"Un passo in avanti verso la riforma del piano sanitario"
L'ospedale Molinette di Torino

L'obiettivo è raggiungere la messa in rete degli ospedali senza separazioni fra ospedale e territorio

“La maggioranza e la Giunta regionale hanno voluto aprire un confronto ufficiale con le opposizioni per approvare in tempi certi,  all’inizio del prossimo anno, la riforma sanitaria”.

 

Queste le parole del presidente del Gruppo Consiliare regionale del Popolo della Libertà Luca Pedrale dopo la riunione della Commissione Sanità.

 

“Non siamo innamorati di schemi organizzativi precostituiti – afferma Pedrale - ma quello che ci sta a cuore è il miglioramento dei servizi sanitari con la messa in rete degli ospedali piemontesi. In questo modo potranno essere classificati per intensità di cura i presidi ospedalieri della nostra regione e si elimineranno spese inutili che potranno invece essere destinate al socio-assistenziale, all’assistenza domiciliare, alla non auto sufficienza degli anziani e alla riabilitazione”.

 

“Per raggiungere lo scopo della messa in rete degli ospedali - spiega il presidente del Gruppo Consiliare del Pdl a Palazzo Lascaris - non è necessaria obbligatoriamente la separazione tra ospedale e territorio e pertanto si potrà pensare a un sistema che prevede delle unità aziendali che, per ogni area vasta di quadrante, centralizzano le attività non sanitarie ma di supporto al funzionamento delle stesse aziende ospedaliere e territoriali, come la centralizzazione degli acquisti, dei magazzini, dei servizi informatici e della programmazione sanitaria in quel quadrante. All’interno del medesimo territorio continueranno ad esistere e ad operare le aziende ospedaliere e le aziende sanitarie locali”.

 

“È giusto poi considerare maggiormente il ruolo degli enti locali e dell’assemblea dei sindaci – prosegue Pedrale  - che devono svolgere un ruolo di collegamento tra le comunità e il sistema sanitario regionale. Ovviamente questa disponibilità al confronto e al dialogo con l’opposizione deve essere per forza limitata nel tempo sui due-tre mesi di discussione e di approfondimento: non possiamo infatti lasciare gli operatori della sanità piemontese in un periodo troppo lungo di attesa e di incertezza sull’impostazione ed organizzazione della riforma sanitaria”.

 

“Per questo motivo – ha coclusoPedrale  – chiediamo per lealtà e serietà all’opposizione di darci una risposta ufficiale sui tempi di questo percorso che si vuol fare col contributo ma anche con le critiche da parte di tutti”.

                       

 

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Articolo pubblicato il 22/12/2011