Riapre oggi, l’Università della Libertà, il sogno di Berlusconi

Il corso avrà due parti. Una sarà telematica, l'altra in presenza.

Il corso avrà due parti. Una sarà telematica, l'altra in presenza. Politici e amministratori delegati di aziende importanti porteranno le loro esperienze, dando una visione concreta.

C’è un tema che dovrebbe essere unificante, ovvero il riconoscimento  della complessità della Politica, dallo Stato agli  enti locali.

Se volgiamo lo sguardo agli ultimi 70 anni, non possiamo non notare che all’affermarsi della complessità legislativa, del confronto con  gli assetti internazionali,  la Società civile, Il mondo della cultura e della produzione, la preparazione e l’abnegazione dei nostri esponenti politici non è andata di pari passo.

Con la nefasta stagione dei “vaffa” che dai grillini ha contagiato anche altri partiti, si è allontanata la ricerca della competenza. Valutando le designazioni di ministri, sindaci ed assessori, si è affermata l’onnipotenza del voto o peggio ancora della designazione, a prescindere da ogni criterio di responsabilità. E i risultati si vedono.

Oggi con la crisi internazionale in atto e la ricaduta sotto il profilo economico e sociale delle conseguenze della guerra, le carenze dei nostri politici sono ancor più evidenti.  Il vulnus è ancor più ampliato dai social e dalla faccia tosta del politicante ignorante che in pubblico fa il saputo per sopraffare il competente, senza accorgersi delle proprie miserie. La grillina Castelli, docet.

Urge voltare pagina ed alla svelta, anche intervenendo sul famigerato sistema elettorale che privilegia il designato, supino, ignorante, ma fedele al capo.

C’è una positiva iniziativa di Silvio Berlusconi che potrebbe far ben sperare se fosse seguita anche da altri.

“Entriamo in un'era nuova. Quella del professionismo politico. Vogliamo riaccendere nei nostri futuri politici il senso di responsabilità e l'entusiasmo nel perseguire con competenza, serietà e concretezza gli ideali europeisti, atlantisti, garantisti, cattolici e liberali"

Sotto la foto dell'ex premier Silvio Berlusconi, poche righe spiegano quali sono gli obiettivi dell'Universitas Libertatis, la scuola fondata dal Cavaliere e a cui l'ex premier ha destinato alcuni spazi di Villa Gernetto, la residenza settecentesca a Lesmo (Monza e Brianza), in posizione panoramica sulla valle del Lambro.

La villa, acquistata dalla Fininvest nel 2007, è stata ristrutturata e ora ospiterà gli studenti. Oggi, infatti, partiranno le lezioni.

Dopo anni di progetti e percorsi interrotti, l'ultimo sogno di Silvio Berlusconi diventa realtà dopo l'accordo con l'università telematica Niccolò Cusano.

Il primo master attivato riguarda la formazione politica, ma da aprile ne partiranno altri dieci.

“Il corso avrà due parti - spiega  la professoressa Anna Pirozzoli, direttrice dell'Università della Libertà - Una sarà telematica, l'altra in presenza. Oltre alle lezioni classiche, politici e amministratori delegati di aziende importanti porteranno le loro esperienze, dando una visione concreta”. 

Terranno ‘lectio magistralis’, tra gli altri, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri Giuseppe Moles e il numero uno dell’Ente nazionale per il Microcredito Mario Baccini. "Il nostro obiettivo è formare politici che abbiano competenze perché solo sulla base di queste si possono prendere decisioni produttive" spiega Pirozzoli, che aggiunge: "I prossimi corsi saranno sulla transizione ecologica, su quella digitale e sulle relazioni internazionali”.

Mostra entusiasmo anche Stefano Bandecchi, fondatore di Unicusano e presidente della Ternana Calcio: "Realizziamo il sogno di Berlusconi? Io lo spero - dice - ma dovrebbe essere lo stesso di tutti gli italiani. In politica abbiamo bisogno di persone qualificate. Basta ricordarsi le vecchie sezioni del Pci o della Dc, erano eccezionali. Ancora adesso quando ascoltiamo politici di ottanta o novant'anni restiamo a bocca aperta per la loro preparazione”.

 

 

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Articolo pubblicato il 07/03/2022