Passeggiando per Aosta: La casa di Sant'Anselmo

di Alessandro Mella

Arrivando in Aosta, lasciata l’auto nel parcheggio adiacente all’arco augusteo, si può iniziare una piacevolissima passeggiata nel centro storico della bella città. Il percorso attraversa il borgo e le più belle magnificenze disposte lungo l’area urbana.

Direttrice di questa è l’antica via dedicata a Sant’Anselmo, ricca di reminiscenze antiche, portali seicenteschi e settecenteschi, memorie e bellezze incantevoli fino alla Porta Praetoria, al Teatro Romano, alle antiche strutture religiose ed ai frammenti di storia medievale nascosti tra le mura cittadine.

La “rue de Saint Anselme” prende il nome da una figura straordinaria tanto per la storia cattolica che per quella laica. Egli nacque, infatti, proprio in Aosta tra la fine dell’anno 1033 e l’inizio del 1034 in una notabile famiglia locale che lasciò ventenne, in rottura con il padre e diretto in Francia, nel 1053. (1)

La vocazione religiosa l’aveva ereditata dall’educazione cattolica ricevuta dalla madre Ermemberga.

Fu la scomparsa di questa pia e devota donna a rompere l’equilibrio familiare ed a condurre Anselmo allo scontro con il padre Gondulfo che ne contestava l’aspirazione alla vita religiosa. In terra francese egli poté realizzare il suo sogno arrivando fino al ruolo di abate dell’abbazia benedettina di Le Bec.

Nel 1093 raggiunse l’Inghilterra e qui divenne arcivescovo di Canterbury ma per ben due volte dovette tornare in patria per via dei perpetui scontri con i sovrani inglesi Guglielmo II ed Enrico I.

Tuttavia, fu proprio in Inghilterra che si spense nel 1109. Nel quindicesimo secolo fu canonizzato per la gioia dei valdostani che furono sempre fieri di aver dato i natali a questo santo, filosofo e teologo prodigioso conosciuto in tutto il mondo e proclamato dottore della chiesa nel Settecento.

Proprio verso il principio della strada che in Aosta gli fu dedicata, ad un tratto, al civico 66, si scorge un massiccio edificio in pietra grigia, scuro, incastonato nell’antico ed armonico contesto urbano.

La leggenda vuole che Sant’Anselmo sia nato proprio in questo imponente palazzo signorile:

Arrideva la medesima sorte, toccata in ultimo anche ad Anselmo, nato ad Aosta, priore e abate di Bec, in Normandia, arcivescovo di Cantorbery e Primate d'Inghilterra.

Sant'Anselmo: Aosta ama il grande filosofo del razionalismo cristiano, che è gloria sua, a cui ha dedicato una lapide sulla facciata della casa che lo avrebbe visto nascere, e un monumento.

L'anno prossimo o il 1934 segneranno il compimento del nono centenario della sua nascita, essendo incerto se questa sia avvenuta sulla fine del 1033 o al principio del 1034, mentre si sa che egli morì nel 1109. (2)

 

La costruzione, tuttavia, al netto dei numerosi ed evidenti rimaneggiamenti, tutto sembra fuorché millenaria e medievale. Antica senz’altro, ma non tanto da aver ospitato il gioioso evento.

Ed in effetti il pannello esplicativo svela che l’edifico originale, in cui forse nacque il santo, andò perduto e fu sostituito da questo voluto da Rodolphe Favre ed edificato a partire dal 1509.

Una targa ed un pannello, oggi, ricordano la leggenda secondo la quale Sant’Anselmo nacque in quell’angolo di città.

Molti avventori e turisti, affascinati dalle belle botteghe e dai mercatini natalizi, vi passano davanti, quotidianamente, senza notarlo. Senza far caso ad un piccolo ed affascinante frammento di storia valdostana ed italiana.

Alessandro Mella

 

NOTA

1) Anselmo d’Aosta – Fede e ricerca dell’intelligenza, E. Viola Coloman, Milano, 2000, p. 12.

2) La Stampa, 28, Anno LVI, febbraio 1932, p. 5.

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Articolo pubblicato il 23/02/2022