Pietro Morando a Palazzo Lascaris
Giramondo

“Un pittore che attraverso la sua opera testimoniò l’importanza dell’impegno etico dell’artista nella società, con una coscienza civile che diventa un forte richiamo per chi, come i consiglieri regionali, ricopre un ruolo istituzionale al servizio della collettività”.

 

Così il consigliere segretario Tullio Ponso ha definito la figura dell’alessadrino Pietro Morando (1889-1980) durante la presentazione del tascabile a lui dedicato dal Consiglio regionale.

 

La pubblicazione raccoglie le opere, dodici fra dipinti e disegni, che fanno bella mostra di sé nella sala delle Commissioni consiliari, al fine di divulgare l’arte di questo poetico autore piemontese. I lavori furono già esposti a Palazzo Lascaris nel 1976 durante una rassegna sull’artista.

 

“Grazie a iniziative come questa è possibile riscoprire la grande qualità di artisti un po’ dimenticati come lo stesso Morando”, ha spiegato Angelo Mistrangelo, giornalistaesperto d'arte che ha curato un testo critico del tascabile.

 

"Egli frequentò - ha proseguito -  l’atelier di Angelo Morbelli e intrattenne amicizie artistiche con Carlo Carrà, Felice Casorati, Mario Sironi. L’innovatività del suo linguaggio espressivo essenziale, geometrico, postcubista, denso di atmosfere rarefatte e metafisiche si unisce alla predilezione come soggetto della gente semplice, dagli operai ai taglialegna, dai viandanti ai vetturini. Con il pennello o la matita ci racconta il dramma della guerra, la fatica e la dedizione al lavoro, gli stenti della povertà, tratteggiando un’umanità dolente ma dignitosa, ferita ma che non rinuncia a rialzarsi e a ricominciare ogni giorno”.

 

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Articolo pubblicato il 06/02/2012