“Torino Ferita”

Pubblicati gli atti del convegno promosso l’11 dicembre 2019 dalla Porta di Vetro e dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte

Nell’ambito della Mostra fotografica “Torino Ferita 11 dicembre 1979” curata da Tiziana Bonomo e inaugurata l'11 marzo alle ore 18.00 presso la sala mostre Juvarra della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino a cura di Michele Ruggiero, si è tenuto un convegno, a quarant’anni esatti dall'avvenimento, uno dei più gravi episodi terroristici che subì Torino: l’assalto alla Scuola d’Amministrazione Aziendale da parte del gruppo terroristico di Prima Linea.

Fu un’azione cruenta che provocò il ferimento di dieci persone, cinque docenti e altrettanti studenti. L'attentato alla SAA (Scuola di Amministrazione Aziendale) dell'11 dicembre 1979 è stato uno tra i tanti che ha contrassegnato quel drammatico periodo per il nostro Paese, periodo documentato dai tanti fotografi che lavoravano per i quotidiani cittadini.

Le immagini, infatti, sono state recuperate dagli archivi sia del quotidiano La Stampa sia di quello della Gazzetta del Popolo acquisito dall'Archivio Storico della Città di Torino.

La data dell'inaugurazione della mostra, che si giova anche dell'apporto della Biblioteca Nazionale Universitaria e dell'Associazione Amici, non è casuale: l'11 marzo è il Giorno della Memoria dedicato alle vittime del terrorismo voluto dal Parlamento europeo dopo i contemporanei attentati messi in atto dal radicalismo islamico a Madrid l'11 marzo del 2004 in cui morirono 193 persone e oltre duemila furono quelle ferite.

Con l'inaugurazione della mostra fotografica è stato presentata la raccolta degli atti del convegno tenuto l'11 dicembre del 2019 nell'Aula consigliare di palazzo Lascaris e sono stati riproposti gli argomenti sostenuti dagli stessi protagonisti.

Viviamo in una società liquida ove predomina l'oblio, la corsa alle illusioni del futuro dimenticando volutamente i valori e gli insegnamenti del passato. Oggi il rischio dell'oblio e la tendenza a confondere vittima e carnefice incombe. Oltretutto i programmi scolastici hanno cancellato la Storia e pochissimi docenti amano soffermarsi su fatti che possono almeno ad opera di qualcuno, apparire divisori.

 Michele Ruggiero in appendice al libro “Torino Ferita”, ha scupolosamente pubblicato la cronologia 1969/1979, dei dieci anni durante i quali la strategia della tensione produsse episodi di terrorismo e di attentati, volti a cercare di minare lo stato di Diritto e le Istituzioni democratiche del nostro Paese, purtroppo anche ad opera di personaggi all'apice delle Istituzioni.

La mostra fotografica corredata dalle testimonianze delle vittime del commando alla Scuola di Amministrazione Aziendale e le affermazioni illustrate al convegno dell'11 dicembre 2019 e scrupolosamente riportate, dovrebbero essere visionate e lette dagli studenti di oggi.

Non solo come momento rievocativo, ma per metterli in guardia contro i pericoli che nello scenario attuale ancora si affacciano.

Non si deve dimenticare che le origini del terrorismo sono stare alimentate da “cattivi maestri” paludati e ricevuti nei salotti, oggi sui social altri cattivi maestri impunemente si rivolgono al grande pubblico per fuorviare le menti dalla ragione. Anche di recente in Italia e non solo, abbiamo recepito messaggi eloquenti e allarmanti.

Con maggior forza di esempio e convinzione dovremo ribadire che ci sono valori e principi perenni che vanno conosciuti, assimilati e salvaguardati.

Ci pare altamente significativo riportare integralmente l'impegno e l’inno alla speranza, affermato da Michele Ruggiero, a conclusione della sua fatica: “…il bisogno della memoria, per comprendere il nostro presente. E lo dico con impegno ancora maggiore dinanzi al rischio di deriva culturale e intellettuale che incombe sul nostro Paese, che soltanto fino a qualche decennio fa si nutriva della speranza di emancipazione sociale, di conquista dei diritti nella società e sui luoghi di lavoro insieme a certezze nei valori che gran parte avevano avuto nello spiazzare e isolare la violenza del terrorismo. Sarà uno sforzo immane, ma rimane un nostro dovere ricostruire quel patrimonio di principi morali ed etici che rimane il migliore antidoto contro le intolleranze di qualunque segno”.

La mostra fotografica rimarrà aperta sino al 1° aprile.

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Articolo pubblicato il 16/03/2022