Sospesa paracetamolo e vigile attesa

Il TAR accoglie il ricorso del comitato cure domiciliari

Per il Tar, quanto stabilito nella nota di protocollo ministeriale,  "si pone in contrasto con l'attività professionale così come demandata al medico nei termini indicati dalla scienza e dalla deontologia professionale" .

Oggi può essere considerato una giornata di portata storica per chi crede nella scienza e non solo nella visione unica. La notizia che il Tar abbia accolto il ricorso del Comitato Cure Domiciliari Covid-19 è un fatto in grado di aprire scenari politici sociali complessi. Il comitato, attraverso una strenua battaglia legale, di incontri con le istituzioni e apparizioni in televisione, ha sempre portato avanti la tesi della possibilità di cura, nelle prime fasi dell'insorgere della malattia da Covid-19, presso la propria abitazione con esiti positivi che vanno dalla mancata ospedalizzazione alla remissione della patologia. 

L'avvocato Grimaldi fondatore del Comitato ha affermato  fermo: "Finalmente un punto a una battaglia che portiamo avanti da due anni, è la fine della vigile attesa - ha commentato l'avvocato Grimaldi - per esse che le linee ministeriali erano di fatto uno strumento per vincolare i medici di medicina generale alle eventuali responsabilità che derivano dalla scelta terapeutica. con le drammatiche conseguenze che migliaia di famiglie hanno purtroppo molto bene"

La volontà che proprio lo spinge a tale affermazione è quanto riportato dal Tar in riferimento alla nota Aifa e Ministero Salute:  "di base alla validità giuridica di tali sanitari, è una imprescindibile di ogni coscienza di secondo agire e, assumendosi la responsabilità circa l'esito della terapia prescritta quale conseguenza della professionalità e dello specialista acquisito. l'utilizzo di terapie da questi ultimi eventualmente ritenute idonee ed efficace al contrasto con la malattia Covid-19 come avviene per ogni attività terapeutica".

In conclusione il Tar sancisce che:  "il contenuto della nota ministeriale, imponendo ai medici puntuali e vincolanti scelte terapeutiche, si pone in contrasto con l'attività professionale così come demandata al medico dalla scienza e deontologia professionale".

 

 

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Articolo pubblicato il 15/01/2022