Asti - Consiglio provinciale aperto sulla proposta di soppressione delle province
Asti

Dalla maggior parte degli interventi è emersa l’esigenza del mantenimento delle Province

Si è svolto martedì 31 gennaio il Consiglio Provinciale aperto dedicato al tema dell’abolizione delle Province, prevista dal Decreto “Salva-Italia” del Governo Monti.

 

Alla discussione sono intervenuti, tra gli altri, il Sindaco di Asti Giorgio Galvagno, il Sindaco del Comune di Castagnole Lanze Marco Violardo, il Presidente del Consorzio Socio Assistenziale Cisa Asti Sud Franca Serra, il Presidente della CNA Giuseppe Pulvino, il Presidente di Confcooperative Mario Sacco, il Presidente della Confartigianato Biagio Riccio, i rappresentanti delle Rappresentanze sindacali unitarie interne, Marina Ferrari e Michele Maldonese, i Segretari provinciali della UIL e della CISL, Armando Dagna e Sergio Didier, il Segretario provinciale delle funzione pubblica della UIL, Penso Dino e il rappresentante della funzione pubblica della CGIL, Palmina Ercole, il rappresentante dell’Agenzia Enfap Piemonte di Asti, Chiara Reiteri, il collaboratore dell’On. Roberto Marmo, Fabio Faccaro e la rappresentante della web Tv giovani di Asti, Elena Pinetti.

 

Dalla maggior parte degli interventi è emersa l’esigenza del mantenimento delle Province per i servizi che assicurano e le competenze che svolgono, e della riorganizzazione del sistema delle autonomie locali.

Al termine della seduta, è stato approvato, con un emendamento, un ordine del giorno proposto dall’Unione Province d’Italia (UPI)  con 19 voti favorevoli,  1 contrario (Cavallero del FLI) e nessun astenuto.

 

Cinque i consiglieri assenti (Mattioli, Luzi, Padovani, Penna, Valenzano) .

 

L’ordine del giorno approvato impegna la Giunta Provinciale e il Presidente Maria Teresa Armosino a proseguire l’azione di sensibilizzazione nei confronti del Governo e del Parlamento per ottenere un intervento di razionalizzazione in ambito regionale delle Province, attraverso l’accorpamento delle attuali Province o di parti di esse.

 

Il testo riafferma l’esigenza che venga salvaguardato il principio della rappresentanza democratica dei territori e dei cittadini, che siano lasciate in capo alle Province le funzioni di area vasta e che siano eliminati tutti gli enti intermedi strumentali (agenzie, società, consorzi) che svolgono impropriamente funzioni che possono essere esercitate dalle istituzioni democraticamente elette.

 

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Articolo pubblicato il 02/02/2012