Il comandante Lombardi e l'impresa d’Alessandria

di Alessandro Mella

L’impresa d’Alessandria è forse una delle più importanti ed epiche operazioni condotte dalla Regia Marina durante la Seconda guerra mondiale. La notte tra il 18 ed il 19 dicembre 1941, infatti, gli uomini della Decima Flottiglia Mas forzarono il porto d’Alessandria Egitto con i siluri lenta corsa e riuscirono a danneggiare seriamente il naviglio britannico, tra cui la Queen Elizabeth e la Valiant.

I protagonisti di quell’eroica operazione sono noti e la loro storia molto conosciuta; tuttavia, molti furono i personaggi meno noti che avrebbero dovuto, in qualche modo, concorrere al raggiungimento dell’ambizioso obbiettivo.

Primo tra tutti il comandante sommergibilista Giovanni Lombardi, a quel tempo comandante dello Zaffiro con il grado di tenente di vascello prima e capitano di corvetta dopo.

Il nostro nacque a Capua il 1° gennaio del 1908 portandosi ben presto in alta Italia al seguito del padre sottufficiale di carriera. Giovanissimo fu avviato alla vita militare in mare. Già nel 1930, infatti, risultava in servizio nella Regia Marina:

Ringraziamento. Ricoverato all’Ospedale Civile affetto da gravissima infezione quando già il male era avanzato, sono stato preso in cura dal Dott. Cav. Martini Ettore. La Sua opera valentissima ed affettuosa mi ha guarito dal male che sembrava dovesse avere conseguenze mortali. Riconoscentissimo; esprimo all’Egregio Dott. Martini tutta la mia devozione e quella della mia famiglia. Acqui 23 agosto 1930. Sotto Tenente di Vascello LOMBARDI GIOVANNI. (1)

Poco prima dell’ingresso dell’Italia nel secondo conflitto mondiale, egli fu destinato al comando del sommergibile Zaffiro cui si unì dal 28 aprile 1940 ottenendo, tuttavia, la promozione a capitano di corvetta già il 15 giugno 1940:

Promozione. Il Tenente di Vascello Giovanni Cav. Lombardi, figlio del Maresciallo Cav. Lombardi, tanto noto ed apprezzato nella nostra Città, è stato nominato a questi giorni Capitano di Corvetta. Al distinto e valoroso Ufficiale vivissime felicitazioni. (2)

Da Lero il sommergibile prese il mare in missione già tra il 10 ed il 14 giugno di quell’anno, tra le prime unità in missione bellica, dunque, navigando nell’area di Rodi senza tuttavia occasioni per scontrarsi con il naviglio inglese.

Sembrava proprio che il Lombardi fosse destinato ad avere poca fortuna militare giacché anche nel ciclo di missioni dell’estate 1941, quando il suo battello fu chiamato a partecipare ai tentativi di recare disturbo ai rifornimenti navali mandati dai britannici a Malta, non gli riuscì di affondare e nemmeno avvistare una sola nave nemica.

Tuttavia, l’operazione più importante dello Zaffiro fu legata proprio, sebbene infruttuosa nello scopo specifico anch’essa, all’eroica impresa degli incursori italiani ad Alessandria.

Il sommergibile, infatti, fu scelto per mettere in opera il tentativo di recupero dei combattenti della Decima che avrebbero dovuto condurre l’attacco.

Il comandante Lombardi, come da ordini ricevuti, si portò per varie notti, tra il 22 ed il 25 dicembre 1941, al largo di Rosetta. Si sperava ancora che qualcuno fosse riuscito a sfuggire alla reazione furibonda del nemico, colpito nel vivo dei suoi porti vanamente creduti sicuri.

Il natante si avvicinò più volte al punto concordato per restarvi da mezzanotte alla tre/quattro del mattino in vana attesa. Gli incursori avrebbero dovuto, infatti, procurarsi una barca di fortuna ed avvicinarsi al sommergibile per poi urlare “Lombardi, Lombardi!” per farsi riconoscere e prendere a bordo. La notte sul 23, tra l’altro, il battello dovette immergersi fino a 45 metri per sfuggire ad un cacciatorpediniere nemico.

L’attesa fu inutile perché gli eroi erano stati catturati dagli inglesi per cui non giunsero mai e lo Zaffiro dovette poi rientrare a Lero il 25 dicembre raggiungendo il porto il giorno successivo.

Nella primavera del 1942 il nostro Lombardi lasciò il comando dello Zaffiro poco prima del suo sfortunato affondamento.

Con Regio Decreto del 31 dicembre 1942, ad onorarne il coraggioso impegno, gli fu conferita una medaglia di bronzo al valor militare:

Comandante di sommergibile dall’inizio delle ostilità, in base lontana dalle Madrepatria, ha eseguito numerose missioni, talora con l’unità in precarie condizioni di efficienza, dimostrando non comune tenacia, sprezzo del pericolo e capacità marinaresca. Ha curato con raro spirito di iniziativa tanto il morale degli inferiori che il rendimento materiale.

(Mare Mediterraneo, giugno 1940 – giugno 1941). (3)

Il nostro comandante sopravvisse alla guerra e tornò ad Acqui Terme (AL) dove ormai viveva da tempo.

Salvatosi dai mari, dai combattimenti, dagli eventi tormentosi del 1943, si spense ancora molto giovane:

Giovanni Lombardi. È mancato improvvisamente il Capitano di Corvetta Giovanni Lombardi, Comandante sommergibilista, decorato al valore. Il Comandante Lombardi lascia un vuoto incolmabile in quanti ebbero il privilegio di conoscerne le sue doti elette di valoroso soldato e di perfetto galantuomo. Alla Famiglia giunga il nostro sentito cordoglio. (4)

La sua è una delle tante figure poco note dell’ultima guerra mondiale e merita senz’altro di essere ricordata nel futuro.

Alessandro Mella

NOTE

1)        L’Ancora, 35, Anno XXVII, 29 agosto 1930, p. 3.

2)        Ibid., 28, Anno XXXVI, 12 luglio 1940, p. 3.

3)        Archivio dell’Istituto del Nastro Azzurro.

4)        L’Ancora, Anno LV, 21 marzo 1959, p. 2.

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Articolo pubblicato il 11/04/2022