L'incapacità dei politici italiani ci rende schiavi dell'UE

Considerazioni a voce alta di Marco Rizzo, Segretario del Partito Comunista.

Come tutti ormai saprete abbiamo rischiato di veder cancellare dall’intercalare comune la parola “Natale” perché nei palazzi dell’Unione Europea c’è una sorta di vergogna nei confronti delle radici cristiane dell’Europa.

L’Italia, dal canto suo, ancora una volta sembrava pronta a pronarsi all’ennesimo diktat della Comunità Europea. Per fortuna in tutta l’Europa il popolo cristiano è insorto e ha annunciato manifestazioni di piazza, proteste e disobbedienza civile.

Il nostro Paese, per quel che mi riguarda, è troppo succube dell’Europa ma mi consola il fatto che non sono l’unico a pensarla così.

Ho disturbato nuovamente l’On. Marco Rizzo, Segretario Generale del Partito Comunista, e gli ho domandato: “Cosa pensa dell’attuale sudditanza del Governo Italiano nei confronti dell’Unione Europea? Pensa anche lei, come molti, che questa più che un’Europa dei Popoli sia un’Europa dei tecnocrati e banchieri?”.

Come sempre la sua risposta è stata illuminante. Il noto Segretario Comunista mi ha risposto: “Noi questo lo abbiamo detto già da almeno dieci anni, seguendo quello che già negli anni Cinquanta diceva il Partito Comunista Italiano e aggiornandolo alle vicende contemporanee. Mi permetta solo di ricordare il mio libro “Il golpe europeo” del 2012.

L’Europa dei popoli non esiste e non potrebbe mai esistere fino a quando non saranno i popoli a prendere in mano i propri destini. Ciò non può essere fatto all’interno di questo quadro politico, del tutto asservito alla finanza, non può essere fatto all’interno di questo quadro internazionale e militare, del tutto asservito ai voleri dell’imperialismo nordamericano ed europeo.

Quindi il risultato di ciò che vediamo – dall’euro alla povertà alla distruzione dei diritti sociali dei lavoratori – non è frutto del caso o di forze “naturali”, ma di precisi disegni strategici che vengono da lontano, non sono “errori” ma frutto di sofisticati scenari messi a punto da menti raffinate.

I tecnocrati e i banchieri, plasticamente oggi incarnati nella figura di Draghi, sono quello che noi vediamo, ma non possiamo non credere che dietro ci siano gli interessi di chi comanda veramente e muove le leve finanziarie ed economiche del mondo, o almeno di questa parte di mondo. Non è certo una novità questa. Ma mai come oggi il gioco è davvero scoperto e mostra la trama.

Chiariamo. Se i governanti italiani, questi come quelli che li hanno preceduti, soccombono a questi disegni, non è perché sono incapaci. Molti sono messi lì proprio perché sono incapaci anche di capire cosa succede sotto il loro naso, ma non sono quelli che dirigono, ma piuttosto quelli che eseguono. L’interesse dei grandi gruppi monopolistici italiani è incarnato da questi uomini.

Noi, da Comunisti, ci sforziamo di leggere la realtà, di ragionare e far ragionare il numero maggiore possibile di persone e soprattutto di quelli che campano del proprio lavoro, che poi sono quelli che davvero portano avanti la baracca. La strada è lunga, ma la nostra determinazione è forte”.

L’analisi di Marco Rizzo è chiara quanto inquietante. L’Italia è prona all’Europa non per inesperienza o per fiducia nell’UE ma per grave e vergognosa incapacità.

Questo spiega in modo lampante il perché dell’idolatria dei partiti nei confronti di Mario Draghi. Si può dire che vige la massima secondo cui “nel paese degli orbi chi vede da un occhio è il re”.

Draghi dice e fa quel che vuole perché in Parlamento non ci sono eletti in grado di contraddirlo e di far valere la loro autorevolezza. Chi ci rimette? La risposta è semplice quanto ovvia: il Popolo Italiano, i lavoratori, i risparmiatori, i pensionati e, ahimè, anche i giovani.

Sicuramente continueremo a seguire i rapporti che intercorrono fra Italia ed Europa con la speranza che il nostro Paese inizi a drizzare la schiena e a dire dei sonori “Signor no!” a direttive europee che sono impregnate di inutilità e insensatezza.

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Articolo pubblicato il 03/12/2021