L'Ingegnere dei laghi – Il comm. Giuseppe Besana

di Alessandro Mella

Tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento l’Italia visse una straordinaria stagione di vivacità artistica, sociale, politica e scientifica. Il progresso era in marcia animato da tante figure che in qualche modo concorrevano a far progredire il paese con spirito e passione ed ognuna secondo i propri talenti e le proprie predisposizioni.

Merita menzione un uomo a suo modo curioso e ricco di virtù quale fu Giuseppe Besana. Nacque nel 1854 nell’allora Regno Lombardo Veneto ed in tempi in cui la liberazione dal dominio asburgico pareva assai più lontana di quanto fosse in verità.

Di vivace predisposizione per le discipline tecniche egli studiò ingegneria conseguendo la laurea e la qualificazione per l’esercizio della professione ma la sua vera passione si rivelò essere, fin da subito, lo studio della fauna acquatica, della pesca e dell’ittiologia cui diede tutto se stesso con grande ed amorevole impegno.

Per meglio formarsi sul tema intraprese un lungo viaggio in Germania dove le colture ittiche si caratterizzavano per particolare modernità e pionierismo.

Rientrato in patria iniziò subito a prodigarsi diventando presto una vera autorità in materia al punto da essere cooptato dal Ministero dell’Agricoltura, dell’Industria e del Commercio per far parte, per diversi anni, della Commissione Permanente per la Pesca. (1)

La sua conoscenza del tema non mancò di estendersi anche all’impiego alimentare del pesce cui dedicò un opuscoletto dal titolo “Come si cucina il pesce – Note del cav. Giuseppe Besana”. L’opera, patrocinata dal Comune di Milano, aveva come scopo quello di dare alle donne di casa utili suggerimenti per l’acquisto, l’uso e la conservazione di questo alimento in tempi in cui i frigoriferi erano vere chimere.

Socio fondatore della Società Lombarda per la Pesca ed Acquicultura partecipò al primo congresso interregionale a tema, a Venezia, nel 1899:

 

Il Congresso, plaudendo alla relazione letta dall’ing. G. Besana intorno al miglioramento della sorveglianza sulla pesca, fa voti che il principio del decentramento in zone speciali per le disposizioni regolamentari sulla pesca sia affermato e venga affidata ai corpi locali competenti la compilazione di dette disposizioni, salva la superiore approvazione e passa all’ordine del giorno. (2)

 

Besana visitava pescatori, laghi, fiumi e specchi d’acqua d’ogni genere alla ricerca di soluzioni ai problemi di maggiore importanza dal momento che la pesca rappresentava una risorsa indispensabile per l’alimentazione e l’economia delle aree lacustri ove molti si dedicavano a questa attività come lavoro primario.

Tuttavia, riuscire a soddisfare le esigenze di tutti diventava progressivamente sempre più difficile e quando fu approvata la Convezione Italo-Svizzera per le acque confinanti, nel 1906, egli venne nominato commissario per la sua applicazione. Cercò di scrivere un regolamento attuativo quanto più possibile equo ma la sua bozza, nel 1907, venne giudicata troppo farraginosa e macchinosa e lesiva della parte italiana. (3)

Tuttavia, l’anno 1906 era stato comunque denso di soddisfazioni poiché egli era stato invitato a far parte del Comitato Esecutivo per la Grande Esposizione di Milano del 1906 voluta per celebrare la celeberrima opera del Sempione. Besana fu membro anche di varie commissioni e presidente di quella creata per le aree tematiche relative alla pesca e l’acquicultura.

Le autorità portoghesi furono davvero soddisfatte dell’aiuto prestato per la mostra oceanografica da loro voluta e l’assistenza del nostro ingegnere venne ricompensata con la concessione del titolo di commendatore del Real Ordine di Nostra Signora di Vila Vicosa. (4) Onorificenza ancor oggi patrimonio dinastico della Real Casa del Portogallo con gran maestro il Capo della Real Casa del Portogallo, Dom Pedro Duca di Braganza e di Loulè e come cancelliere Dom Nuno Cabral da Camara Pereira Marchese di Castel Rodrigo e Connestabile del Portogallo. È questo un ordine molto prestigioso che molte volte ha ornato (ed orna) il petto di numerosi italiani e che il Besana aggiunse al titolo di cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia che già possedeva.

La sua attività era frenetica ed egli si era occupato, in quegli anni, anche del ripopolamento ittico dei laghi di Como, di Lugano e di Varano-Como. (5)

Uomo virtuoso, mai domo, sempre in giro per specchi d’acqua o laghi o fiumi ad un certo punto si accorse di dover lottare contro un male terribile che l’aveva silenziosamente assalito e costretto a scendere dalle amate barche con cui esplorava i siti di suo interesse. Non poté opporsi alla sorte infausta ed il 24 gennaio 1932, nella sua casa di Cernobbio vicino Como, si spense.

La sua ricca biblioteca ed emeroteca venne donata al Regio Laboratorio Centrale di Idrobiologia per perpetuarne l’opera e la passione. (6)

Un modo nobile e generoso per consegnare al futuro la memoria di un uomo che diede tutto se stesso per una causa apparentemente, solo apparentemente minore, ma in realtà di primaria importanza allora come oggi.

Alessandro Mella

 

NOTE

1) Regio Decreto 7 gennaio 1900.

2) La Vedetta, 37, Anno XIV, 16 settembre 1899, p. 1.

3) Ibid., 104, Anno XXII, 28 dicembre 1907, p. 1.

4) Corriere della Sera, 3 agosto 1906, p. 4. La concessione permetterà probabilmente l’inserimento della genealogia del Besana nell’edizione XXXIV dell’Annuario della Nobiltà Italiana diretto da Andrea Borella.

5) Bollettino di pesca, piscicultura e di idrobiologia, 1932, Società Tipografica A. Manunzio, p. 190.

6) Ibid., 1933, Società Tipografica A. Manunzio, p. 944.

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Articolo pubblicato il 14/02/2022