Traforo del Mercantour, un progetto prima o poi da affrontare

Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviataci da alcuni lettori, esponenti politici di Fratelli d’Italia di Cuneo. Nel corso della lettera, si ricorda un importante progetto del traforo viario del Mercantour, poi inspiegabilmente accantonato, ma che forse torna a trovare attenzione.  Non possiamo che auspicare, per il futuro del Piemonte e dei rapporti transfrontalieri, che questa realizzazione possa trovare presto un celere compimento

 

Gentile Direttore,

“come esponenti di Fratelli d’Italia di Cuneo, della valle Stura e della valle Gesso esprimiamo soddisfazione perché su taluni organi di informazione si riprende a parlare del collegamento stradale Cuneo-Nizza attraverso un necessario terzo valico nelle Alpi Marittime, quello del Mercantour. Purtroppo, ciò avviene per causa di forza maggiore conseguenza degli eccezionali eventi alluvionali. E magari come occasione di commenti negativi nei confronti di politici e amministratori di oggi, parlamentari, consiglieri regionali e provinciali, sindaci che dimostrano scarsa attenzione e impegno per certe situazioni del nostro territorio.

 

Ma il fatto è che di fronte allo sfarinamento generale dei partiti, i problemi di fondo non sono più studiati e neanche discussi come un tempo. Questo comporta di non conoscere, per esempio, le vicende e le tappe del progetto del traforo del Mercantour (di cui si hanno idee confuse) e la non comprensione della portata dell’opera e la conseguente volontà di realizzarla. Opera ineludibile, invece, se si vuole garantire sviluppo alla provincia di Cuneo in ogni settore.

 

Il collegamento autostradale Cuneo-Nizza attraverso la Valle Stura e la valle Tinèe, prima, o attraverso la più recente variante proposta verso la valle dell’Ubaye e Sisteron (sempre traforo del Mercantour) è stato in tanti anni studiato, confrontato ed approvato a livello intergovernativo fra Italia e Francia per collegare l’asse Barcellona-Marsiglia alla Pianura Padana attraverso il Piemonte occidentale. Quando il Mercantour fosse realizzato costituirebbe il logico proseguimento dell’autostrada Asti-Cuneo, e il nostro capoluogo non sarebbe più “marca di frontiera”, ma territorio strategico.

 

Nel corso degli anni la Destra politica è sempre stata ad ogni livello nazionale, regionale e provinciale in prima linea a sostenere questo progetto, nel tempo purtroppo accantonato, perché troppo impegnativo per le scelte governative e per l’insorgere continuo di pregiudiziali ideologiche (vedi ambientalisti e 5Stelle) o per l’incomprensione di quelle nuove leve politiche che, non intendendo rapportarsi con gli artefici del passato, vogliono tutto ridiscutere per ricominciare rutto daccapo, se e quando sarà per loro il caso.

 

Infine, manca una visione progettuale di ampia prospettiva da parte di chi governa e l’incapacità di indicare una scala di priorità soprattutto per la realizzazione di grandi infrastrutture. Noi insistiamo a raccomandare all’attenzione della classe politica ed economica cuneese questo progetto che prima o poi sarà da affrontare, e non deve trovarci impreparati.”

 

Paolo Chiarenza (Busca), avv. Alberto Coggiola (consigliere comunale di Cuneo), Guido Giordana (consigliere comunale Valdieri), Luca Ferracciolo (Borgo San Dalmazzo), Denis Scotti (consigliere comunale Argentera).

 

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Articolo pubblicato il 08/12/2020