Torino. Rave party illegale a Stupinigi, con migliaia di giovani che hanno risposto all'appello lanciato dagli organizzatori su Telegram

E’ bufera sulla Lamorgese. Le prese di posizione di Salvini e Meloni

Bella sorpresa per i Torinesi che ieri mattina, uscendo da Torino cercavano d’imboccare la tangenziale allo svincolo Stupinigi. Traffico bloccato con il rischio di trovarsi in mezzo a scaramucce tra le Forze dell’Ordine ed i ritardatari del raduno illegale, giunti impunemente da tutt’Europa.

Infatti, senza che Prefetto, sindaci e Questura se ne accorgessero, quasi ignoti, ma conosciutissimi, hanno organizzato un rave party non autorizzato alle porte di Torino. Secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa sarebbero dovuti essere circa 10mila i giovani coinvolti nella manifestazione improvvisata nell'area dell'ex Comau.

Secondo quanto denunciato dal Siulp di Torino, vi sarebbero stati anche scontri tra i poliziotti ed alcuni partecipanti. "Si contano già tre poliziotti feriti", spiega il segretario generale Eugenio Bravo. "Uno è stato riferito da una sassaiola lanciata contro le forze dell'ordine e altri due nel tentativo di essere investiti da un camion di questi individui che male tollerano la presenza delle forze dell'ordine”. Ovviamente non sono stati messi in opera idranti, gas lacrimogeni, carabinieri a cavallo, né sistemi difensivi alle frontiere per bloccare l’accesso dai manifestanti giunti principalmente dalla valle di Susa.

Nelle intenzioni degli organizzatori, che hanno dato avvio ad un tam tam tramite i social network, il rave party non autorizzato sarebbe dovuto andare avanti per tutto il fine settimana di Ognissanti. I partecipanti, quasi tutti di nazionalità straniera, sono arrivati nella notte di sabato ed hanno letteralmente mandato in tilt il traffico all'altezza dello svincolo della tangenziale di Stupinigi, spingendo le forze dell'ordine a chiudere l'uscita fino alle due di notte. Le lunghe file di camper e auto incolonnate hanno paralizzato la circolazione anche nelle vie di accesso all'ex area industriale, dove era in programma  il rave party.

Dopo aver ricevuto le prime segnalazioni, i carabinieri sono intervenuti nella zona con lo scopo di impedire lo svolgimento della manifestazione e subito dopo sono stati impegnati a identificare tutte le persone fermate durante i controlli. La manifestazione con balli e canti tra i capannoni diroccati è andata avanti per tutta la giornata di ieri.

La presenza della Forze dell’Ordine ha spinto altri potenziali partecipanti a tornare indietro: si parla di circa 10mila individui coinvolti complessivamente nel raduno.

Intorno al territorio di Nichelino, nei pressi della Palazzina di Caccia di Stupinigi, polizia e carabinieri hanno formato un cordone di sicurezza per impedirne l'accesso, quando nella zona c’erano e sono rimaste per tutta la giornata di ieri, oltre 4.000 manifestanti. Una situazione che ha reso pressoché impossibile la circolazione, specie per chi proveniva da Torino o da Beinasco.

Nella mattinata di ieri, si è tenuta una riunione relativa alla questione sicurezza, a cui poi è seguito un sopralluogo del Prefetto di Torino Claudio Palomba, che ha raggiunto la zona interessata insieme al comandante provinciale dei carabinieri Vincenzo Ciarambino, il sindaco di Nichelino Giampiero Tolardo, ed i rappresentanti della Croce Rossa e dei vigili del fuoco. Il deflusso dei partecipanti al rave è iniziato all'incirca alle 10.

A seguito degli scontri che si sono verificati con alcuni partecipanti al rave, alcuni agenti di polizia sono rimasti feriti, come riportato dallo stesso Siulp in un comunicato pubblicato nel pomeriggio di ieri. Il segretario Generale del Siulp Torino Eugenio Bravo ha infatti dichiarato che 3 poliziotti sono rimasti feriti durante alcune colluttazioni. Nello specifico, un agente sarebbe rimasto colpito nel corso di una sassaiola, mentre gli altri due avrebbero rischiato di essere investiti da un camion di proprietà di alcuni partecipanti al raduno.

Bravo ha quindi denunciato la preoccupante situazione del nostro Paese, evidentemente incapace di controllare non solo le frontiere del mare, ma anche quelle di terra. A prova di ciò il fatto che l'Italia stia sempre più diventando meta anche di raduni di tal genere. Eugenio Bravo ha infine affermato che le forze dell'ordine sono ormai arrivate all'esasperazione, con doppi e triple turni giornalieri. La causa, secondo il segretario Generale del Siulp Torino, deve essere ricercata nelle "politiche della tolleranza, del buonismo, con i loro messaggi di apertura a chiunque e che vengono interpretati come debolezza".

In seguito a questo ennesimo episodio, è esplosa nuovamente la polemica nei confronti del ministro Lamorgese.

Attacco durissimo  da parte della Lega. Matteo Salvini, ex ministro dell'Interno ha infatti commentato: "Il ministro Lamorgese venga subito a riferire in Parlamento, se non è in grado di garantire l'ordine pubblico e il rispetto delle regole lasci il posto ad altri".

Il deputato del Carroccio e vice segretario Lega in Piemonte Alessandro Giglio Vigna è stato ancora più critico nei confronti di Lamorgese, arrivando a chiedersi se il ministro stia agendo in mala fede o se invece non sia all'altezza del ruolo che le è stato assegnato. "Il Siulp denuncia il ferimento di alcuni poliziotti a causa di una fitta sassaiola di cui sono stati oggetto. Lamorgese se ci sei batti un colpo, altrimenti lascia il posto a chi sa cosa vuol dire garantire la sicurezza", ha aggiunto, dopo aver spiegato quanto accaduto a Torino.

Durissima la critica di Fratelli d'Italia, che ha preso posizione contro l'attuale titolare del dicastero dell'Interno. La leader di FdI Giorgia Meloni ha attaccato la Lamorgese, promuovendo una raccolta firme finalizzata a sfiduciarla. "Ormai questa gente ha capito che - con un ministro dell'Interno come il nostro - tutto è consentito in Italia", ha commentato la presidente di FdI, che ricorda amaramente come sia invece stato usato il pugno duro con i lavoratori scesi piazza per protestare.

A fare eco a Giorgia Meloni, anche il deputato di Fratelli d'Italia Augusta Montaruli, che ha riportato la situazione di Torino, vittima dell'ennesimo disastro verificatosi a Viterbo l’estate scorsa.

Nel pomeriggio, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio sul rave party clandestino alle porte di Torino, ha dichiarato:”Questo non è divertirsi, significa non avere rispetto delle regole e anche del sacrificio che tutti stiamo facendo per superare la pandemia, perché un rave party clandestino rappresenta un rischio enorme di contagio. Ringrazio le Forze dell’Ordine ed esprimo loro la nostra piena solidarietà”.

Nella tarda serata di ieri, il raduno clandestino era ancora in corso. Sono stati parecchi i manifestanti che hanno dovuto ricorrere alle cure dei sanitari per manifesta ubriachezza, uso di sostanze pesanti e contusioni provocate da cadute.

Non si formulano previsioni sullo sgombero ravvicinato dell’area.

 

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Articolo pubblicato il 01/11/2021