M5S, Conte: “Non farò da prestanome. Grillo decida se essere genitore generoso o padrone”

L'ex premier sfrutta al massimo la notte e alla fine non annuncia lo strappo

In un Paese serio Grillo potrebbe al massimo ricoprire il ruolo dell’ubriacone che urla di notte per le strade, ma pare che politica e media siano in suspense sulle comiche bizzarrie tra Conte e Grillo. Ma dopo tante citazioni, arriviamo alle ultime grida di ieri sera. Avrebbe dovuto verificarsi l’incoronazione di Giuseppe Conte a leader di un M5S riveduto e corretto, invece? Conte ha avuto un sussulto di dignità e ha rivendicato l’autonomia del suo nuovo ruolo. Ma l’ultimo incontro o scontro tra i due non è ancora avvenuto, almeno a tarda ora. Ma torniamo al pomeriggio di ieri.

Giuseppe Conte arriva puntuale in conferenza stampa al Tempio di Adriano a Roma, al suo fianco non c’è Rocco Casalino, ma neanche senatori e deputati M5S che in questi giorni lo hanno sostenuto per scongiurare lo strappo. E’ un dialogo a distanza e il destinatario è proprio il fondatore del Movimento con cui ieri ha avuto una lunga telefonata, che ha riaperto timidi spiragli, ma ha anche lasciato intatte alcune “divergenze”.

L’ex premier sfrutta al massimo la notte e alla fine non annuncia lo strappo, piuttosto pone le sue condizioni per proseguire nel suo lavoro di “ricostruzione” del progetto pentastellato e rimanda la palla nel campo del ‘garante’. Quello che Giuseppì ribadisce, di fronte a uno stuolo di giornalisti, è che “una forza politica che ambisce a guidare il Paese non può affidarsi a una leadership dimezzata” e “su questo aspetto non possono esservi mediazioni, serve una leadershi forte e solida". 

Una “diarchia non può essere funzionale, non ci può essere un leader ombra affiancato da un prestanome e in ogni caso non poteri essere io“, rimarca. “Ci sono stati degli equivoci con Beppe. Per me le operazioni di facciata e restyling non bastano, lo avevo detto sin da subito. Dobbiamo cambiare noi se vogliamo cambiare la società”, spiega. “Per Beppe mi è sembrato ritenere che tutto vada bene così, salvo alcuni moderati aggiustamenti – confida – Non credo che abbia senso imbiancare una casa che necessità di una profonda ristrutturazione”.

Conte ricorda di aver “rifiutato” una candidatura calata dall’alto già qualche mese fa, perché il Movimento già gravava in una situazione di disorientamento per la “mancanza di leadership solida” oltre ad essere “lacerato da contraddizioni e ambiguità”. L’ex capo di Palazzo Chigi ricostruisce questi mesi lontano dalla politica come un tempo fruttuoso: “In questi mesi ho studiato e letto tutto quella che c’era da sapere anche sulla storia dei 5 Stelle, ho parlato con numerosi dirigenti e semplici attivisti”.

Grazie al confronto, dice, ha riscritto lo Statuto, lo ha pensato e ha lottato per portare a termine il divorzio da Rousseau riprendendosi i dati degli iscritti. Domani Conte consegnerà, infatti, la bozza di Statuto al Movimento e chiede poi agli organi del partito di farlo votare online dagli iscritti. “Con il nuovo statuto il garante potrà sfiduciare il leader, ovviamente sottoponendo la proposta al voto dell’assemblea ovviamente”, annuncia aprendo così la strada del compromesso con Grillo. “Se altro partito? Non ho piani B”, assicura.

Ora si attende la risposta del fondatore del Movimento 5Stelle. Grillo, ormai stabilmente nella sua casa di Bibbona, trapelano notizie contrastanti ed è chiaro che si prende burla di Conte. E’ un circo mediatico e dire che questi figuri, attorniati agli evirati cantori, Toninelli, Azzolina e altri, ci governavano ed i risultati si sono visti.

Gli ospedali psichiatrici sono chiusi da anni. Ma Basaglia l’aveva mai incrociato Grillo?

 

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Articolo pubblicato il 29/06/2021