Quarta Domenica di Avvento (Giovanni 1:26-38)

Di Andrea Elia Rovera

Si conclude il commento ai Vangeli dell’Avvento di Andrea Elia Rovera (m.j.).

 

QUARTA DOMENICA DI AVVENTO (Giovanni 1:26-38)

 

Il percorso di preparazione ed attesa della nascita di Cristo sta giungendo al termine. Tra qualche giorno sarà Natale e, finalmente, le Scritture troveranno compimento; ma, andiamo con ordine.

L’Evangelista Luca inizia dicendoci che: “nel sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, ad una vergine il cui nome era Maria”. (Luca 1:26-27) Dio ha voluto - sin dal principio - fare in modo che l’incarnazione di Suo Figlio risultasse straordinaria. Ha voluto, infatti, che a darlo alla luce fosse una brava ragazza, umile e vergine. Non ha scelto una principessa o una nobildonna ma un’umile popolana.

Proviamo ad immaginare questa giovane mamma al sesto mese che, mentre è tranquilla in casa sua, si trova davanti un angelo che le dice: “Salve, o favorita dalla grazia, il Signore è con te; tu sei benedetta fra le donne”. (Luca 1:28) Ad un simile saluto chiunque rimarrebbe stupito o turbato; pensiamo a come possa aver reagito Maria. Tant’è vero che l’angelo le dice subito: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, tu concepirai nel grembo e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesù”. (Luca 1:30-31)

Queste parole pronunciate dall’angelo non sono casuali ma fanno perfettamente seguito alla profezia di Isaia che scrisse: “L’Eterno mi ha chiamato fin dal grembo materno, ha menzionato il mio nome fin dalle viscere di mia madre”. (Isaia 49:1) Tutto era stato perfettamente annunciato.

Ma siamo sicuri che questo Gesù è proprio il Messia atteso? L’angelo Gabriele fuga ogni dubbio: “Egli sarà grande e sarà chiamato Figlio dell’Altissimo; e il Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre; e regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo Regno non avrà mai fine”. (Luca 1:32-33)

Dinanzi a simili parole non ci possono essere dubbi né incertezze. Oltretutto Giuseppe, lo sposo casto di Maria, è proprio membro della famiglia di Davide: tutto coincide.

Maria, però, come abbiamo detto è vergine e Giuseppe non si è mai unito a lei carnalmente. Alle parole dell’angelo infatti resta turbata e risponde: “Come avverrà questo, poiché io non conosco uomo?”. (Luca 1:34) Quel “conosco” non ha l’accezione che ha per noi oggi ma va tradotto come “non mi sono mai unita carnalmente” ad un uomo. Giuseppe lo conosce: è il suo sposo.

Gabriele la rasserena subito: “Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell’Altissimo ti adombrerà; pertanto il Santo che nascerà da te sarà chiamato Figlio di Dio”. (Luca 1:35)

La nascita di Gesù non sarà una nascita come le altre. La sua venuta al mondo è frutto della discesa dello Spirito Santo su una vergine che ha saputo meritare lo sguardo benevolo di Dio. Ma Dio ha voluto fare di più per far vedere quanto è buono. Ha reso feconda Elisabetta, ormai anziana, per dare a Gesù un cugino ed un precursore: Giovanni il Battista. (Cfr. Luca 1:36)

Maria, appreso ciò, e capito a quale grande compito è stata designata, con umiltà ha detto all’angelo: “Ecco la serva del Signore; mi sia fatto secondo la tua Parola”. (Luca 1:38)

In Maria non abbiamo solo una donna coraggiosa ma un autentico esempio da seguire ed imitare. La sua vita è tutta un racconto di obbedienza, umiltà e servizio. Non c’è momento della vita di Gesù che non veda la presenza silenziosa e discreta di Maria. Una discrezione che diventa modo di vita per migliaia di consacrati e consacrate che - come Lei - ascoltano l’insegnamento del Cristo, lo serbano nel cuore e cercano di metterlo in pratica.

Buon Natale, Elia.

 

 

Andrea Elia Rovera, classe 1987, blogger.

Cristiano Cattolico da sempre impegnato nella via del Dialogo Ecumenico. Già curatore della Rubrica il Vangelo della Domenica su “Cuneo Notizie”, “Caritas - Bollettino Rosminiano” e della Rubrica “Antenna Amigoniana” per il bollettino della Congregazione dei Religiosi Terziari Cappuccini dell’Addolorata.

Per le riflessioni sul Vangelo utilizzo “La Sacra Bibbia - La Nuova Diodati 1991/2003” in modo da raggiungere anche i fratelli e le sorelle delle Chiese Separate con i quali ho un rapporto fraterno e collaborativo.

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Articolo pubblicato il 20/12/2020