Inps Piemonte, presentato il bilancio sociale 2010

Un’occasione di riflessione sul presente e sul futuro dell’economia e della funzione pubblica in Piemonte

Sono i giovani a pagare maggiormente il peso della scarsa ricettività del mercato del lavoro e della prevalenza di una competizione incentrata sui costi.

 

Ma anche quegli anziani che approdano ora a una pensione ridotta rispetto al passato. Questi i dati salienti che emergono dal bilancio sociale presentato dall’Inps Piemonte il 27 ottobre a palazzo Lascaris, alla presenza di Valerio Cattaneo, presidente del Consiglio regionale.

 

Un’analisi della realtà piemontese, attraverso i dati amministrativi relativi ai servizi offerti dall’Inps, che fa luce su una società con evidenti debolezze strutturali e con l’urgenza di favorire elementi di dinamismo e politiche di partecipazione.

 

Il direttore regionale Inps vicario Giorgio Peruzio ha sottolineato la crescita della componente anziana della popolazione piemontese, oltre un quinto gli ultrasessantacinquenni, controbilanciata dal dinamismo della componente straniera.

 

La fragilità delle imprese è testimoniata dal loro progressivo sottodimensionamento, mentre la contrazione dell’occupazione incide in modo percentualmente rilevante sui lavoratori più giovani.

 

Nel 2010 è cresciuto poi il numero delle pensioni corrisposte dall’Inps, ma è sceso l’importo medio delle pensioni liquidate, con evidenti differenziali di genere a scapito delle donne, che percepiscono in media il 63% dell’importo di una pensione maschile. In aumento inoltre le pensioni di invalidità civile che incidono per il 10,8% sul totale delle pensioni Inps.

 

Il 2010 ha infine segnato un declino delle domande di indennità di disoccupazione ordinaria, un dato che, nel perdurare della congiuntura economica negativa, dipende non dalla riduzione dei disoccupati bensì dall’insufficienza dei requisiti soggettivi dei lavoratori licenziati. 

 

È stata poi illustrata la riorganizzazione digitale che l’Inps sta affrontando per ottimizzare le risorse.

 

“I cittadini passano ancora troppo tempo in coda, fra un ufficio e l’altro”, ha affermato il presidente del Comitato regionale Inps, Luigi Bosco.

 

“È quindi necessario - ha proseguito -uno sforzo di semplificazione che coinvolga in modo sinergico gli Enti e lo Stato. Questo vale anche nella lotta ai falsi invalidi, azione giustissima, ma che richiede al legislatore professionalità e prudenza per non generalizzare e offrire al contempo un sostegno tempestivo ai soggetti più fragili”.

 

Il Presidente del Consiglio regionale Valerio Cattaneo, intervenuto durante i lavori, ha commentato:

 

 L’Inps, quale principale istituto previdenziale del paese, rappresenta il punto di snodo tra il sistema produttivo privato e la previdenza pubblica, con un ruolo di costante partnership nei confronti delle imprese e soprattutto dei lavoratori, e delle associazioni che li rappresentano, su un tema delicato come quello delle pensioni”,

 

“Credo che - ha proseguito - a questo proposito nelle attuali regole ci siano già i meccanismi per assicurare una sostenibilità del sistema previdenziale pubblico, che è poi la garanzia più attesa da tutti i lavoratori, lontani o vicini all’agognata pensione: la garanzia che un giorno la pensione ci sarà!”

 

L’incontro è stato anche un’occasione di riflessione sul presente e sul futuro dell’economia e della funzione pubblica in

Piemonte. 

 

Durante la tavola rotonda moderata dalla giornalista de Il Sole 24 Ore Filomena Greco sono intervenuti: Claudia Porchietto, assessore regionale al Lavoro e Formazione professionale, Carlo Chiama, assessore provinciale al Lavoro, Formazione professionale, Orientamento per il mercato del lavoro, Gianguido Passoni, assessore al Bilancio del Comune di Torino, Isabella Antonetto, responsabile comunicazione, formazione e lavoro di Confindustria Piemonte, Rossella Orlandi, direttore regionale Agenzia delle Entrate, Mario Castellengo, vicepresidente Patronato Ital-Uil e Gregorio Tito (foto), direttore regionale Inps Piemonte.

 

 

Il confronto ha toccato le problematiche inerenti il mercato occupazionale, la formazione e l’inserimento lavorativo dei giovani, la competitività delle imprese, le opportunità per incrementare l’efficienza e la collaborazione fra gli enti.

 

 

Ha infine concluso i lavori Guido Abbadessa, presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inps.

 

 

 

 

 

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 27/10/2011