La libertà religiosa negata

Convegno dell’Associazione per il Tibet e i diritti umani


La libertà religiosa è un diritto umano che non riguarda solo i religiosi ma va preservato e difeso dall’intera società. È quanto è emerso nel corso del convegno La religione negata: il caso della Cina, che si è svolto a Palazzo Lascaris il 28 ottobre.

Organizzato dall’Associazione per il Tibet e i diritti umani - presieduta dal presidente Giampiero Leo e dai vicepresidenti Antonello Angeleri e Gianna Pentenero - e moderato dal giornalista Bruno Geraci, ha proposto gli interventi della vicepresidente del Senato Emma Bonino, del professore di Storia dell’Università di Torino Vincenzo Ferrone, del docente di Filosofia Vincenzo Rizzo e del direttore del Centro Pannunzio Pier Franco Quaglieni.

“Il vero problema - ha affermato Bonino - non è mai la religione ma l’uso che se ne fa, la sua manipolazione a fini politici. I futuri Stati Uniti d’Europa dovranno farsi carico di difendere questo valore e questo diritto nei rapporti politici e commerciali con gli stati che non li rispettano e non li riconoscono”.

Il presidente del Consiglio regionale Valerio Cattaneo, al termine dei lavori, ha sottolineato che l’Assemblea è in prima linea, anche attraverso la proposta e l’approvazione di mozioni e di ordini del giorno, nel condannare le violazioni dei diritti umani ovunque esse si verifichino.

Il convegno è stato promosso in collaborazione con le associazioni Interdependence, Amnesty International, Associazione radicale Adelaide Aglietta, Italia-Tibet e Campagna di solidarietà con il popolo tibetano.















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Articolo pubblicato il 28/10/2011