I Medici: "Non sono gli stranieri a portare la Tbc e le malattie sessuali"
Foto "Panorama.it"

Al contrario, arrivano in Italia sani ed è da noi che aumenta il rischio di contrarre patologie, soprattutto per le condizioni di vita precarie

Lunedì 31 ottobre abbiamo pubblicato l'articolo a firma del Prof. Giancarlo Pavetto : "La malattia tubercolare oggi in Piemonte".

Ci è giunta notizia dal Dott. Mauro Bonino della replica di un Direttore Universitario di Medicina Nucleare il quale ha espresso ferma contestazione del contenuto e del modo di argomentare.

Occorre tuttavia prendere atto che esistono opinioni diverse su argomenti che, essendo supportati da dati statistici e scientifici, non dovrebbero ammettere opinioni contrastanti.

Ci viene altresì segnalato l'articolo di un quotidiano in merito al problema in oggetto datato 12 ottobre che pubblichiamo per correttezza e pluralità di informazione dando così modo agli autori di intervenire in proposito se lo riterranno opportuno.

La notizia arriva dal X Congresso Nazionale della Società di Malattie Infettive e Tropicali, appena concluso all' isola Maddalena e rappresenta una vera e propria novità, sfatando un annoso luogo comune: non sono gli immigrati a contagiare gli Italiani ma, quasi sempre, è vero il contrario.

Neppure nel caso della tubercolosi, che è una delle patologie più comuni: è più frequente che gli immigrati contraggano proprio in Italia questa ed altre infezioni, fra cui le malattie a trasmissione sessuale. Dei circa tre milioni e mezzo di immigrati presenti in Italia ogni anno ne vengono ricoverati in ospedale circa 500 mila, tre volte su quattro per problemi acuti come traumi, malattie cardiache o respiratorie, per parto.

Nei primi tre - quattro anni dall' arrivo nel nostro Paese, gli immigrati hanno anche un rischio più elevato di contrarre una malattia infettiva. Le cause sono da attribuire al diverso clima e alla differente alimentazione, allo stress psicofisico e alle precarie condizioni di vita, a fronte delle quali il sistema immunitario si indebolisce e sono più frequenti infezioni e contagi. Stando almeno ai dati più recenti, sui migranti sbarcati a Lampedusa da marzo a settembre, su ventiquattromila persone solo sette sono risultate positive alla TBC.

Le malattie infettive, così come le altre patologie, risultano comunque meno comuni nei migranti che nella popolazione Italiana. Il periodo più difficile per gli immigrati, secondo gli esperti, è quello successivo all' arrivo nel Paese ospite: il clima più rigido rispetto alle loro aree di provenienza, le precarie condizioni igienico-sanitarie in cui si trovano a vivere, lo stress psicofisico dovuto al viaggio e all' ingresso in una società nuova e sconosciuta sono tutti fattori che indeboliscono il sistema immunitario.

Questo ci pare il modo più corretto per ribadire la nostra peculiarità che è l'informazione e non l'affermazione della nostra opinione.

Restiamo comunque disponibili per ogni replica che ci premureremo di pubblicare non per creare un contrasto bensì per alimentare il sano e costruttivo confronto di opinioni alla ricerca di ciò che più si avvicina alla realtà piuttosto che ad una utopistica verità.

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Articolo pubblicato il 02/11/2011