Quirinalia. Sergio Mattarella è eletto tredicesimo presidente della Repubblica

La sconfitta della Politica. Quali ripercussioni sul governo?

Dopo una giornata convulsa, nella serata di ieri, Sergio Mattarella è stato eletto nuovamente presidente della Repubblica con 759 voti. Dopo sette scrutini andati a vuoto, la fumata bianca è arrivata all'ottavo scrutinio: il quorum delle 505 preferenze è stato superato, ma non è stato un voto plebiscitario. A Carlo Nordio, candidato di FdI, sono andati 90 voti, 37 a Nino Di Matteo , 9 a Silvio Berlusconi, a Draghi 5 e 6 a Elisabetta Belloni. 

Avremo modo di soffermarci su quel che l’esito del voto potrà scatenare tra le coalizioni e nei partiti. E’ comunque opportuno ripercorrere le ultime giornate problematiche che non potranno che avere ripercussioni sulla politica italiana a prescindere dal risultato del voto.

Venerdì scorso abbiamo vissuto una della pagine più buie della storia della repubblica. Non certo per catastrofi o fatti ineluttabili, ma perché si è palesata l’impotenza ed il peso specifico nullo dei nostri politicanti. Mentre il Paese assiste schifato, in molti ci si chiede come potrà quest’insieme di smandrappati presentarsi alla prossima competizioni elettorali?

Questa “non” classe dirigente, come potrà presentarsi in consessi internazionali decisivi e discutere di crisi energetica, di politica estera e comunitaria, trovando antidoti e rimedi?

Come potranno gli attuali leader imbonire gli elettori quando hanno fallito ogni indirizzo di politica energetica per evitare lo sconquasso delle nostre aziende e di fatto stanno decurtando i risparmi dei cittadini?

Sono ormai dei delegittimati e, le crisi di cui si parla all’interno dei partiti e nelle coalizioni, dovranno risolversi, con persone all’altezza della situazione, per portarci ad un ricambio radicale della dirigenza partitica.

Ieri mattina è ripreso il medesimo andazzo con le indicazioni ai grandi elettori suddivise tra schede bianche o non voto, quando i pochi che hanno potuto esprimere il voto, hanno ancora una volta fatto sentire la lor voce dissonante. Ormai siamo alla resa e, anche i più ostili verso il bis di Mattarella, dopo aver flirtato durante la notte con Casini, tornano precipitosamente sui loro passi e allargano le braccia. In pratica si ritorna all’origine.

E’ opportuno seguire gli allineamenti repentini della giornata di ieri.

Con il colloquio di mezz’ora al Quirinale con Mattarella, a margine del giuramento di Filippo Patroni Griffi come giudice costituzionale, Draghi ha messo il cappello al bis del Presidente uscente. L’abile mossa di “supermario” consente ai partiti di uscire dallo stallo e a lui di intestarsi la mossa decisiva per risolvere lo stallo in cui si erano impantanati i partiti. A seguire “Invece di andare avanti per giorni con veti incrociati, consideriamo se non sia il caso di chiedere a Mattarella 'ripensaci'". Così il leader della Lega Matteo Salvini, parlando con i cronisti in Transatlantico.

E' opportuno che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella resti al Quirinale "per il bene e la stabilità del Paese". E' quanto avrebbe detto il premier Mario Draghi - si apprende da fonti autorevoli - al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e ai leader politici. La decisione è nelle mani del Parlamento, è la consapevolezza del premier, ma l'auspicio espresso ai leader sarebbe quello di garantire la stabilità chiedendo a Mattarella di restare.

Chiude la serie il sarcasmo di Giorgia Meloni “Salvini propone di andare tutti a pregare Mattarella di fare un altro mandato da Presidente della Repubblica. Non voglio crederci".

Intanto, l’esito del primo scrutino, che si è chiuso come da pronostici con una fumata nera, è stato questo: 387 i voti ottenuti da Mattarella. A Carlo Nordio, candidato da FdI, sono andati 64 voti mentre il pm Nino Di Matteo ha incassato 40 voti. Dieci voti sono andati a Casini, 8 a Belloni, 6 a Manconi, 4 Cartabia, 2 a Draghi, 2 a Emilio Scalzo. Le schede bianche sono state 60, le nulle 4 e i voti dispersi 9. I presenti in tutto sono stati 976, gli astenuti 380.

Orami è il rompete le righe. La maggioranza ha raggiunto l'intesa sul Mattarella bis. "Gli italiani non meritano altri giorni di confusione", dice Salvini. Dura la reazione di Giorgia Meloni: "Sarei stupita se accettasse".

"L' intesa su Mattarella è una grandissima gioia", commenta Matteo Renzi lasciando la riunione. Il ruolo di mediatore è del premier Draghi, che ha sentito il Capo dello Stato e i leader politici. Berlusconi dal San Raffaele: "Unità è un dovere, si può ritrovare solo con Mattarella".

Dopo la richiesta presentata a Mattarella da Draghi, con l’impegno che il governo terrà sino alle elezioni, alle 15 i Capigruppo della maggioranza si sono recati al Quirinale, chiedendo a Mattarella di disfare gli scatoloni.

Con la rielezione di Mattarella si aprono pagine e considerazioni su quel che sarà il ruolo e la portata del Governo Draghi. Altri argomenti prima o poi dovranno essere affrontati. Le coalizioni, sono ormai ridotte a cartello formale.

Nei prossimi giorni Sergio Mattarella giurerà a Montecitorio dinanzi alle Camere riunite.

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Articolo pubblicato il 30/01/2022