Il Casino de la Vallée SpA risponde ai sindacati
La casa da gioco valdostana

"Gli investimenti effettuati per la realizzazione della Sala Evolution hanno portato ad una radicale inversione"

Riceviamo dal Casino de la Vallèe di Saint Vincent questa comunicazione che pubblichiamo integralmente per correttezza d'informazione ai nostri lettori. (Nella fotografia Luca Frigerio, Amministratore Unico)

 

Il 19 gennaio 2012 SLC-CGIL, FISASCAT-CISL, UILCOM hanno divulgato un comunicato stampa sulla Casa da Gioco di Saint-Vincent con giudizi negativi sul risultato di gestione del 2011. Si tratta di una ricostruzione erronea, tendenziosa e strumentale. E non può essere diversamente, visto che le organizzazioni sindacali non hanno a disposizione in questo momento i dati aziendali relativi alla gestione. In ogni caso le nostre stime ci fanno ritenere possibile un utile, il terzo consecutivo. Lo stato economico della società al 31 dicembre 2011 è assolutamente in linea con le previsioni. 

Gli investimenti effettuati per la realizzazione della Sala Evolution hanno portato ad una radicale inversione dell’andamento dei proventi del settore del gioco elettronico da anni in costante flessione, portando rispetto al 2009 ad un aumento del fatturato di tale segmento superiore ai 4,6 milioni di Euro, circa l’11%. L’investimento realizzato in tempi record può quindi essere considerato altamente produttivo.

Negli ultimi anni l’andamento delle Case da Gioco a livello europeo e italiano ha fatto registrare una secca diminuzione dei proventi, con punte addirittura superiori al 20%. In questo contesto di mercato, Saint-Vincent, grazie agli interventi attuati con il Piano Industriale, ha potuto segnare nel corso del 2009 una inversione di tendenza rispetto alla continua diminuzione di ingressi e fatturato degli anni precedenti. E nel biennio 2010-2011 l’aumento di fatturato per la nostra Casa da Gioco è stato pari all’1.1%, unica realtà italiana a presentare un miglioramento, con il conseguente significativo recupero di quote di mercato.

Di certo non si possono ascrivere all’attuale management gli andamenti fortemente negativi degli anni passati. Piuttosto, senza la realizzazione piena ed efficace del Piano Industriale 2009-2011 il declino avrebbe continuato la sua marcia desolante.

Non solo quelle sigle sindacali non si rendono conto dei risultati ottenuti, ma trasmettono dati fuorvianti e palesemente inesatti. Ad esempio, nel confronto fra gli ingressi 2011 e 2010 si scorpora il dato relativo all’ingresso dei Valdostani nel 2011, ma non nel 2010, facendo risultare una flessione di ingressi che in realtà non c’è. Gli ingressi dei clienti fuori Valle del 2010 sono sostanzialmente uguali nel 2011. Così come è chiaramente sbagliata, come già visto, l’affermazione che negli ultimi due anni la casa da gioco ha perso introiti. Ci chiediamo quali siano le fonti alle quali vengono attinti i dati utilizzati.

Lasciano il tempo che trovano le considerazioni a riguardo alle strategie di marketing in quanto non trovano conferme in nessuna delle attività poste in essere. I costi di ospitalità e di gestione della clientela V.I.P. sono in aumento. Non è vero che sono stati contenuti, come insinuato. Infatti le quote di mercato relative ai giochi da tavolo sono aumentate del 2%, ed oggi Saint-Vincent si trova ad insidiare in questo segmento la leadership del Casinò di Venezia. Tra l’altro il piano di sviluppo già in atto prevede importantissimi interventi rivolti proprio alla clientela d’élite. E ogni settore produttivo del nuovo Resort dovrà essere funzionale alla riuscita del progetto, la cui strategia procede senza alcun cambiamento di rotta, come tendenziosamente insinuato.

I dirigenti e la direzione aziendale hanno sempre evidenziato in modo chiaro, imparziale e univoco gli andamenti della società. Basterebbe leggere con attenzione e competenza i bilanci sociali.

Certamente la situazione grave nella quale versa l’economia italiana fa prevedere un andamento per il 2012 difficile. Gli introiti delle Case da Gioco non potranno che diminuire. Inoltre, i lavori di ristrutturazione previsti nel 2012 creeranno inevitabilmente disagio alla clientela e contrazione nella produzione.

Non comprendiamo perché questi sindacati hanno fatto ricorso ad un comunicato stampa che si commenta da solo per imprecisione e improvvisazione, anziché chiedere all’azienda quel confronto che non è mai mancato e che anche in questi giorni è in corso su altri temi con gli stessi rappresentanti aziendali delle sigle firmatarie.

E’ evidente che costoro non sono interessati a dare un contributo in questo momento di difficoltà, ma sono interessati ad inseguire solo una polemica sterile e velleitaria. Lo dimostra fra l’altro la loro totale assenza dalle iniziative assunte dalla nostra Regione, i nostri Parlamentari, le Case da Gioco italiane e Federgioco in tema di antiriciclaggio. Iniziative volte a impedire l’estensione ai casinò dei limiti di utilizzo del contante che stanno già paralizzando la produzione, senza alcun beneficio sotto il profilo del contrasto dell’evasione fiscale, ma con effetti negativi sotto il profilo economico e occupazionale.

Si tratta di un atteggiamento ingeneroso verso lo sforzo enorme che la collettività valdostana sta facendo in termini di investimento per dotare la Regione di un polo di servizi turistici di livello internazionale. Così come si tratta di un atteggiamento ingeneroso verso gli sforzi fatti per riassorbire nel bilancio dell’azienda gli oneri sociali connessi al recupero del Grand Hotel Billia, che non ha subito alcuna interruzione di attività, nonostante le perdite. Si tratta di investimenti e di impegni che la società sta mettendo in atto con determinazione e con fiducia verso tutti gli attori in gioco, inclusi i lavoratori.

La governance aziendale sente su di sé pienamente la grave responsabilità nel condurre l’azienda nel miglior modo possibile in un contesto economico così impegnativo, al fine di assicurare un futuro stabile alla società. E in questi momenti invece di polemiche strumentali sarebbe auspicabile un responsabile apporto di tutti.

Si contesta alla società la mancata realizzazione del piano industriale. Ma se non avessimo realizzato il piano industriale, quel comunicato non sarebbe mai stato scritto.

Le tre sigle firmatarie del comunicato rappresentano meno del 20% della forza lavoro della Casa da Gioco. 

  

  

 

 

 

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Articolo pubblicato il 21/01/2012