Motta attacca Bresso suTNE

"Una questione da oltre 90 milioni di soldi pubblici: ennesimo spreco"

“Torino Nuova Economia è un progetto fallimentare targato Bresso, che ad oggi ha comportato solo spese elevatissime (90 milioni di euro) e nessun vantaggio per la comunità. La Regione non è un’immobiliare e non è interessata all’attività di compra-vendita dei terreni. Se non si evidenzieranno altre vie di uscita saremo costretti a mettere in liquidazione la Società”.

 

Così Massimiliano Motta, Consigliere regionale del Pdl sulla questione di TNE, affrontata in una sessione straordinaria del Consiglio regionale.

 

“Prima di chiedere alla Giunta una comunicazione urgente – spiega Motta – il centrosinistra farebbe bene a porre attenzione ai buchi lasciati dalla Bresso e ad interrogarsi sul reale valore dei beni acquistati, sui tanti costi e sui pochi benefici ottenuti da TNE. Il centrodestra governa da un anno e mezzo e oggi ci viene chiesto di dare conto di una storia, nata dalla triade Bresso-Saitta-Chiamparino. La vicenda TNE si trascina dal 2005 e già nella sua genesi aveva delle mancanze progettuali, come il ruolo della Regione. Ad oggi noi ci troviamo davanti a una questione da 90 milioni di euro che ha reso alla Regione ed alla comunità una cifra pari a zero”.

 

“Le anomalie – ha precisato Motta – sono iniziate da subito, ovvero quando la società versò alla Fiat oltre 80 milioni per l’acquisto delle aree di Mirafiori. Un’operazione svolta in deroga, visto che la Legge regionale 17 novembre 2005 fissava in 35 milioni la spesa massima per le attività di TNE. Un costo poi cresciuto, considerato che si erano dimenticati l’Iva: 13 milioni e mezzo di euro, tirati fuori con l’apertura di un mutuo. Dopo l’acquisto di quel terreno, la società ha speso centinaia di migliaia di euro in studi e progetti di fattibilità per dare nuova destinazione ai terreni acquistati. Carta straccia, che non ha dato alcun frutto. Messe a bando per ben 3 volte, le gare per la vendita di queste opere sono andate deserte. Oggi si profila una tragedia per le casse pubbliche: la svendita! Stesso discorso per altri due acquisti incomprensibili: il campo volo ed i terreni della Mandria. Ci domandiamo: strategici per cosa? La Regione non è un’agenzia immobiliare e queste operazioni non sono di pertinenza e nemmeno di interesse dell’Ente”.

 

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 26/10/2011