Entra nel vivo la corsa alla Casa Bianca: l'America verso un'affluenza record
Con oltre 101,1 milioni di voti espressi in anticipo di persona e per posta prima ancora che le urne si aprissero il giorno delle elezioni americane, oggi potrebbe registrarsi la più alta affluenza alle urne in oltre un secolo, (77%) secondo i dati dell’Us Elections Project, riportati dal New York Times.
L’alta partecipazione al voto anticipato ha portato Michael McDonald, il professore dell’Università della Florida che amministra lo Us Elections Project, a prevedere un’affluenza record di circa 150 milioni, pari al 65% degli elettori aventi diritto, il tasso più alto dal 1908.
La cifra strabiliante è un segno di intenso interesse per la competizione tra il repubblicano Donald Trump e lo sfidante democratico Joe Biden, così come il desiderio degli americani di ridurre il rischio di esposizione al Covid-19, che è già costato la vita a oltre 223 mila persone nel Paese.
Almeno sei Stati - tra cui Texas, Colorado, Washington, Oregon, Hawaii e Montana - hanno registrato più voti nelle votazioni anticipate rispetto alle elezioni del 2016. Diversi Stati, tra cui i decisivi Florida, Georgia e North Carolina, si sono avvicinati al totale del 2016.
I dati sul voto anticipato, in particolare, fanno pensare a un’affluenza elevata tra gli elettori di origine latinoamericana, in particolare in alcuni stati decisivi come Texas, Arizona, Florida, Pennsylvania e North Carolina. L’aumento più rilevante si registra tra i giovani: il 33 per cento degli ispanici che ha votato lo ha fatto per la prima volta. I democratici sperano che questa dinamica possa permettergli di strappare ai repubblicani stati come Texas e Arizona, ma non è scontato che gli ispanici votino in massa per i democratici.
Alle ore 2 di stmane, Trump si avvia alla vittoria in Kentucky e Indiana. Testa a testa con Biden in Florida e Georgia. Wall Strett positiva
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Articolo pubblicato il 04/11/2020