Difensore Civico e progetto per il rimpatrio volontario assistito
Gli arrivi si susseguono

Il Difensore Civico Avv. Antonio Caputo ha dato la propria disponibilità

Lo strumento del “Rimpatrio volontario assistito – Rva - costituisce una delle possibili opzioni del processo migratorio. Si fonda sulla scelta volontaria del migrante di ritornare a vivere nel proprio paese d’origine ed ha come logico corollario l’avvio di un processo di sostegno e assistenza, dalla preparazione del viaggio sino all’avvio del procedimento di reintegrazione socio-lavorativa nel paese di origine, nel rispetto dei diritti umani, volontarietà e sicurezza del migrante stesso.

 

La misura del rimpatrio volontario assistito è  prevista da norme a livello comunitario recepite in Italia dalla legge 129/2011 recante “misure di recepimento delle direttive europee sulla libera circolazione dei cittadini e sul rimpatrio degli immigrati irregolari”, che disciplina l’attuazione dei programmi di rimpatrio.

 

A tal fine l’Unione Europea ha previsto fondi specifici gestiti dal Ministero degli Interni attraverso bandi annuali rivolti ad organizzazioni, associazioni, Ong, enti locali.

 

In questo quadro normativo si sviluppa il progetto Nirva III – Networking italiano per il rimpatrio volontario assistito - cofinanziato dal Ministero dell’Interno e dall’Unione Europea con il fondo europeo per i Rimpatri per il periodo 2008/2013 nell’ambito del programma “Solidarietà e gestione dei flussi migratori”, e attuato da Aiccre, Cir, Oim e Oxfam Italia.

 

Il progetto si propone di consolidare una rete nazionale di organizzazioni pubbliche e private che, lavorando a diretto contatto con i cittadini stranieri, possono informarli su questa opzione e facilitarne l’accesso, nel rispetto dei diritti del migrante a ritornare nel Paese di origine con dignità e sicurezza.

 

Negli incontri con i responsabili del progetto e con i Consoli dei paesi coinvolti, tenutisi nel mese di dicembre, il Difensore Civico Avv. Antonio Caputo ha dato la propria disponibilità a porsi come punto di riferimento per tutti i soggetti coinvolti nel rimpatrio volontario assistito, in relazione a possibili criticità nella realizzazione della misura medesima, in adempimento delle proprie funzioni istituzionali, che consistono nella promozione, tutela e garanzia del diritto ad una “buona amministrazione”, nel rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo e delle persone coinvolte e in collegamento con le Autorità Consolari dei paesi interessati nonché con ogni altra istituzione internazionale, in ambito italiano, europeo e Onu.

 

 

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Articolo pubblicato il 22/12/2011