attribuito alla chiesetta di Pianrastello venne fornita dall’allora parroco di Pont Canavese Don Lorenzo Patrito (1912+1998), che affermava potesse essere stata costruita nella metà del ‘500 nel mese di gennaio, che in quel tempo veniva scritto “Januarii” e pronunciato “Genuari”, dal che sarebbe originato erroneamente quel nome “Gennaro”.

 

Alberto Serena (Pont Canavese, 30 maggio 1948) residente a Biella, ha sempre amato la ricerca storica sul Canavese, la poesia e la scrittura.

Collabora con la rivista “Canavèis”, con “Terra Mia” e con il giornale “La Sentinella del Canavese”, è autore del libro “Dall’asilo al matrimonio in un piccolo paese del Canavese” (Atene del Canavese, 2021).

Ha condotto e pubblicato molte ricerche sulla vita di personaggi pontesi, salassesi e delle Valli Orco e Soana del secolo scorso.

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Articolo pubblicato il 15/04/2022