Il dottor Alberto Albertano e il «Giuramento di Ippocrate» ripetuto ogni giorno
Pont Canavese (Torino) - Via Roscio

Di Alberto Serena

Alberto Giovanni Battista Mario Albertano nacque a Pont Canavese il 22 dicembre 1911 da Michele Giovanni (10.8.1884), figlio di Bernardo e di Roscio Giovanna, e da Aimone Maria Caterina (7.6.1885), figlia di Giovan Battista e di Aimone Rosa.

I suoi genitori si erano sposati il 5 gennaio del 1908 a Pont Canavese nella chiesa di San Costanzo e il 17 settembre di quello stesso anno nacque Bernardo Oreste Giovan Battista detto “Dino” (17.9.1908), a cui seguirono Alberto nel 1911 e Maria Rosanna (4.11.1917 + 1942).

Suo padre Michele era un “Esattore Comunale”, che esercitava la riscossione delle Imposte Dirette sulle tasse ed Entrate comunali e sul servizio di Contabilità e Tesoreria di Pont Canavese.

La relativa agiatezza della famiglia permise ad Alberto di studiare dando subito segno di due elementi che caratterizzarono la sua vita: il rigore nell’impegno e la curiosità per il mondo.

Dopo i primi studi all’Istituto dei salesiani “Giusto Morgando” di Cuorgnè, entrò in collegio al Valsalice di Torino dove terminò con successo il liceo classico.

Rigore e curiosità lo portarono a studiare medicina a Bologna, la più prestigiosa facoltà nell’Italia di quel tempo e nella più antica università del mondo.

Negli anni di Bologna, sua sorella Rosanna si ammalò ed Alberto fece la spola con Pont Canavese per accudirla e starle vicino e la sua morte lo segnò profondamente.

Nel 1942 si laureò in medicina e Chirurgia in tempo per partire per il fronte greco dove rimase sino all’armistizio dell’8 settembre per essere poi deportato in un campo di prigionia in Germania.

Gli anni di prigionia furono durissimi, sopravvisse perché come medico era trattato meglio e aiutato dai colleghi tedeschi e durante quel triste periodo curò sempre tutti, commilitoni prigionieri e nemici.

Al sopraggiungere dei russi, un collega tedesco gli regalò un’automobile con la quale intraprese un avventuroso viaggio nell’Europa dilaniata per tornare nel suo paese nativo; il viaggio durò alcuni mesi per la difficoltà a reperire la benzina, ma soprattutto per le frequenti soste fatte quando era richiesto l’intervento di un medico.

Rimase sempre in contatto con alcuni dei medici tedeschi e affermò più volte che a loro doveva la vita e, terminata la guerra, riprese la professione di medico condotto nel Canavese.

Nel dopoguerra arrivò il coronamento del suo amore per Felicita Peronino, da cui nacque la loro unica figlia chiamata Rosanna (Ronco 21.2.1948 + 24.3.2021), in memoria della sorella di Alberto e poco tempo dopo iniziò la “condotta” a Pont Canavese.

Il dottor Albertano aveva lo studio in via Roscio dove rimase per tutto il tempo in cui fu medico condotto e nel frattempo costruì per la sua famiglia la casa in Piazza del Ponte a Sparone, dove aveva un secondo studio.

Profuse molte energie perché Pont Canavese avesse un ospedale, che, con l’aiuto di Vittorio Bertoldi, diventato suo consuocero nel 1972, venne inaugurato il 4 novembre del 1956.

Lasciata la condotta, non smise mai davvero di fare il medico, ricevendo ancora nel suo studio di Sparone e andando a casa dei suoi pazienti sino a pochi anni dalla morte.

Ogni mattina, dal giorno della laurea al giorno della morte, davanti allo specchio ripeteva il “Giuramento di Ippocrate”, che riporta “… Regolerò il tenore di vita per il bene dei malati secondo le mie forze e il mio giudizio, mi asterrò dal recar danno e offesa.

Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, né suggerirò un tale consiglio; similmente a nessuna donna io darò un medicinale abortivo….

In qualsiasi casa andrò, io vi entrerò per il sollievo dei malati, e mi asterrò da ogni offesa e danno volontario, e fra l'altro da ogni azione corruttrice sul corpo delle donne e degli uomini, liberi e schiavi...”

Dopo essere stato nominato Cavaliere del Lavoro, nel 1992 ricevette la Medaglia d’Oro riservata ai medici che raggiungevano i 50 anni di vita professionale.

Morì a Sparone nella casa che aveva costruito nel 1998.

Alberto Serena

 

L’associazione culturale NuovaMente di Biella, di cui Alberto Serena è Presidente, propone un ciclo di conferenze ad ingresso libero, dalle ore 21,00 alle ore 22,30 con prenotazione obbligatoria e disposizioni anti-Covid presso la sede di Viale Macallè 10 - Biella (fino ad esaurimento e posti).

Giovedì 11 novembre: La Bibbia una storia inventata di Massimiliano Paleari. La tematica della conferenza dimostrerà che gran parte degli avvenimenti narrati nella Bibbia non siano cronache di eventi reali, soprattutto per le vicende che vanno dalla Genesi fino alla nascita dei due regni di Giuda e di Israele.

Venerdì 26 novembre: La Verità scomparsa tra favole e Fake News di Claudio Marucchi. Laureato presso la Facoltà di Filosofia di Torino in Filosofie Orientali è uno scrittore e studioso di tradizioni esoteriche.

Giovedì 9 dicembre: Vitamina D e Coronavirus, un aiuto in più oltre al vaccino con il Professor Giancarlo Isaia, Specialista in Endocrinologia, Medicina Interna e Medicina Nucleare.

Giovedì 16 dicembre: La Natura Karmica della malattia con Sergio Audasso, Ricercatore profondo dell'animo umano.

Martedì 21 dicembre: Seicento sfumature di virus. Sarà presente il Professor Maurizio Ferraris docente di Filosofia e Scienze dell'Educazione Università di Torino.

 

Per le prenotazioni inviare mail a nuovamentebiella@libero.it - Informazioni 3470537574 (orari d'ufficio).

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 08/11/2021