Regione Piemonte: piano triennale per l’istruzione
Il Consiglio regionale del Piemonte

Approvata la delibera con i voti della maggioranza

Il 29 dicembre è stata approvata in Aula, con i 33 voti favorevoli della sola maggioranza,  la delibera del Consiglio regionale che dà attuazione al Piano triennale per l’istruzione per gli anni 2012-2014, predisposto dalla Giunta regionale. Respinto invece l’ordine del giorno collegato presentato dai consiglieri Gianna Pentenero, Mino Taricco, Rocchino Muliere, Wilmer Ronzani (Pd), Andrea Stara (Uniti per Bresso), Eleonora Artesio (FdS).

L’assessore all’istruzione, Alberto Cirio, ha illustrato le principali novità del Piano: “Cambiano i limiti della dichiarazione Isee necessari per accedere ai contributi per gli assegni di studio, è stata introdotta una nuova fascia fino a 10 mila euro di reddito Isee ed è stata istituita una fascia massima fino a 40 mila euro. All’interno della Conferenza per il diritto allo studio è stato avviato il monitoraggio per verificare le ricadute reali del piano. A causa dell’incertezza di bilancio non sono indicate le risorse, ma c’è accordo per intervenire entro fine gennaio non appena avremo la certezza dei fondi disponibili”.

In favore del piano è intervenuto Giampiero Leo (Pdl) che ha messo in risalto l’introduzione delle nuove fasce Isee “un provvedimento che favorisce le famiglie con i redditi più bassi che devono essere privilegiate. Inoltre viene superato il sistema di riferimento alla spesa storica e sono introdotti nuovi criteri che garantiscono una maggiore equità nell’erogazione dei contributi”.

Sulla mancata indicazione delle cifre stanziate per attuare il Piano triennale dell’istruzione sono intervenuti Aldo Reschigna e Gianna Pentenero (Pd). Quest’ultima ha dichiarato: “Questo provvedimento è soltanto una presa in giro perché indica tante cose da fare ma non i soldi per farle. La legge 28 del 2007 prevede che vengano indicate chiaramente le risorse economiche per far fronte”.

In generale il Piano triennale per l’istruzione definisce:

·        le priorità e le linee di sviluppo delle azioni in materia di diritto allo studio, le risorse economiche per farvi fronte ed i relativi criteri di ripartizione fra gli enti locali;
·        le modalità per l’attribuzione degli assegni di studio di cui all’articolo 12 della legge, le fasce di reddito per accedervi, i relativi criteri e le risorse economiche destinate, differenziate per le tipologie di intervento definite dall’articolo 12, comma 2 della legge;
·        i criteri e le risorse economiche per l’attribuzione delle borse di studio di cui all’articolo 11 della legge e le relative fasce di reddito per averne accesso;
·        i criteri e le risorse economiche per l’attribuzione dei benefici di cui all’articolo. 10 e le relative fasce di reddito per averne accesso;
·        le modalità per la presentazione dei progetti per l’attuazione degli interventi per migliorare i livelli di qualità dell’offerta formativa ed educativa;
·        gli interventi di edilizia scolastica;
·        i criteri e le modalità per la realizzazione di ogni altro intervento previsto dalla legge.


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Articolo pubblicato il 30/12/2011