Torino. Le contraddizioni del Sindaco Lo Russo

Predica bene, ma poi come razzola? Se lo chiede in un’interpellanza il consigliere Pino Iannò

Ormai è trascorso qualche mese dall’elezione del sindaco di Torino Stefano Lo Russo ed il suo silenzio su tutto ciò che può riguardare la città è divenuto una prassi. Non ha preso posizione sulla crisi che potrà investire l’indotto auto  nell’accelerazione verso la transizione elettrica dell’auto e si è ben guardato da intervenire sul degrado delle periferie, manifestatosi anche  nelle recenti aggressioni e rapine nei confronti dei parroci di barriera di Milano.

Non mette becco e mano sugli ingorghi  permanenti in piazza Baldissera ed ai disastrosi percorsi delle piste ciclabili. Però  in quel poco in cui si è mosso, lo ha fatto in contraddizione con gli impegni profusi nella campagna elettorale e con l’unico atto formale assunto dalla sua amministrazione.

Lo rileva il consigliere comunale Pino Iannò che, a nome del gruppo consigliare Torino Bellissima, ha depositato un’interpellanza al consiglio comunale. Ma veniamo ai fatti enunciati e documentati.

“Nella riunione del Consiglio metropolitano del 16 dicembre 2021 il primo Cittadino ha ribadito la decisione di rientrare nell’Osservatorio Torino – Lione alla vigilia della Conferenza intergovernativa italo-francese.

Impegno coerente con quanto lo stesso Lo Russo aveva sostenuto il 27 gennaio 2020, quando dall’opposizione tuonò contro l’uscita dall’osservatorio TAV voluta dalla sindaca Appendino.

Lo Russo però si è rapidamente contraddetto nei giorni scorsi,  con  l’insediamento del nuovo consiglio della città Metropolitana e l’imbarco nella squadra di governo dell’Istituzione, come Vice Sindaco, di Jacopo Succo, esponente dichiaratamente No TAV.

Ma le contraddizioni continuano perchè, “all’interno della stessa maggioranza in Comune, come sostiene Iannò, si collocano la Consigliera Sara Diena, esponente di Sinistra Ecologista e l’Assessore Jacopo Rosatelli, dichiaratamente contrari alla TAV.”

Avendola imbarcato nella sua maggioranza,  la consigliera Diena, per Lo Russo, si sta rivelando una serpe in seno, a meno che non provveda a prendere le distanze dalle affermazioni non veritiere da questa sostenute e diffuse sull’affaire TAV:

“Aumento del costo del progetto dell’85% passando da 5,2 miliardi a 9,6 miliardi solo per la sezione transfrontaliera di 65 kilometri,” oltre a stime dei ritardi eccessivi e buttati in aria, in quanto: “sulla tempistica di consegna del progetto, la conferma di fine lavori è prevista nel 2030 e la messa in esercizio nel primo semestre del 2031 ( dato volutamente ignorato dalla Diena); “I costi, rileva il consigliere di Torino Bellissima, sono lievitati a causa del rincaro dei prezzi delle materie prime che sta colpendo tutti i settori dopo la pandemia, in ogni caso è un dato che sarà da valutare solo a fine 2022 anche in base al tasso di inflazione”

“l’unica vera sollecitazione della Corte dei Conti UE a Francia e Italia, ribadisce Pino Iannò, riguarda il fatto che i due Stati si impegnino a rispettare il cronoprogramma previsto per l’opera.

A differenza di quello che il movimento NoTav vorrebbe farci credere, l’Unione Europea si continua a dimostrare assolutamente favorevole all’opera, al punto che ha deciso di cofinanziare anche la tratta nazionale e sollecitando il rispetto dei tempi”.

Lo Russo poi dovrebbe ben conoscere quanto emerso dalle tesi sostenute  nel corso della campagna elettorale da esponenti della coalizione che ha appoggiato il candidato sindaco Damilano.

Argomentazioni e problematiche che hanno coinvolto la società civile e gli industriali, in quanto: ”Torino, come ci ha ricordato il Presidente degli Industriali torinesi, dal 1996 al 2019 non solo ha perso 18 punti di PIL rispetto a Milano, ma ha perso 8 punti di PIL rispetto alla media nazionale. Il calo della crescita ha impoverito la città che è tra le prime per disoccupazione giovanile, ma anche tra le prime città per aumento della povertà; in queste condizioni, con un’area Metropolitana che si colloca solo al 41^ posto in Europa tra le 44 aree metropolitane con oltre 1,5 milioni di abitanti (la 42a è Napoli), pensare alla Grande Torino come la base per la ripartenza sembra quanto meno molto riduttivo”.

Quali risposte o proposte potrà avanzare il sindaco Lo Russo?

Una traccia la ricaverebbe dall’interpellanza, ove si sostiene: ”Siamo convintamente a favore dell’Alta Velocità Torino-Lione, un’opera che serve a Torino e all’Italia e che sarà volano di crescita e sviluppo”, prosegue l’interpellanza.”

La Torino-Lione è l’anello centrale del Corridoio ferroviario europeo che collegherà Algeciras con Budapest  e che a Lione troverà la linea che porterà a Parigi e a Londra. È la grande infrastruttura ferroviaria (e cioè green) che rimetterà Torino al centro degli scambi commerciali e turistici dai quali arriverà la spinta per l'uscita da vent’anni di declino e difficoltà”

Qual è l’orientamento effettivo del sindaco Lo Russo?

Il consigliere interpellante individua i dilemmi e chiede esplicite prese di posizione, senza si o ma.

“Se l’attuale Amministrazione comunale manterrà gli impegni presi con i torinesi e non si lasci condizionare dalle posizioni apertamente NoTav di una parte della maggioranza; se il Sindaco riuscirà all’interno del Consiglio metropolitano a non mettere in discussione le contrarietà sulla TAV espresse da alcuni esponenti dell’istituzione” per concludere su “ quali sono gli investimenti previsti per le opere necessarie al territorio?”

La parola a Lo Russo perché a Torino, tra omissioni e funambolismi, si rischia di giocare su una distorta visione dell’ecologia e nel diffondere cinicamente notizie tendenziose sull’utilità della TAV. Il sindaco dovrebbe rendersi conto che con i colpevoli silenzi ne va di mezzo la sorte della nostra città, piaccia o non piaccia alla riottosa e mal informata consigliera Diena che propaga, forse inconsapevolmente,  notizie che possono ancora più mettere   a repentaglio posti di lavoro.

E’ questa la scelta della neo amministrazione Lo Russo?

 

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Articolo pubblicato il 14/01/2022