Tra le ali e tra le glorie

Il Museo Caproni di Trento (di Alessandro Mella)

Lasciandosi alle spalle l’area urbana di Trento, e costeggiando la cinta dell’aeroporto, si raggiunge facilmente un bel museo collocato in un moderno ma elegante capannone munito di ampio parcheggio.

Le vetrine all’ingresso, nei pressi della biglietteria, confermano, con i loro modellini, la natura della ricca esposizione.

Si tratta del Museo Caproni fondato dall’ing. Gianni Caproni e da sua moglie Timina nel 1927 per raccogliere cimeli e testimonianze dell’aviazione italiana cui lui, con i suoi progetti e velivoli, aveva tanto concorso.

Raccolta che a Trento ha trovato sede nei primi anni ’90.

Entrando nel museo si viene subito rapiti dal gran numero di aerei esposti e dalle teche che raccolgono preziosi ricordi della nostra lunga storia aerea.

Notevoli i velivoli delle due guerre mondiali e tra loro un famoso monoplano da combattimento, il celeberrimo Fokker VIII, prodotto in pochissimi esemplari dall’Impero Tedesco. Parte della carlinga, ma rarissima e unica originale conservata.

E come non citare i velivoli dell’epopea dannunziana su Vienna? Magnifico l’Ansaldo di Natale Palli al centro di una lunga questione con il comune di Casale Monferrato proprietario del velivolo.

Di grande interesse anche lo studio dell’ing. Caproni ricostruito con gli arredi originali appartenuti al famoso progettista e imprenditore del settore.

Anche la Seconda guerra mondiale figura con alcuni pezzi che gli appassionati di storia hanno imparato a conoscere bene.

Tra loro parti dei Macchi 200 e del Reggiane 2005 ma, soprattutto, un SM 79 Savoia Marchetti. Il “gobbo malefico” che solcò i cieli di tutti i teatri di guerra e che qui compare con livrea dell’aeronautica civile libanese che l’ebbe in uso nel dopoguerra. La sua sagoma, malgrado i colori esteri, resta evocativa ed inconfondibile.

Anche l’età moderna del volo, quello a reazione, fa la sua figura soprattutto con l’esemplare del Lockeeh F104.

Sono comunque molti e numerosi gli aerei esposti: Ansaldo S.V.A. 5, Ansaldo A.1 "Balilla", Avia FL 3, Breda 19, Bücker Bü.131, Caproni Bristol, Caproni CA 60 "Transaereo Noviplano", Caproni Vizzola C-22J, Caproni Trento F-5, Caproni Ca. 163, Caproni Ca.100 idro, Caproni Ca. 193, Caproni Ca. 6, Caproni Ca. 9, Fokker D.VIII, Gabardini G. 51bis, Lockheed F-104G Starfighter, Macchi MB. 308, Macchi MC. 200, Macchi M. 20, Reggiane RE. 2005, Saiman 202M ed il Savoia Marchetti S.M.79. 

Grande simpatia suscitano anche due simulacri interattivi che permettono di “volare” su un paio di aerei storici, tra cui lo SVA del già citato e celebre “Volo su Vienna” e con cui è possibile virtualmente sorvolare i cieli di Trento ed i paesaggi circostanti.

Per gli amanti della storia militare la visita riserva diverse emozioni e non pochi “incontri speciali”.

Si tratta di un museo da vedere, godere, apprezzare e visitare con calma. Ma, in verità, il fascino del volo può appassionare chiunque. Grandi e piccini.

Il Museo Caproni è un’icona che ci ricorda come noi italiani si sia sempre stati pionieri dell’aeronautica.

Dai record sportivi ai voli militari nella Guerra Italo-Turca del 1911-1912, passando per gli assi di due guerre mondiali e per le grandi crociere aeree degli anni ’30.

Insomma, una lunga storia da non dimenticare e custodire amorevolmente come questo museo lodevolmente fa per tutti e tutte noi.

Alessandro Mella

Foto di Karen Giacobino.

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Articolo pubblicato il 02/02/2022