Società di Committenza regionale

Motta "Rafforzare correggendo gli errori del governo regionale precedente

“Occorre rafforzare la centrale regionale degli acquisti con un piano di attività serio. Le polemiche di questi giorni sono sollevate da quelle lobby che temono di veder diminuire i propri guadagni o da quei soggetti che eviterebbero volentieri si facesse luce sulla gestione scriteriata del denaro pubblico perpetrata per anni. Gridano vendetta le decine di promozioni e aumenti decise dall’ex Presidente Ponzetti il 1 febbraio 2011, quando la Giunta regionale aveva già deliberato la nomina del nuovo consiglio di amministrazione o quando sono stati assunti ben 4 dirigenti a pochi giorni dalla tornata elettorale del 2010 che vedeva soccombere la Presidente Bresso”.

 

Così Massimiliano Motta, consigliere regionale del Popolo della Libertà e che in passato aveva ricoperto il ruolo di Consigliere di Amministrazione di SCR, commenta le polemiche che in queste ore stanno investendo la Società di Committenza Regionale.

 

“In Piemonte – ha rincarato Motta – abbiamo bisogno di una centrale degli acquisti più forte, così come è nelle altre regioni, Lombardia ed Emilia Romagna in testa. In quelle realtà, l'accentramento degli appalti a un unico soggetto ha prodotto risparmi significativi. Questo perché si lavora su economie di scala, impiegando risorse per numero e professionalità adeguate e garantendo una programmazione di lungo respiro delle attività, frutto della sinergia tra gli uffici regionali e le centrali di committenza".

 

Motta ha chiuso con il riferimento all'indirizzo nazionale in proposito:

 

"Anche alla luce degli ultimi interventi legislativi a livello nazionale, che si indirizzano sempre più verso la centralizzazione degli acquisti, la sola ipotesi di prevedere la soppressione di SCR dimostra l’anacronismo e la limitatezza delle proposte politiche avanzate in questi giorni dai 7 consiglieri di Progett’Azione e dal Partito Democratico. In entrambi i casi si tratta di un appesantimento della burocrazia che non porterebbe alcun vantaggio”.

 

 

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Articolo pubblicato il 08/02/2012