Il Consigliere regionale Massimiliano Mottta contesta la scelta in merito al sistema amministrativo contabile unificato
L'ospedale Molinette di Torino

"Impropria la scelta dell'Umbria: costi elevati, dubbi benefici e anni di caos"

“Non condivido il risultato, definito ‘inequivocabile a livello nazionale’, della ricerca effettuata, non si sa bene da chi, rispetto alla soluzione applicativa per il Sistema Amministrativo Contabile Unificato. Non vedo nella soluzione adottata dalla Regione Umbria l’unicità alla quale gli uffici dell’assessorato alla Sanità fanno riferimento”.

 

Così Massimiliano Motta, Consigliere regionale e portavoce del Popolo della Libertà in Commissione sanità, interviene a proposito della proposta per la scelta del sistema di gestione integrata della contabilità in ambito sanitario.

 

“Il 9 novembre scorso – spiega Motta – è stato presentata una proposta di introduzione di un software contabile al momento non utilizzato da nessuna Azienda Sanitaria ed Ospedaliera in Piemonte. L’applicativo proposto è stato indicato come esclusiva esperienza di sistema unico sul territorio nazionale. Eppure risulta che in Italia siano 4 le Regioni che hanno sviluppato un Sistema Regionale Contabile Unico con bilancio consolidato: Marche (a regime nel 2009), Sardegna (a regime nel 2010), Molise (a regime nel 2011) e Umbria (a regime 2009). Inoltre bisogna ricordare che le Aziende Sanitarie hanno speso, negli ultimi 10 anni, importi considerevoli per rinnovare i propri sistemi informativi con un progressivo sviluppo esteso ai servizi periferici e reparti ospedalieri a supporto della gestione completa del processo di approvvigionamento di beni e servizi, permettendo quindi all’azienda sanitaria una rilevazione ed un controllo tempestivo della spesa da parte dei servizi amministrativi centrali”.

 

“La piattaforma SIRAC – prosegue Motta – è stata sviluppata dalla Webred SpA per conto della Regione Umbria e rientra nelle possibilità legittime per la Regione Piemonte e legate all’istituto del ‘riuso’. Ciò non toglie che questa operazione non sarebbe a costo zero: anzi, l’importo necessario è di 15 milioni di euro. Tale scelta comporterebbe come primo risultato la sostituzione di tutti i sistemi informativi contabili, che spesso sono uniformi in più aziende, e spazzerebbe via quanto realizzato fino ad oggi. Sulle Aziende sanitarie verrebbe quindi calato un sistema informativo unico contabile che, se tutto andrà bene, entrerà a regime entro il 2014. Fino ad allora le ASL saranno nel caos. La critica non è rivolta alla piattaforma unica prevista (ERP-SAP), ma all’azzeramento dei sistemi attuali”.

 

“La risposta ottenuta oggi – conclude Motta – risulta carente sotto parecchi aspetti, quindi insieme ai colleghi del Pdl, presenteremo un’interrogazione indifferibile urgente, da discutere in Commissione, considerata anche l’assenza di un piano strategico del CSI Piemonte, richiesto da un ordine del giorno di maggioranza nel luglio 2011”.

 

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Articolo pubblicato il 22/11/2011