Conte sale al Quirinale e formalizza la crisi

L’interim delle Politiche Agricole, il Presidente del Consiglio lo tiene per se

Oltre al susseguirsi di prese di posizioni sul ritiro delle ministre di Renzi, e le ipotesi sul futuro del Governo, ieri il presidente del Consiglio Conte ha formalizzato in un incontro con il capo dello Stato la situazione, confermando l’intenzione di voler parlamentarizzare la crisi di Governo come chiesto a gran voce dall'opposizione, ma anche dalla maggioranza.

 

Così, nel pomeriggio di ieri, Giuseppe Conte si è recato al Quirinale per un nuovo colloquio con Sergio Mattarella all'indomani della crisi politica innescata da Matteo Renzi. Ha anche assunto l'interim del ministero delle politiche agricole, lasciato da Teresa Bellanova (Italia Viva, Iv).

 

Martedì mattina, secondo le ipotesi quasi certe, il premier potrebbe pronunciare comunicazioni alla Camera e al Senato. Ma non è ancora scontato che Conte vada alla conta. Grandi manovre sono in corso soprattutto al Senato, dove i 18 senatori di Iv erano determinanti, per mettere in piedi l'operazione "responsabili" che stabilizzi la maggioranza.

 

Secondo quanto appreso dalle agenzie di stampa, un gruppo di voltagabbana o prezzolati, pronto a votare la fiducia si aggregherebbe intorno al Maie, il movimento degli italiani all'estero, e un altro polo sarebbe centrista. Dalla maggioranza trapela ottimismo sull'esistenza di una maggioranza alternativa dopo la rottura dell'ex premier del Partito democratico e ora leader di Iv Matteo Renzi. Ormai i rapporti con Iv sembrano definitivamente rotti.

 

E anche il Partito democratico (Pd) che ieri aveva avvertito sul rischio elezioni, apre la porta ad una nuova maggioranza con Conte. "Nel passato - chiarisce il capodelegazione del Pd Dario Franceschini - il termine responsabili indicava una negatività, non è più così. Siamo in un sistema parlamentare in cui le maggioranze di governo si cercano in parlamento, apertamente, alla luce del sole e senza vergognarsene. E così sarà anche questa volta".

 

Nel solco della canea anti Renzi, si sono scagliati sia Luigi Di Maio che lo ha definito "irresponsabile", che il segretario Pd Nicola Zingaretti, secondo cui "Italia Viva è inaffidabile per qualsiasi scenario". Intanto Franceschini annuncia la ricerca "alla luce del sole" di una nuova maggioranza parlamentare.

 

Ovviamente non si parla di programmi e l’unica priorità è rappresentata dalla certezza di acquisire “spingibottoni” al momento delle votazioni. Questa è la vocazione alla governabilità dei grillini e del PD!

 

“L’apertura di una crisi di governo nel pieno di una pandemia, nel momento in cui occorre varare provvedimenti difficili di contenimento del virus e di sostegno all'economia, è un atto di una irresponsabilità senza precedenti", ha detto il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, aggiungendo che "solo oggi, che abbiamo avuto delle aste sul nostro debito l'Italia e i cittadini italiani, per effetto dell'aumento dello Spread, hanno perso 6,7 milioni: sono soldi che abbiamo in meno, li abbiamo bruciati per quello che è successo ieri".

 

Stamane, il presidente della Camera, Roberto Fico, ha sospeso la seduta ritenendo che "l'Aula non possa rimanere indifferente" e di conseguenza ha dichiarato di voler "convocare a breve una capigruppo, anche per stabilire un percorso ordinato e responsabile in questo momento così drammatico per il Paese e contatterò il presidente Conte per la richiesta delle comunicazioni in Aula".

 

Il centrodestra chiede anche al Senato la formalizzazione della crisi del governo Conte: durante la riunione della capigruppo di stamane a Palazzo Madama il presidente dei senatori leghisti, Massimiliano Romeo, ha chiesto infatti a nome della coalizione, che Giuseppe Conte venga al più presto in Parlamento e, in ogni caso prima della ripresa dei lavori dell'Aula, per comunicazioni dopo le dimissioni della delegazione governativa renziana. A riferirlo è il senatore azzurro Lucio Malan.

 

Da mesi litigavano su tutto, Mes, ponte Stretto, noi però oggi formalmente non sappiamo se governo c'è o non c'è", commenta Matteo Salvini. "Conte o va oggi pomeriggio al Colle" per dimettersi "oppure viene a riferire in Parlamento".

 

E ancora: "O trovano una nuova maggioranza, affidandosi ai Mastella, oppure la parola torna agli italiani". "Visto che quasi tutta Europa va al voto in questo anno, noi invece restiamo ostaggio di Conte?", chiede il leader della Lega. ”Governo senza Conte di unità nazionale? La sinistra pensa che io debba finire in galera, per il fatto dei migranti, come faccio allora a fare qualcosa di serio con chi mi vuole in galera?", replica quindi Salvini alla domanda su un possibile governo di unità nazionale, con dentro anche la Lega.

 

"Il centrodestra, un suo governo, penso che i numeri li trova, se mi dicessero provaci tu a tirar fuori il Paese da questi problemi, con le donne e gli uomini e i progetti per riprendere in mano l'Italia, direi che sono pronto, io non mi tiro indietro", sottolinea ancora Salvini che aggiunge: "Prima possibilità è il voto? Così funziona in tutto il mondo". “Vorrei un governo serio - continua -, se hanno i numeri per governare bene, ma non con i due che non vogliono tornare a casa". A Bruxelles la crisi politica italiana, che almeno stamane appare ancora priva di sbocchi certi, viene seguita da vicino. L'obiettivo resta l'attuazione del Recovery fund al più presto.

 

Per il cittadino che da mesi subisce sgomento i DPCM dittatoriali di Conte, e l’inazione assoluta per porre rimedio alla crisi economica del Paese, la pandemia è ormai la foglia di fico ove politicanti senza arte, né etica, nascondono la loro impotenza ed il desiderio sfrenato di resistere incollati ai propri privilegi, niente affatto imbarazzati da quel che potrà capitare inseguito alle loro scelte sempre più miopi e di corto raggio.

 

Le vittime di questo degrado, sono indubbiamente i giovani che dovranno poi pagare il conto dei debiti cumulati e dell’handicap di vivere in un Paese che sarà sempre meno competitivo, sino  ridursi al lumicino di coda del mondo occidentale. Che almeno da parte loro s’inneschi una reazione compatta, ragionevole e risolutiva!

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Articolo pubblicato il 15/01/2021