Un po’ per uno …

… in braccio alla mamma.

Ammetto di essere un inguaribile … (inguaribile e basta!), perché credo ancora che i bambini nascano sotto i cavoli (nostri!), che “ogni scaraffone è bello a mamma sua”, che non c’è il due senza il tre, che ognuno dà sempre il meglio di sé in ogni circostanza e in tutto quello che fa.

 

Perciò, e comunque, devo convenire che, per quanto tutto vada bene, è sempre possibile fare meglio. O almeno ci si deve provare.

 

Ed ecco il suggerimento per alcuni esperimenti in tal senso.

 

Il primo.

Proporrei di far in modo che ogni nove mesi si debbano completamente scambiare ruoli, funzioni, conseguenze e responsabilità, tutti coloro che pensano, studiano, scrivono e promulgano leggi e regolamenti a cui poi altri devono attenersi nella pratica della vita quotidiana e viceversa.

 

Il secondo.

Proporrei di far in modo che ogni nove mesi si debbano completamente scambiare ruoli, funzioni, conseguenze e responsabilità, tutti coloro che normalmente svolgono attività di attori comici o drammatici con coloro che rivestono cariche politiche e viceversa.

 

Il terzo.

Proporrei di far in modo che ogni nove mesi si debbano completamente scambiare ruoli, funzioni, conseguenze e responsabilità, tutti coloro che normalmente si identificano con caratteristiche specifiche con coloro che si identificano nel loro contrario e viceversa.

 

Poi, dopo sufficienti cicli di alternanza, per esempio una dozzina, proporrei di chiamare la più vasta moltitudine di giudici qualificati perché possano trovare e provare il seppur minimo indizio di un cambiamento nelle cose o negli esseri umani.

 

E, nel caso non si trovi ancora prova sufficiente, e quale ultima possibilità per trovarla, proporrei di chiamare tutti coloro che hanno partecipato agli esperimenti per sapere se ritengono o sono ancora in grado di dire qualcosa a proposito di ciò che è giusto o sbagliato da questo o quel punto di vista.

 

Non che tutto ciò sia particolarmente importante: la vita va avanti anche senza tutto ciò.

 

Ma solo per poter godere di un momento in cui, non avendo più niente da dire, ci sia solo silenzio.

 

E poi, che tutto riprenda, come occorre che sia: lo spettacolo deve continuare, altrimenti nessuno sa più cosa fare.

 

grafica e testo

pietro cartella

 

PICCOLA INSIGNIFICANTE CURIOSITÀ (che potete anche non leggere)

Indipendentemente da che cosa se ne pensi in merito, ciò che è riportato nel terzo esperimento è quello che accade, volenti o nolenti, a tutti noi nei tre giorni che seguono la morte. In quei tre giorni viene ripercorsa a ritroso tutta la nostra esistenza con una sola piccola differenza: anziché riprovare ciò che noi abbiamo sperimentato con i nostri sensi in relazione alle nostre esperienze, proveremo personalmente quanto esse abbiano procurato agli altri, e, se abbiamo anche solo una vaga idea di quanto sembri durare un incubo notturno che in realtà dura solo alcune frazioni di secondo, possiamo ben comprendere che tre giorni sembreranno non finire mai. Uomo avvisato …

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Articolo pubblicato il 07/03/2021