Torino - Il principe Duca Amedeo d'Aosta tumulato a Superga

La toccante cerimonia funebre a un mese dal decesso

Ieri mattina il Principe Amedeo, Duca di Savoia e Duca d'Aosta, è stato tumulato  nella Cripta Reale della basilica di Superga, dove già riposano il padre Aimone di Savoia Duca d'Aosta, e la madre Irene di Grecia. La cerimonia si è svolta a un mese dalla morte e dai funerali  celebrati a Firenze, il 4 giugno, con una messa solenne.

Ad accompagnare il feretro e ad assistere alla messa officiata dal Cappellano della Marina Militare, don Antonio Vigo, c'erano la principessa Silvia, il principe Aimone con la moglie Olga di Grecia e i figli, le principesse Bianca e Mafalda con le loro famiglie. Presenti anche un rappresentante della principessa Maria Gabriella, ed esponenti delle famiglie reali degli Asburgo e dei Borbone.

Le istituzioni pubbliche regionali e comunali erano rappresentate rappresentare
Sulla bara del Principe Amedeo, davanti all'altare della Basilica, da sempre luogo simbolo della fede cristiana dei Savoia, una corona di rose rosse e bianche, i colori della Casa Reale, il berretto della Marina Militare , la corona reale ed il Collare dell’Annunziata.

“Mio padre ha servito l'Italia nella continuità, che è la cosa giusta e bella” ha detto Aimone, il figlio di Amedeo d'Aosta. “Sono felice - ha aggiunto - che lo abbiamo portato a Superga, che e' il posto dove riposano i Savoia. Mio padre aveva chiesto di venire qui e a parte la tristezza del momento sono felice di fare questa cerimonia, che per lui aveva un grosso valore. La sua volontà era di essere sepolto accanto a suo padre e sua madre”.

Nell’ omelia don Vigo ha ricordato la sobrietà, l'integrità, l'onestà e la devozione alla patria di Amedeo di Savoia. Nell'omelia monsignor Vigo ha ricordato che «la nascita lo aveva voluto principe membro di una dinastia che ha scritto la storia d'Europa e fatto l'unità d' Italia. Ma nascere membro di una casa reale- ha aggiunto- non apre ad un destino facile: il profondo senso di servizio è  stata la stella polare della sua vita».

Ed ancora «Degli onori e delle insegne ricevute gli hanno ricordato per tutta la vita il suo impegno di fedeltà e lealtà alla dinastia come alla Repubblica. Non è facile trovare e tenere il proprio ruolo e rango in un regime repubblicano, quando si discende dalla casata che ha regnato in precedenza per secoli sullo stesso territorio e sulle sue popolazioni. E' stato fedele al suo re in esilio per tutti gli obblighi della condizione di principe di Savoia ed e' stato fedele alla Repubblica italiana secondo quel giuramento pronunciato alla sua nomina”

Il principe, prima di prestare il giuramento di fedeltà alla repubblica ed alla costituzione, nel corso del servizio militare prestato in Marina, aveva chiesto l’autorizzazione del Re Umberto II°.

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Articolo pubblicato il 02/07/2021