Giampiero Leo: "Aprire il dialogo per comprendere le istanze"
L'Aula del Consiglio regionale

Priorità l'isolamento e allontanamento dei violenti

“Su una vicenda come quella di Roma abbiamo inteso presentare un documento aperto e molto dialogico perché sono convinto non solo che si possa trovare un momento di sintesi tra tutte le forze politiche, ma anche perché il dialogo con i manifestanti pacifici può non solo recepire le esigenze della popolazione ma anche contribuire ad isolare i violenti”.

 

Così il Consigliere regionale Giampiero Leo illustra l’ordine del giorno presentato oggi nell’Aula di Palazzo Lascaris sulla solidarietà alle Forze dell’Ordine, vittime degli scontri avvenuti durante la manifestazione di Roma di sabato scorso.

 

“Sarebbe un bel segnale – ha aggiunto Leo– se la grande maggioranza trovasse un momento di sintesi. L’ordine del giorno presentato da noi da la solidarietà ai cittadini romani e alle forze dell’ordine. Non ci può essere nessuna giustificazione per chi giustifica questi violenti. La violenza pura che ha rovinato immagini sacre e beni materiali ha fortemente lacerato Roma. Quando i violenti parlano di stage della violenza in Grecia è uno scandalo. Fra le frange estremiste è stata notata la presenza di alcuni esponenti del movimento No-Tav, quindi è viva la preoccupazione che questo clima di violenza riprenda a Torino e tracimi”.

 

Leo ha altresì precisato:

 

“Vogliamo chiarezza nella condanna e chiarezza assoluta contro queste persone, ma anche il dialogo assoluto con le istanze presentate da questo movimento. Il disagio è grande, ma il dialogo va affrontato. Mi permetto di ricordare che proprio il dialogo, a suo tempo, ci permise di sconfiggere il terrorismo.

 

Leo ha concluso sottolineando:

 

"Oggi chiediamo alle forze dell’ordine un sacrificio immenso e continuo, anche economico. Tutta la politica e la società devono farsi carico di questa responsabilità. Ma quando non c’è chiarezza non c’è responsabilità. Il dialogo, il vero dialogo, può invece aiutarci a capire le esigenze della protesta moderata e democratica e a isolare i violenti”.

 

 

 

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Articolo pubblicato il 19/10/2011