Governo, la montagna ha partorito il topolino

L’emergenza piace tanto al governo di Mario Draghi che ne prevede, al di fuori della comunicazione ufficiale, la proroga al 31 dicembre 2022

Ieri c’era grande attesa per il decreto del governo che avrebbe dovuto specificare e semplificare le norme  già note da tempo, circa gli obblighi del green pass e le rare eccezioni consentite, per la  vivibilità dei cittadini sprovvisti del vaccino.

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha finalmente firmato il Dpcm che indica le attività commerciali in cui dal primo febbraio sarà possibile continuare ad accedere senza Green pass.

Preso atto della discesa della curva del contagio e delle aperture che stanno introducendo gli altri Paesi europei, si attendeva qualche miglioramento od eccezione. Invece?

A dispetto delle indiscrezioni, qual’è stata l’ultima non gradita novità?

Dal primo febbraio, non sarà possibile recarsi in un ufficio postale nemmeno per ritirare la pensione se non si ha il certificato verde. E' saltata dunque la norma inserita nella bozza con la quale erano considerate "esigenze essenziali e primarie" quelle "indifferibili e urgenti connesse alla riscossione, presso gli sportelli di Poste italiane Spa e degli istituti di credito abilitati, di pensioni o emolumenti comunque denominati non soggetti ad obbligo di accredito". 

Allora la montagna ha partorito il topolino! Un colpo basso per gli strati più deboli della popolazione.

Ma non è finita.

Com’è noto Il 31 marzo è il termine indicato per la cessazione della richiesta del green pass per accedere agli esercizi commerciali di barbieri ed estetiste e il 15 giugno per l’accesso ai luoghi di lavoro senza l’esibizione del supergreen pass. Invece dalla carte emergono dati che sconcertano e fanno ancor più sprofondare la non corretta linea di comunicazione tra la Stato ed il cittadino, sempre più suddito e meno cittadino. Un’autentica presa in giro!

 

Infatti è stato depositato tra gli atti del Senato, e precisamente con un documento datato 16 gennaio 2022, un testo che prevede di prorogare lo stato di emergenza in Italia fino a dicembre 2022.

 

E’ il Disegno di legge 2448-quinquies presentato dal ministro dell'Economia e delle Finanze Daniele Franco, altro banchiere nel governo e fedelissimo di Mario Draghi.
Così recita il Disegno di Legge depositato al Senato. “Art 1. 1 All'articolo 6, comma 6, del decreto-legge 30 aprile 2020, n. 28, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 giugno 2020, n. 70, le parole: «e comunque entro il 31 dicembre 2021» sono sostituite dalle seguenti: «e comunque entro il 31 dicembre 2022»”.

Qual è la strategia comunicativa del governo?

Il mondo, come abbiamo appena accennato va verso l’uscita dalla pandemia. Draghi se ne sta accorgendo? Pare di no, perché il governo da lui presieduto, prevede lo stato d’emergenza fino a dicembre 2022. Una scelta ad oggi senza alcun fondamento e sino ad ora nascosta ai cittadini.

In Italia si continua a sgovernare a colpi di emergenza.

Dove si colloca il rispetto del cittadino? Dove è finita la democrazia?

Non vorremo fare le cassandre, ma mettendo insieme queste avvisaglie con la volontà forsennata della sinistra di rimanere incollata sulle conferme Mattarella o Draghi per la scelta quirinalizia, non possiamo che scorgere la volontà perverse di non scostarci dallo statu quo ed avviarsi verso un regime.

Questo è il destino che ci attende? O forse che ci meritiamo?

 

 

 

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Articolo pubblicato il 22/01/2022