Tav: "Le dichiarazioni di Perino sono una chiara istigazione a delinquere"
La locandina del tour informativo nazionale

Lo afferma Massimiliano Motta, Consigliere regionale Pdl

“Alberto Perino e Luca Mercalli devono rispondere delle loro dichiarazioni davanti ad un Tribunale. Non è accettabile leggere frasi che sono una chiara istigazione a delinquere, specialmente dopo i fatti romani. Lo Stato deve reagire e tutti dobbiamo far sì che si rispetti il Codice Penale e ci siano pene certe per i violenti. E’ ora che la maggioranza del Paese passi alla difesa e smetta di subire!”.

 

Massimiliano Motta, consigliere regionale del PDL, commenta così il dibattito tenutosi nell’Aula di Palazzo Lascaris sui disordini di Roma ed i timori per l’ordine pubblico in Valle di Susa in occasione della manifestazione No-Tav prevista per domenica prossima.

 

“Il Codice Penale – ha spiegato Motta – prevede, all’Art. 414, il reato di ‘Istigazione a delinquere’. Tagliare le reti configura il reato di ‘Danneggiamento’, previsto dall’Art. 635 del C.P. e, a mio giudizio, questo atteggiamento rientrerebbe anche tra gli ‘Attentati contro la integrità, l'indipendenza o l'unità dello Stato’, previsto dall’Art. 241. Perino e Mercalli in questo senso hanno istigato un certo gruppo di persone a compiere un reato e per questo va punito. Riportare l’ordine in Valle di Susa è una priorità per la quale si è già speso anche il Presidente Cota. Togliere i riflettori dei media a questi folli, che ritengono che il lancio di pietre sia una semplice ‘reazione’ e non un reato, è un passo fondamentale. Il Prefetto prenda le dovute precauzioni per evitare nuovi disordini e violenze in valle”.

 

Massimiliano Motta ha infine dichiarato:

 

“Dobbiamo concentrare gli sforzi e le azioni verso gli organi competenti affinché si arrivi al sequestro dei beni di coloro che venissero arrestati e riconosciuti colpevoli di azioni violente. La Valle di Susa ha già subito troppi danni gravi di ogni genere: materiali, morali e di immagine. E’ ora che qualcuno paghi il conto. I beni sequestrati vengano destinati al finanziamento delle Forze dell’Ordine e a ripianare i danni subiti dai cittadini e dalle imprese. A loro va tutta la nostra solidarietà senza ipocrisia, con l’impegno di mantenere viva l’attenzione sulla loro condizione”.

 

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Articolo pubblicato il 19/10/2011