"La riorganizzazione rischia di far saltare la Sanità Cuneese che è tra le migliori del Piemonte"
L'ospedale di Cuneo

Lo afferma il Consigliere regionale Pietro Francesco Toselli

“Suscita forte preoccupazione non tanto la scelta di scorporare gli ospedali dalle attuali Aziende Sanitarie Locali CN 1 e CN 2 per costituire una Azienda Ospedaliera che li ricomprende tutti, quanto il fatto che tale intervento organizzativo così profondo avvenga in un periodo di piano di rientro imposto dal Governo”.

 

Con queste parole il Consigliere regionale del Pdl Pietro Francesco Toselli commenta la proposta di Piano Socio Sanitario per gli anni 2011-2015 formulata dall’assessorato regionale alla Sanità e che sarà oggetto, il 24 novembre, di un’Audizione della Commissione Sanità aperta ad amministratori pubblici e operatori sanitari che si svolgerà a partire dalle ore 9,30 nei locali del Centro Incontri della Provincia, in corso Nizza 21.

 

“La scelta – spiega Toselli che per un’attenta valutazione del Piano ha organizzato una commissione di esperti i quali, terminato il lavoro, hanno fatto pervenire le proprie osservazioni all’assessore Monferino e al Presidente Cota – di separare la funzione territoriale da quella ospedaliera può anche essere condivisibile anche se è un fatto oggettivo il legame storico tra l’ospedale e la popolazione del suo territorio di riferimento, ma sarebbe assolutamente da verificare se tale scelta non comporti ulteriori costi per il sistema nella sua fase di avvio”.

 

“Certamente – prosegue l’esponente del Pdl – le difficoltà in termini gestionali sarebbero consistenti: si pensi ad alcuni temi quali quello del personale che attualmente opera in parte nei servizi territoriali ed in parte in quelli ospedalieri, quello dei contratti in essere relativi a servizi effettuati in parte all’interno di strutture territoriali ed in parte negli ospedali, al contenzioso relativo a questioni territoriali ed ospedaliere insieme”.

 

“Dover affrontare l’impatto derivante da una manovra di riorganizzazione così profonda – precisa Toselli - contestualmente allo sforzo imponente che la Sanità piemontese sta effettuando per adempiere alle previsioni di rientro, rischia di far ‘saltare’ la Sanità cuneese, che è tra le migliori del Piemonte. Molto più prudente chiudere la partita del piano di rientro tra poco più di un anno e poi confrontarsi con le comunità locali per discutere le ragioni del cambiamento del profilo amministrativo delle Aziende Sanitarie”.

 

“Un cambiamento – conclude Toselli - che però deve essere omogeneo in tutto il Piemonte: ad ogni territorio provinciale corrisponde una Azienda Ospedaliera. Tale principio deve valere anche a Torino dove invece sono previste 4 Aziende Sanitarie Locali e 3 Aziende Ospedaliere, oppure nelle Province del Nord, dove sono previste 4 Aziende Sanitarie Locali, una per Provincia, e 1 Azienda Ospedaliera, così come nelle Province di Asti e Alessandria, ciascuna con la propria Azienda Sanitaria Locale ma 1 sola Azienda Ospedaliera interprovinciale”.

 

 

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Articolo pubblicato il 22/11/2011